Accadeva 30 anni fa/144 marzo 1994: Cernusco, scontro sul piano della nuova scuola. Merate, avanza un PGT al cemento
Ci eravamo fermati nelle puntate precedenti sull’esito del referendum promosso dal Comitato contro la vendita del terreno di via Cazzaniga per realizzare il cosiddetto “Progetto Botta” che prevedeva una torre alta una ventina di metri in mezzo all’area e una serie di negozi a sud oltre al parcheggio interrato. La Maggioranza Dc-Psi-Pri con Mario Gallina sindaco e Aldo Castelli vice appare in stato confusionale.
La Lega guidata da Bruno Mauri insiste perché si investa su quell’area costruendo almeno il parcheggio interrato. Battista Albani, neo pensionato, punta sul parcheggio di via Cornaggia e, in coda a Marcello Toma dei Verdi, ammette che l’allargamento di via Rondinella per favorire l’accesso alla Posta ha generato un vero e proprio ingorgo quotidiano. Andrea Massironi è concentrato sul bilancio e, senza i soldi della vendita del terreno, teme forti ritardi nella costruzione della caserma dei carabinieri. Andrea Consonni del Partito democratico di Sinistra (PDS) accusa la maggioranza di aver puntato tutto sulla cessione di quel terreno e ora di non sapere più che cosa fare tanto da portare in Aula un bilancio da “Commissario prefettizio”. E, naturalmente, chiede le dimissioni immediate del Sindaco e della Giunta.Respinge tutte le critiche Giovanni Battista Albani che, anzi, spiega come il Comune stia investendo un miliardo in opere pubbliche (di cui è titolare). In primo piano il silo di via Cornaggia, poi una casa di riposo da costruire dietro palazzo Tettamanti (che non si farà mai e, tuttavia, l’area sarà resa edificabile per edilizia privata) e, infine, il rifacimento del centro da viale Lombardia fino a via Sant’Ambrogio (opera che sarà effettivamente realizzata ma sotto la consigliatura di Dario Perego).
L’avvicinarsi della bella stagione coincide con le lamentele di numerosi residenti in diverse parti della città a causa di rumori, schiamazzi e pure di furti. Mario Gallina incarica Paolo Verde comandante della polizia locale di organizzare pattugliamenti serali e notturni mirati soprattutto all’ordine pubblico e alla regolamentazione del traffico.
Tra le numerose situazioni conflittuali all’interno di Consigli comunali “provati” dalle mazzate di Tangentopoli, sia pure indirettamente ma tanto da incrinare quello spirito di gruppo che ha sempre caratterizzato le formazioni democristiane – tra le altre spicca in questa fase storica Robbiate. Sindaco è Alessandro Bonfanti, con lui altri 15 consiglieri democristiani contro i 4 del centrosinistra di Vivere Robbiate. Sul tavolo il bilancio che tra gli altri interventi prevede la realizzazione del centro sportivo. Un’opera stimata in 1,5 miliardi ma che, secondo i detrattori finirà per costare almeno il doppio. In apertura di seduta il consigliere Gabriele Biella legge un documento annunciando la formazione di un nuovo gruppo “Unione Indipendenti per Robbiate”. Con lui Ugo Tonetti, Enrico Casiraghi e De Metrio Salvatore. Lo scontro i Aula è incandescente. Messo ai voti, tuttavia il bilancio passa per un solo punto a favore. A votazione chiusa Alessandro Salvioni, capogruppo della Dc, annuncia le proprie dimissioni e lascia l’aula. Dietro di lui De Metrio, Biella, Tonetti e Casiraghi. A quel punto anche i quattro del neo costituito gruppo si dimettono, chiudendo così nel volgere di due ore la vita dell’Unione Indipendenti per Robbiate. Restano in Aula i quattro della minoranza. E la Giunta . .tiene.
Siamo a metà marzo (1994), Mario Gallina convoca ancora tutti i sindaci del territorio per il progetto della nuova stazione carabinieri ma si presenta soltanto, Gabriele Mandelli, leghista di Olgiate. Eppure ad attendere i primi cittadini c’erano il comandante della stazione Luigi Notaro e il comandante della Compagnia di Lecco Mauro Masic. Uno sgarbo che Gallina non si aspettava. Il Sindaco di Merate rassicura il proprio Consiglio comunale che il progetto andrà avanti, al più cambierà il riparto della spesa tra le amministrazioni del territorio. Ma neppure il Piano regolatore ha vita facile. I 200mila mq. artigianali al confine con Robbiate fanno rizzare i capelli in testa alle opposizioni; ma anche le zone residenziali convenzionate lungo via XXV Aprile sono contestate. Dante Dozio (Dc) chiede che si contenga lo sviluppo della Fomas a Brugarolo, frazione già fin troppo industrializzata; Battista Albani (Dc) al contrario sollecita un ampliamento della zona residenziale di Cassina Fra’Martino nei pressi della ex scuola materna, su area della Chiesa. Aree per l’edilizia convenzionata sono individuate a Sartirana, via Montegrappa e a Pagnano, via Aldo Moro mentre per l’edilizia privata si prevede lo sviluppo al Vedù fino al confine con il Subaglio, in via Bianchi di fronte all’Osservatorio astronomico. Una vera e propria colata di cemento, come si diceva una volta che vede in prima linea la Dc di Gallina e il Psi di Aldo Castelli, sia pure con forti mal di pancia da parte del capo storico del partito, Marcello Basosi.
Da diciotto mesi la Torre Prinetti è “imbavagliata” da reti di protezione e transenne attorno ma non si vedono operai al lavoro. Ci pensa il Pds a suonare la sveglia con un emendamento che chiede alla Proprietà, ovvero la Parrocchia, la restituzione dei 129 milioni spesi per il progetto di messa in sicurezza della torre, da reinvestire poi negli interventi più urgenti. Il prevosto don Felice Viasco, alla lettura dell’emendamento, peraltro respinto dalla maggioranza, scrive un lungo editoriale sul bollettino “All’ombra della torre” col quale elenca le opere necessarie alle proprietà parrocchiali il rifacimento del tetto a sud del Palazzo, spesa 250 milioni, lavori alla chiesina di Turba, 100 milioni, altre decine di milioni per la chiesa di Brugarolo. E poi c’è la torre. . . Don Felice senza giri di parole tira in ballo il Comune che, secondo lui, dovrebbe contribuire in maniera sostanziosa a finanziare queste opere e, nel contempo, lancia l’idea del Comitato Torre e “cose di casa nostra”.
Anche a Cernusco non mancano le polemiche. Antonio Conrater è intenzionato a costruire una nuova scuola elementare. Le opposizioni, in particolare la Lega Nord, sono contrarie. Ma anche Rinnovamento Democratico è critico e appoggia la proposta leghista di un referendum. Duro scontro in Consiglio quando il capogruppo del Carroccio Amedeo Rigamonti in sede di discussione del bilancio afferma che il progetto della nuova scuola piace solo ai costruttori. Durissima replica di Conrater, mentre le opposizioni annunciano la raccolta firme per l’indizione del referendum popolare. Ma, come noto, la scuola poi si farà.
La data delle elezioni politiche si avvicina. I giornali locali – in particolare la Gazzetta di Merate diretta da Ernesto Galigani – organizzano i forum, confronti tra candidati. Quattro i forti candidati locali per un posto alla Camera: Alberto Bosisio, leghista, candidato del Polo delle Libertà (Lega Nord e Forza Italia), Francesco Ripamonti (Alleanza Nazionale), Domenico Galbiati (Patto per l’Italia) e Maria Grazia Corti (Progressisti). Tra i tanti temi posti dal giornale, il sistema elettorale che ha visto: Bosisio per il maggioritario secco, Corti favorevole al doppio turno, Ripamonti per l’uninominale ma con doppio turno e l’elezione diretta di presidente del Consiglio e della Repubblica, Galbiati per una revisione della legge elettorale scaturita dal referendum Segni.
IMMAGINI DI TRENT'ANNI FA
144/continua
La Lega guidata da Bruno Mauri insiste perché si investa su quell’area costruendo almeno il parcheggio interrato. Battista Albani, neo pensionato, punta sul parcheggio di via Cornaggia e, in coda a Marcello Toma dei Verdi, ammette che l’allargamento di via Rondinella per favorire l’accesso alla Posta ha generato un vero e proprio ingorgo quotidiano. Andrea Massironi è concentrato sul bilancio e, senza i soldi della vendita del terreno, teme forti ritardi nella costruzione della caserma dei carabinieri. Andrea Consonni del Partito democratico di Sinistra (PDS) accusa la maggioranza di aver puntato tutto sulla cessione di quel terreno e ora di non sapere più che cosa fare tanto da portare in Aula un bilancio da “Commissario prefettizio”. E, naturalmente, chiede le dimissioni immediate del Sindaco e della Giunta.Respinge tutte le critiche Giovanni Battista Albani che, anzi, spiega come il Comune stia investendo un miliardo in opere pubbliche (di cui è titolare). In primo piano il silo di via Cornaggia, poi una casa di riposo da costruire dietro palazzo Tettamanti (che non si farà mai e, tuttavia, l’area sarà resa edificabile per edilizia privata) e, infine, il rifacimento del centro da viale Lombardia fino a via Sant’Ambrogio (opera che sarà effettivamente realizzata ma sotto la consigliatura di Dario Perego).
L’avvicinarsi della bella stagione coincide con le lamentele di numerosi residenti in diverse parti della città a causa di rumori, schiamazzi e pure di furti. Mario Gallina incarica Paolo Verde comandante della polizia locale di organizzare pattugliamenti serali e notturni mirati soprattutto all’ordine pubblico e alla regolamentazione del traffico.
Tra le numerose situazioni conflittuali all’interno di Consigli comunali “provati” dalle mazzate di Tangentopoli, sia pure indirettamente ma tanto da incrinare quello spirito di gruppo che ha sempre caratterizzato le formazioni democristiane – tra le altre spicca in questa fase storica Robbiate. Sindaco è Alessandro Bonfanti, con lui altri 15 consiglieri democristiani contro i 4 del centrosinistra di Vivere Robbiate. Sul tavolo il bilancio che tra gli altri interventi prevede la realizzazione del centro sportivo. Un’opera stimata in 1,5 miliardi ma che, secondo i detrattori finirà per costare almeno il doppio. In apertura di seduta il consigliere Gabriele Biella legge un documento annunciando la formazione di un nuovo gruppo “Unione Indipendenti per Robbiate”. Con lui Ugo Tonetti, Enrico Casiraghi e De Metrio Salvatore. Lo scontro i Aula è incandescente. Messo ai voti, tuttavia il bilancio passa per un solo punto a favore. A votazione chiusa Alessandro Salvioni, capogruppo della Dc, annuncia le proprie dimissioni e lascia l’aula. Dietro di lui De Metrio, Biella, Tonetti e Casiraghi. A quel punto anche i quattro del neo costituito gruppo si dimettono, chiudendo così nel volgere di due ore la vita dell’Unione Indipendenti per Robbiate. Restano in Aula i quattro della minoranza. E la Giunta . .tiene.
Siamo a metà marzo (1994), Mario Gallina convoca ancora tutti i sindaci del territorio per il progetto della nuova stazione carabinieri ma si presenta soltanto, Gabriele Mandelli, leghista di Olgiate. Eppure ad attendere i primi cittadini c’erano il comandante della stazione Luigi Notaro e il comandante della Compagnia di Lecco Mauro Masic. Uno sgarbo che Gallina non si aspettava. Il Sindaco di Merate rassicura il proprio Consiglio comunale che il progetto andrà avanti, al più cambierà il riparto della spesa tra le amministrazioni del territorio. Ma neppure il Piano regolatore ha vita facile. I 200mila mq. artigianali al confine con Robbiate fanno rizzare i capelli in testa alle opposizioni; ma anche le zone residenziali convenzionate lungo via XXV Aprile sono contestate. Dante Dozio (Dc) chiede che si contenga lo sviluppo della Fomas a Brugarolo, frazione già fin troppo industrializzata; Battista Albani (Dc) al contrario sollecita un ampliamento della zona residenziale di Cassina Fra’Martino nei pressi della ex scuola materna, su area della Chiesa. Aree per l’edilizia convenzionata sono individuate a Sartirana, via Montegrappa e a Pagnano, via Aldo Moro mentre per l’edilizia privata si prevede lo sviluppo al Vedù fino al confine con il Subaglio, in via Bianchi di fronte all’Osservatorio astronomico. Una vera e propria colata di cemento, come si diceva una volta che vede in prima linea la Dc di Gallina e il Psi di Aldo Castelli, sia pure con forti mal di pancia da parte del capo storico del partito, Marcello Basosi.
Da diciotto mesi la Torre Prinetti è “imbavagliata” da reti di protezione e transenne attorno ma non si vedono operai al lavoro. Ci pensa il Pds a suonare la sveglia con un emendamento che chiede alla Proprietà, ovvero la Parrocchia, la restituzione dei 129 milioni spesi per il progetto di messa in sicurezza della torre, da reinvestire poi negli interventi più urgenti. Il prevosto don Felice Viasco, alla lettura dell’emendamento, peraltro respinto dalla maggioranza, scrive un lungo editoriale sul bollettino “All’ombra della torre” col quale elenca le opere necessarie alle proprietà parrocchiali il rifacimento del tetto a sud del Palazzo, spesa 250 milioni, lavori alla chiesina di Turba, 100 milioni, altre decine di milioni per la chiesa di Brugarolo. E poi c’è la torre. . . Don Felice senza giri di parole tira in ballo il Comune che, secondo lui, dovrebbe contribuire in maniera sostanziosa a finanziare queste opere e, nel contempo, lancia l’idea del Comitato Torre e “cose di casa nostra”.
Anche a Cernusco non mancano le polemiche. Antonio Conrater è intenzionato a costruire una nuova scuola elementare. Le opposizioni, in particolare la Lega Nord, sono contrarie. Ma anche Rinnovamento Democratico è critico e appoggia la proposta leghista di un referendum. Duro scontro in Consiglio quando il capogruppo del Carroccio Amedeo Rigamonti in sede di discussione del bilancio afferma che il progetto della nuova scuola piace solo ai costruttori. Durissima replica di Conrater, mentre le opposizioni annunciano la raccolta firme per l’indizione del referendum popolare. Ma, come noto, la scuola poi si farà.
La data delle elezioni politiche si avvicina. I giornali locali – in particolare la Gazzetta di Merate diretta da Ernesto Galigani – organizzano i forum, confronti tra candidati. Quattro i forti candidati locali per un posto alla Camera: Alberto Bosisio, leghista, candidato del Polo delle Libertà (Lega Nord e Forza Italia), Francesco Ripamonti (Alleanza Nazionale), Domenico Galbiati (Patto per l’Italia) e Maria Grazia Corti (Progressisti). Tra i tanti temi posti dal giornale, il sistema elettorale che ha visto: Bosisio per il maggioritario secco, Corti favorevole al doppio turno, Ripamonti per l’uninominale ma con doppio turno e l’elezione diretta di presidente del Consiglio e della Repubblica, Galbiati per una revisione della legge elettorale scaturita dal referendum Segni.
IMMAGINI DI TRENT'ANNI FA
Gli alunni delle scuole elementari di Merate al teatro Manzoni per assistere allo spettacolo “Babàr” presentato dal “teatro del Barattolo”
Quando l’8 marzo era un momento di festa e, in qualche caso, anche di trasgressione
Concerto di solidarietà a Airuno per una famiglia con quattro bambini il cui padre è spirato all’improvviso. Teatro Smeraldo esaurito, tre milioni raccolti a incrementare le sottoscrizioni promosse da tutte le banche locali
Torta con . . cravatta. L’idea realizzata dal pasticciere meratese Marco Albani al Sigep d’oro a Rimini è stata premiata dal successo con una pergamena
Il “Cantabrianza” nota rassegna canora per giovani diventa una compilation, su disco di compact le undici canzoni finaliste dell’edizione 1993
Gran Prix meratese, 14.ma edizione, vincono Mario Minnini e Gennaro Piermatteo sulle oltre 150 coppie in gara e la Libertas Cernuschese si aggiudica la classifica a squadre
144/continua