Montevecchia: la solenne processione per la “Madonna del Carmelo”
Un sole caldo ma ancora sopportabile ha accompagnato questa mattina la tradizionale celebrazione in occasione della festa della Madonna del Carmelo che dall'alto del Santuario di Montevecchia veglia sulla collina.
Vestiti con tuniche bianche con la mantellina azzurra i portantini dalle 10 si sono posizionati accanto al baldacchino dove era stata traslata dall'altare la statua della Vergine. Coordinati e allenati, quando don Fabio con don Luigi ha iniziato al celebrazione con le preghiere, accompagnate dai canti, si sono caricati il simulacro a spalla e hanno iniziato a scendere i gradini della scala santa.
Pian piano, dandosi il cambio, vigilati da altri volontari che hanno scandito il passo, sono giunti sino in piazzetta dove ad attenderli c'erano tantissimi fedeli giunti per la ricorrenza. La processione si è poi snodata per le stradine del cuore del centro storico lungo via della Cappelletta, sino ad arrivare alla confluenza su via alta collina e ripercorrerla in discesa, imboccando nuovamente l'ingresso di piazzetta Agnesi.
Qui “l'altare” mobile della Madonna si è dovuto “abbassare” e con esso anche i portantini per passare sotto il ponticello che immette nella piazzetta.
La processione si è “rimpolpata” nel corso del tragitto e così lungo la risalita al santuario di tante persone che non sono riuscite a seguire tutto il tracciato e hanno preferito accontentarsi dell'ultimo tratto.
Il corteo ha percorso il sentiero attorno al colle, dove si trovano le stazioni della via Crucis ed è poi risalito sino alla sommità. Qui dopo una preghiera don Fabio ha invitato i fedeli a prendere posto in chiesa dove si è svolta la funzione domenicale, accompagnata magistralmente dal coro.
Nel corso della sua omelia don Fabio ha riflettuto sulla contrapposizione tra la logica umana “dove chi comanda opprime e schiaccia gli altri” e quella di Gesù che ha insegnato come “il primo posto per i discepoli è in realtà il secondo ed è il posto del servizio. Per capire chi è il vero punto di riferimento bisogna guardare a chi serve, a chi non opprime, a chi fa del dono il suo stile di vita”.
Interrotta per un breve attimo a seguito del malore di uno dei portantini la funzione si è poi conclusa con la benedizione sul sagrato del Santuario e le litanie recitate in canto alla Madonna.
Vestiti con tuniche bianche con la mantellina azzurra i portantini dalle 10 si sono posizionati accanto al baldacchino dove era stata traslata dall'altare la statua della Vergine. Coordinati e allenati, quando don Fabio con don Luigi ha iniziato al celebrazione con le preghiere, accompagnate dai canti, si sono caricati il simulacro a spalla e hanno iniziato a scendere i gradini della scala santa.
Pian piano, dandosi il cambio, vigilati da altri volontari che hanno scandito il passo, sono giunti sino in piazzetta dove ad attenderli c'erano tantissimi fedeli giunti per la ricorrenza. La processione si è poi snodata per le stradine del cuore del centro storico lungo via della Cappelletta, sino ad arrivare alla confluenza su via alta collina e ripercorrerla in discesa, imboccando nuovamente l'ingresso di piazzetta Agnesi.
Qui “l'altare” mobile della Madonna si è dovuto “abbassare” e con esso anche i portantini per passare sotto il ponticello che immette nella piazzetta.
La processione si è “rimpolpata” nel corso del tragitto e così lungo la risalita al santuario di tante persone che non sono riuscite a seguire tutto il tracciato e hanno preferito accontentarsi dell'ultimo tratto.
Il corteo ha percorso il sentiero attorno al colle, dove si trovano le stazioni della via Crucis ed è poi risalito sino alla sommità. Qui dopo una preghiera don Fabio ha invitato i fedeli a prendere posto in chiesa dove si è svolta la funzione domenicale, accompagnata magistralmente dal coro.
Nel corso della sua omelia don Fabio ha riflettuto sulla contrapposizione tra la logica umana “dove chi comanda opprime e schiaccia gli altri” e quella di Gesù che ha insegnato come “il primo posto per i discepoli è in realtà il secondo ed è il posto del servizio. Per capire chi è il vero punto di riferimento bisogna guardare a chi serve, a chi non opprime, a chi fa del dono il suo stile di vita”.
Interrotta per un breve attimo a seguito del malore di uno dei portantini la funzione si è poi conclusa con la benedizione sul sagrato del Santuario e le litanie recitate in canto alla Madonna.
S.V.