A Villa Cedri l'incontro tra bimbi, anziani e disabilità
E' andato ben oltre i risultati attesi e sperati il progetto intergenerazionale che la residenza “Villa dei Cedri” e l'associazione “Probabilità” hanno attivato avvalendosi del centro estivo “Di segni e di sogni”.
L'incontro tra i due “mondi”, quello dei nonni e quello dei bambini uniti dal tema della disabilità, è stato qualcosa di emozionante e profondo dove il coinvolgimento, la delicatezza dei gesti, l'attenzione che diventa quasi ammirazione e la tenerezza dipinta negli occhi dei più anziani, hanno lasciato un segno anche negli educatori e negli operatori della residenza.
Otto le settimane di attività (di cui una a settembre) dove una quarantina di bambini e ragazzi, assistiti dagli educatori coordinati da Silvia Porta, hanno preso parte al centro estivo che ormai da diversi anni si svolge all'interno della residenza per anziani di via Montegrappa.
Qui le attività all'aria aperta negli ampi spazi della struttura vengono intervallate a laboratori e momenti di incontro come quello che si è svolto l'altra mattina nel salone.
Quest'anno, infatti, al centro hanno preso parte anche sei ragazzi con disabilità grave che afferiscono all'associazione Probabilità, operante a Merate da due anni e finalizzata all'inserimento dei ragazzi nella vita della comunità e a dare sollievo alle loro famiglie.
8 famiglie, a rotazione, hanno potuto così iscrivere il loro figlio al centro, senza spendere alcunchè grazie ai fondi messi a disposizione dalla fondazione comunitaria lecchese e dal sostegno dell'associazione che nel corso dell'anno organizza iniziative finalizzate a raccogliere aiuti economici.
Per tre giorni i bambini disabili si sono rapportati con i loro compagni e il legame che ne è nato è stato subito molto stretto ed empatico.
Ad abbattere le barriere della disabilità ci hanno pensato la naturalezza dei bambini, la loro semplicità e genuinità, il loro saper guardare il mondo e l'altro con occhi senza travi.
Particolarmente toccante è stata la mattinata di mercoledì quando l'allegra compagnia ha raggiunto il salone della villa e ha incontrato i nonni proponendo loro momenti musicali, teatrali e balli.
L'interazione e la partecipazione hanno visto da una parte i nonni seguire i gesti e i canti dei bambini e dall'altra i ragazzi farsi promotori di momenti di condivisione, raccontando storie, creando danze, simulando forme e movimenti con le braccia che sono stati imitati dagli anziani, non senza qualche sincera risata divertita.
Per gli ospiti della struttura è stata una sorta di ritorno alla vita, probabilmente con un po' di rammarico per il tempo passato ma anche di commozione per la tenerezza che i giovani sanno infondere, e per bambini e ragazzi è stato certamente un modo per approcciarsi alla fragilità e alla disabilità in maniera diversa.
L'incontro tra i due “mondi”, quello dei nonni e quello dei bambini uniti dal tema della disabilità, è stato qualcosa di emozionante e profondo dove il coinvolgimento, la delicatezza dei gesti, l'attenzione che diventa quasi ammirazione e la tenerezza dipinta negli occhi dei più anziani, hanno lasciato un segno anche negli educatori e negli operatori della residenza.
Otto le settimane di attività (di cui una a settembre) dove una quarantina di bambini e ragazzi, assistiti dagli educatori coordinati da Silvia Porta, hanno preso parte al centro estivo che ormai da diversi anni si svolge all'interno della residenza per anziani di via Montegrappa.
Qui le attività all'aria aperta negli ampi spazi della struttura vengono intervallate a laboratori e momenti di incontro come quello che si è svolto l'altra mattina nel salone.
Quest'anno, infatti, al centro hanno preso parte anche sei ragazzi con disabilità grave che afferiscono all'associazione Probabilità, operante a Merate da due anni e finalizzata all'inserimento dei ragazzi nella vita della comunità e a dare sollievo alle loro famiglie.
8 famiglie, a rotazione, hanno potuto così iscrivere il loro figlio al centro, senza spendere alcunchè grazie ai fondi messi a disposizione dalla fondazione comunitaria lecchese e dal sostegno dell'associazione che nel corso dell'anno organizza iniziative finalizzate a raccogliere aiuti economici.
Per tre giorni i bambini disabili si sono rapportati con i loro compagni e il legame che ne è nato è stato subito molto stretto ed empatico.
Ad abbattere le barriere della disabilità ci hanno pensato la naturalezza dei bambini, la loro semplicità e genuinità, il loro saper guardare il mondo e l'altro con occhi senza travi.
Particolarmente toccante è stata la mattinata di mercoledì quando l'allegra compagnia ha raggiunto il salone della villa e ha incontrato i nonni proponendo loro momenti musicali, teatrali e balli.
L'interazione e la partecipazione hanno visto da una parte i nonni seguire i gesti e i canti dei bambini e dall'altra i ragazzi farsi promotori di momenti di condivisione, raccontando storie, creando danze, simulando forme e movimenti con le braccia che sono stati imitati dagli anziani, non senza qualche sincera risata divertita.
Per gli ospiti della struttura è stata una sorta di ritorno alla vita, probabilmente con un po' di rammarico per il tempo passato ma anche di commozione per la tenerezza che i giovani sanno infondere, e per bambini e ragazzi è stato certamente un modo per approcciarsi alla fragilità e alla disabilità in maniera diversa.
S.V.