L'ennesima assurda strage israeliana
Non ci sono più parole per descrivere l'orrore e la programmata vigliaccheria del governo Netanyahu che ormai non si cura più nemmeno di dare una verosimile parvenza motivazionale alle stragi che sta perpetrando contro l' intero Popolo palestinese.
Quello che indigna particolarmente è la impunita sfrontatezza di fronte all'opinione pubblica mondiale nel perseguire i propri inumani “obiettivi”.
Ma cos'è rimasto di quell'Israele avamposto di civiltà in Mediooriente? Quale indelebile suo ricordo rimarrà ora storicamente impresso nelle menti di chi, come anche il sottoscritto, in tempi antesignani aveva non casualmente visitato Auschwitz “per non dimenticare”? E quale ipocrisia s'inventerà specialmente il cosiddetto Mondo Occidentale per giustificare la sua sostanziale inerzia, mascherata da impotenza, nell'applicare provvedimenti realmente coercitivi per far cessare la carneficina a Gaza?
Quello che fa particolarmente male è costatare che il consenso a questa carneficina è comunque diffuso in Israele e che il dissenso allo spietato premier israeliano e alla sua cricca deriva ormai soprattutto dal sacrosanto interesse dei parenti degli ostaggi alla liberazioni dei propri congiunti e non da una estesa opposizione, come si era in precedenza profilato, alla loro inumana strategia, quella sì veramente auto-antisemita nei fatti.
E perché la gran parte del mondo mediatico usa due pesi e due misure nel descrivere in modo giustamente indignato l'orrore di un bombardamento in Ucraina di un ospedale pediatrico mentre è ormai colpevolmente assuefatta nei toni e nei commenti alle sistematiche stragi di scuole e addirittura di campi profughi definiti da loro stessi come sicuri rifugi?
Da una parte il presunto “dovere di non lasciar soli gli aggrediti” e dall'altra l'ipocrisia di lasciar massacrare gli oppressi? Alla cieca e disumana logica del terrore di Hamas si oppone l'altrettanto spietato terrore dell'annientamento di migliaia di innocenti con l'aggravante di una cinica pianificazione, comprese le sistematiche violazioni dei Territori Occupati perpetrati da anni.
Quale Giustizia e quale Diritto Internazionale sta prevalendo?
Basterebbe guardare le tremende testimonianze visive di bambini insanguinati che ci giungono da Gaza, come anche dall'Ucraina e da molte altre parti del mondo per capire come le leadership mondiali siano colpevoli quantomeno di ipocrisia.
Il tutto con l'aggravante, purtroppo ormai sempre più evidente, che a livello geopolitico si sta strumentalmente profilando un presunto scontro tra “civiltà” giocato su scala planetaria.
A chi giova tutto ciò e quali reali interessi vi si celano?
Solo una ritrovata coscienza partecipativa e solidale che non si rassegni all'esistente, che cresca dal basso e a tutti i livelli sappia trovare credibili volti di rappresentanza politica, potrà invertire la tendenza all'autodistruzione.
Quello che indigna particolarmente è la impunita sfrontatezza di fronte all'opinione pubblica mondiale nel perseguire i propri inumani “obiettivi”.
Ma cos'è rimasto di quell'Israele avamposto di civiltà in Mediooriente? Quale indelebile suo ricordo rimarrà ora storicamente impresso nelle menti di chi, come anche il sottoscritto, in tempi antesignani aveva non casualmente visitato Auschwitz “per non dimenticare”? E quale ipocrisia s'inventerà specialmente il cosiddetto Mondo Occidentale per giustificare la sua sostanziale inerzia, mascherata da impotenza, nell'applicare provvedimenti realmente coercitivi per far cessare la carneficina a Gaza?
Quello che fa particolarmente male è costatare che il consenso a questa carneficina è comunque diffuso in Israele e che il dissenso allo spietato premier israeliano e alla sua cricca deriva ormai soprattutto dal sacrosanto interesse dei parenti degli ostaggi alla liberazioni dei propri congiunti e non da una estesa opposizione, come si era in precedenza profilato, alla loro inumana strategia, quella sì veramente auto-antisemita nei fatti.
E perché la gran parte del mondo mediatico usa due pesi e due misure nel descrivere in modo giustamente indignato l'orrore di un bombardamento in Ucraina di un ospedale pediatrico mentre è ormai colpevolmente assuefatta nei toni e nei commenti alle sistematiche stragi di scuole e addirittura di campi profughi definiti da loro stessi come sicuri rifugi?
Da una parte il presunto “dovere di non lasciar soli gli aggrediti” e dall'altra l'ipocrisia di lasciar massacrare gli oppressi? Alla cieca e disumana logica del terrore di Hamas si oppone l'altrettanto spietato terrore dell'annientamento di migliaia di innocenti con l'aggravante di una cinica pianificazione, comprese le sistematiche violazioni dei Territori Occupati perpetrati da anni.
Quale Giustizia e quale Diritto Internazionale sta prevalendo?
Basterebbe guardare le tremende testimonianze visive di bambini insanguinati che ci giungono da Gaza, come anche dall'Ucraina e da molte altre parti del mondo per capire come le leadership mondiali siano colpevoli quantomeno di ipocrisia.
Il tutto con l'aggravante, purtroppo ormai sempre più evidente, che a livello geopolitico si sta strumentalmente profilando un presunto scontro tra “civiltà” giocato su scala planetaria.
A chi giova tutto ciò e quali reali interessi vi si celano?
Solo una ritrovata coscienza partecipativa e solidale che non si rassegni all'esistente, che cresca dal basso e a tutti i livelli sappia trovare credibili volti di rappresentanza politica, potrà invertire la tendenza all'autodistruzione.
Germano Bosisio