Ponte: Maurizio Lupi che cosa pensa del progetto?
Maurizio Lupi, classe 1959, è parlamentare del collegio di Merate dal 2001. E’ stato confermato anche il 25 settembre 2022 nella circoscrizione Lombardia 2 UO5 Lecco col 54.8% dei voti.
A Merate ne ha ottenuti il 44.10%. La sua presenza in questi 24 anni è stata centellinata, a parte qualche edizione dell’evento associativo promosso dal suo sodalizio Costruiamo il Futuro e la partecipazione ai forum elettorali. Rare le prese di posizione sull’ospedale escludendo il tentativo fallito all’inizio del secolo di privatizzarne una parte alla testa dei 15 capitani coraggiosi. Poi, poco altro.
Bene, ora c’è sul tavolo la spinosissima questione del ponte San Michele la cui esistenza residua in anni sei. Dal 2030 resterà un monumento all’ingegneria di fine ‘800 senza nemmeno l’imprimatur dell’Unesco.
La parte meno pensante del centrodestra in questi giorni esulta per l’intervento di Matteo Salvini in video collegamento, tra una pausa e l’altra nel predisporre condoni e sanatorie (osservare la Legge ormai è da coglioni), nel magnificare il ponte sullo Stretto che mai si farà ignorando lo sfascio del sistema ferroviario nazionale. All’intervento ha fatto seguito il carico da undici rappresentato dall’assessore regionale Claudia Terzi, classe 1974, omologa in regione Lombardia di Salvini.
Con uno schiocco di dita – come si usava al Papeete per ordinarie un mojito – ecco arrivare una dotazione di 350 milioni di euro per costruire un nuovo ponte a due assi, due corsie sopra e due linee ferroviarie sotto, un po’ più a sud dell’attuale. Due anni di progettazione, due o tre per la costruzione e il problema è risolto.
Al settimo cielo l’Amministrazione di Calusco, paese che vive in simbiosi con l’ex Italcementi la quale intende bruciare 110mila tonnellate di combustibile nel forno di cottura del clinker contro le 30mila attuali. Un ponte così, su cui far transitare centinaia di camion carichi di spazzatura da bruciare è il massimo dell’auspicabile. Poi Calusco con la tangenzialina esterna punta a dirottare il traffico fuori dal centro verso l’autostrada o la superstrada per Bergamo.
E di qui del San Michele? Ecco, questa è la domanda da porre all’on. Maurizio Lupi. Come valuta questo progetto il nostro Deputato? Si è confrontato con i sindaci del meratese molti dei quali si sono spesi per la sua rielezione? Che idea si è fatto rispetto ai tremendi dubbi circa l’insostenibilità della rete stradale locale? Ha qualche alternativa da proporre alla Regione, tramite il noto sottosegretario leghista Piazza?
Qualche cosa si deve pur fare, ma non un inutile ponte sullo stretto in sessantaquattresimo. Perché là appena scesi dal meraviglioso manufatto si imboccano gli sterrati, qui si circola in mezzo alle case, un un’area la cui densità abitativa è di 1.300 abitanti per chilometro quadrato contro i 420 della Regione e i 196 dell’Italia intera.
Insomma qualche dubbio lo dovrebbe nutrire anche la Terzi. Prima di progettare il ponte è necessario studiare il reticolato urbano e formulare poi un piano di riassetto viabilistico assai più ampio di quello che ha come punti cardinali le stazioni di Paderno e Calusco.
Sindaci del centrodestra: chiamate all’appello il Parlamentare e chiedetegli di sedersi al tavolo, con tutto il suo peso specifico. Che va ben oltre lo 0.9% di “Noi Moderati”.
A Merate ne ha ottenuti il 44.10%. La sua presenza in questi 24 anni è stata centellinata, a parte qualche edizione dell’evento associativo promosso dal suo sodalizio Costruiamo il Futuro e la partecipazione ai forum elettorali. Rare le prese di posizione sull’ospedale escludendo il tentativo fallito all’inizio del secolo di privatizzarne una parte alla testa dei 15 capitani coraggiosi. Poi, poco altro.
Bene, ora c’è sul tavolo la spinosissima questione del ponte San Michele la cui esistenza residua in anni sei. Dal 2030 resterà un monumento all’ingegneria di fine ‘800 senza nemmeno l’imprimatur dell’Unesco.
La parte meno pensante del centrodestra in questi giorni esulta per l’intervento di Matteo Salvini in video collegamento, tra una pausa e l’altra nel predisporre condoni e sanatorie (osservare la Legge ormai è da coglioni), nel magnificare il ponte sullo Stretto che mai si farà ignorando lo sfascio del sistema ferroviario nazionale. All’intervento ha fatto seguito il carico da undici rappresentato dall’assessore regionale Claudia Terzi, classe 1974, omologa in regione Lombardia di Salvini.
Con uno schiocco di dita – come si usava al Papeete per ordinarie un mojito – ecco arrivare una dotazione di 350 milioni di euro per costruire un nuovo ponte a due assi, due corsie sopra e due linee ferroviarie sotto, un po’ più a sud dell’attuale. Due anni di progettazione, due o tre per la costruzione e il problema è risolto.
Al settimo cielo l’Amministrazione di Calusco, paese che vive in simbiosi con l’ex Italcementi la quale intende bruciare 110mila tonnellate di combustibile nel forno di cottura del clinker contro le 30mila attuali. Un ponte così, su cui far transitare centinaia di camion carichi di spazzatura da bruciare è il massimo dell’auspicabile. Poi Calusco con la tangenzialina esterna punta a dirottare il traffico fuori dal centro verso l’autostrada o la superstrada per Bergamo.
E di qui del San Michele? Ecco, questa è la domanda da porre all’on. Maurizio Lupi. Come valuta questo progetto il nostro Deputato? Si è confrontato con i sindaci del meratese molti dei quali si sono spesi per la sua rielezione? Che idea si è fatto rispetto ai tremendi dubbi circa l’insostenibilità della rete stradale locale? Ha qualche alternativa da proporre alla Regione, tramite il noto sottosegretario leghista Piazza?
Qualche cosa si deve pur fare, ma non un inutile ponte sullo stretto in sessantaquattresimo. Perché là appena scesi dal meraviglioso manufatto si imboccano gli sterrati, qui si circola in mezzo alle case, un un’area la cui densità abitativa è di 1.300 abitanti per chilometro quadrato contro i 420 della Regione e i 196 dell’Italia intera.
Insomma qualche dubbio lo dovrebbe nutrire anche la Terzi. Prima di progettare il ponte è necessario studiare il reticolato urbano e formulare poi un piano di riassetto viabilistico assai più ampio di quello che ha come punti cardinali le stazioni di Paderno e Calusco.
Sindaci del centrodestra: chiamate all’appello il Parlamentare e chiedetegli di sedersi al tavolo, con tutto il suo peso specifico. Che va ben oltre lo 0.9% di “Noi Moderati”.
Claudio Brambilla