93% delle tipicità proviene dai borghi con meno di 5 mila abitanti

 Il 93% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo, con 2 italiani su 3 (65%) tra coloro che andranno in vacanza che visiteranno un borgo nell'estate 2024, secondo Ixe'. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su "Piccoli comuni e tipicità" presentato a Roma da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti; Carlo Cambi, giornalista e scrittore.

Ai lavori condotti dalla giornalista Manuela Rafaiani,  hanno partecipato Marco Bussone, presidente nazionale Uncem; Mariafrancesca Serra, responsabile Donne Coldiretti e Luca De Carlo, presidente Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica.

Il rapporto racconta un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, in cui vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce infatti ben il 93 per cento dei prodotti di origine protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta e IGP, Indicazione di Origine Protetta) e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati. Questo rapporto di Coldiretti-Fondazione Symbola "Piccoli Comuni e Tipicità" ci restituisce il quadro aggiornato per ogni regione di questa dimensione produttiva estesa e radicata che traduce in valore la diversità culturale: un patrimonio che nelle due province di Como e Lecco si traduce in un'attrattiva turistica di grande potenziale anche per le aree interne che circondano le riviere lariane.

"Per preservare questo importante valore economico e sociale, è necessario che gli enti locali, in primis i piccoli Comuni, siano messi nelle condizioni di dare risposte ai cittadini e alle imprese - sottolinea Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco - anche favorendo le sinergie e le aggregazioni degli stessi, consentendo agli amministratori di pensare al futuro e di proiettare da qui a 10 anni i nostri territori.  Su questa traiettoria l'agricoltura, col turismo e l'enogastronomia, possono e devono essere protagonisti attivi, non solo per generare ricchezza ma anche per sviluppare un nuovo sistema di welfare di cui avremo sempre più bisogno, tenendo conto anche di una tendenza demografica sempre più pesante, con una importante riduzione e una conseguente ridotta disponibilità di persone attive, oltre che un aumento degli anziani".
Coldiretti
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