Basta “Aler”, le case comunali tornino sotto la gestione locale

Una cosa è certa: Merate ha sempre brillato nel panorama provinciale per intuizioni e iniziative concrete. Negli anni sessanta affrontava il problema dello smaltimento rifiuti realizzando il primo impianto di incenerimento sull’area oggi occupata dalla piattaforma ecologica. La gestione era affidata a Alfonso Mandelli, segretario anche della sezione Dc di Pagnano. Negli stessi anni costituiva con Cernusco e Montevecchia il Consorzio acqua potabile scavando diversi pozzi per assicurare la fornitura. Contemporaneamente potenziava la rete fognaria costruendo anche un primo depuratore al Ceppo, quando la stragrande maggioranza dei comuni a partire da Lecco smaltiva quasi senza depurare. L’ing. Zappa e il suo omologo di Casatenovo dr. Maldini idearono il grande acquedotto Brianteo mentre Merate convertiva il Consorzio in una Spa, Ecosystem che nel tempo, sotto la direzione di Antonio Conrater ex sindaco di Cernusco, entrava anche nel settore del gas dando vita a Ecosystem gas. Ma accanto a queste grandi opere pubbliche le diverse amministrazioni negoziavano con i grandi proprietari immobiliari a partire dalla famiglia Brivio-Belgiojoso l’acquisizione di case da destinare alle famiglie bisognose meratesi in conto oneri per la ristrutturazione di intere vie, come la centralissima e antica via Roma. Insieme alla Casa Albergo Leoni la città disponeva di un congruo numero di alloggi per anziani e famiglie in difficoltà. Poi, finito il piccolo è bello, sono iniziate le dismissioni, a volte anche le svendite. Il forno inceneritore fu smantellato per aderire alla Spa Silea, Ecosystem acqua e Ecoystem gas furono svendute alle municipalizzate lecchesi, e le case comunali vennero concesse in gestione al carrozzone Aler.

Non furono operazioni tranquille: la maggioranza di allora, 2004-2009, Insieme per Merate, centrosinistra guidata da Giovanni Battista Albani fu oggetto di durissimi attacchi da parte delle minoranze, in particolare di Merate al Centro con Andrea Colombo e Andrea Massironi sulle barricate soprattutto per le cessioni di Ecosystem e delle case comunali.

7 dicembre 2007, Andrea Massironi: “Pian piano il Comune delega tutte le attività all'esterno: i servizi alla persona, la gestione di acqua, gas, depurazione, reti fognarie, ora anche le case di proprietà, mi domando che cosa resterà sotto il controllo diretto dell'Amministrazione”?

30 novembre 2008, sempre Massironi: “Sono assolutamente contrario alla cessione della gestione del patrimonio abitativo comunale all'Aler. Soprattutto perché il Comune ha perso una voce di entrata. Fatto 100, infatti l'affitto pagato dagli inquilini, 40 va all'Aler, 30 per le spese ordinarie di gestione e 30 al Comune mentre a quest'ultimo resta in carico la manutenzione straordinaria”.

6 aprile 2009, relazione di fine mandato, Andrea Colombo, capogruppo di opposizione Merate al Centro: “La pessima idea di trasferire la gestione delle case comunali all'Aler ha determinato un minor introito di 65mila euro l'anno)”.

La scorsa settimana gli inquilini di via Sant’Ambrogio sono rimasti giorni senz’acqua. Questo guasto ha rilanciato il tema della cessione della gestione delle case comunali. Graduatorie, emergenze, interventi manutentivi, aiuti economici, opere straordinarie dovrebbero tornare in carico al Comune. Un bene meratese deve essere gestito a Merate. Non sappiamo quali vincoli leghino l’Amministrazione comunale all’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale pubblica. Ma a nostro parere occorre fare il possibile per tagliare questi vincoli. E ripensare il sistema casa. Per anziani, famiglie bisognose ma anche per giovani coppie costrette a cercare fuori città alloggi meno cari. Costruire per i giovani era un caposaldo del pensiero di Aldo Castelli, mentore della maggioranza di centrosinistra che ha vinto le elezioni. Speriamo lo sia ancora oggi.
Claudio Brambilla
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