Retesalute: udienza davanti alla Corte dei Conti. Salvioni "patteggia". Attesa la sentenza per Milani, Perego, Ronchi
Nella giornata di ieri presso la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale di Milano, si è tenuta l'udienza che vede chiamati a rispondere per presunti danni patrimoniali arrecati all'azienda Retesalute, per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro, l'ex presidente del CdA Alessandro Salvioni, l’ex direttore generale Simona Milani, l’ex Revisore dei Conti Giovanni Perego e l'ex responsabile del settore economico Anna Ronchi.
In apertura della pubblica udienza il presidente ha preso atto e comunicato che i convenuti all'udienza erano da considerarsi ora tre: Milani, Perego, Ronchi.
Alessandro Salvioni, difeso dall'avvocato Massimiliano Vivenzio, ha infatti definito e chiuso la sua posizione optando per un patteggiamento che ha previsto il versamento del 10% di quanto richiesto all'azienda, dunque poco meno di 44mila euro.
Le cifre per i quali gli imputati sono chiamati a rispondere sono altissime.
Per Simona Milani (difesa dall'avvocato Fortunato Riva) e Giovanni Perego (difeso dall'avvocato Aldo Travi) così come era per Salvioni la somma contestata e che andrebbe rifusa, secondo la tesi accusatoria, a Retesalute si aggira attorno ai 439mila euro ciascuno. Più pesante, invece, la contestazione mossa ad Anna Ronchi (difesa dagli avvocati Franco Domini e Annoni) che raggiunge la cifra di 880mila euro.
Nel corso dell'udienza, alle contestazioni mosse dal pubblico ministero alle tre difese, sono arrivate di rimando altrettante puntulizzazioni dalle parti che hanno chiesto chiaramente l'assoluzione dei tre assistiti, che peraltro dal tribunale di Lecco avevano ottenuto una sentenza piena a loro favore.
Il presidente della Corte ha stabilito in 60 giorni il termine per il deposito della sentenza ma non è escluso che la comunicazione della decisione possa arrivare anche prima delle vacanze agostane.
In apertura della pubblica udienza il presidente ha preso atto e comunicato che i convenuti all'udienza erano da considerarsi ora tre: Milani, Perego, Ronchi.
Alessandro Salvioni, difeso dall'avvocato Massimiliano Vivenzio, ha infatti definito e chiuso la sua posizione optando per un patteggiamento che ha previsto il versamento del 10% di quanto richiesto all'azienda, dunque poco meno di 44mila euro.
Le cifre per i quali gli imputati sono chiamati a rispondere sono altissime.
Per Simona Milani (difesa dall'avvocato Fortunato Riva) e Giovanni Perego (difeso dall'avvocato Aldo Travi) così come era per Salvioni la somma contestata e che andrebbe rifusa, secondo la tesi accusatoria, a Retesalute si aggira attorno ai 439mila euro ciascuno. Più pesante, invece, la contestazione mossa ad Anna Ronchi (difesa dagli avvocati Franco Domini e Annoni) che raggiunge la cifra di 880mila euro.
Nel corso dell'udienza, alle contestazioni mosse dal pubblico ministero alle tre difese, sono arrivate di rimando altrettante puntulizzazioni dalle parti che hanno chiesto chiaramente l'assoluzione dei tre assistiti, che peraltro dal tribunale di Lecco avevano ottenuto una sentenza piena a loro favore.
Il presidente della Corte ha stabilito in 60 giorni il termine per il deposito della sentenza ma non è escluso che la comunicazione della decisione possa arrivare anche prima delle vacanze agostane.
S.V.