Olgiate: folla per l'ultimo saluto a Rita De Angelis. “Hai fatto della tua vita un capolavoro”
Una vita intensa spenta in maniera repentina da una malattia che non le ha lasciato scampo e, pur avendo vinto la tenacia e il coraggio con cui l'ha contrastata, non è riuscita a spegnere il ricordo profondo lasciato nel cuore di chi ora è rimasto a piangerla.
Una folla ha preso parte questo pomeriggio al funerale di Rita De Angelis, 40 anni appena, dipendente dell'ufficio postale di Olgiate Molgora e ora di Imbersago.
A stringersi al marito Simone, ai figli Giulio e Teresa, a mamma Clelia e papà Gennaro, al fratello c'erano tantissimi amici, colleghi di lavoro, vicini di casa che dal suo sorriso sono stati contagiati.
Nel corso della sua non facile omelia don Emanuele Colombo ha spronato ad affidarsi alla Fede per superare un dolore che spezza le gambe e rende incerti e dubbiosi e ad avere il dono della consolazione, che permette di non essere soli e di farsi forza a vicenda. Inoltre ha rivolto un invito a vivere bene ogni giorno, a non sprecarlo perchè “chissà cosa avrebbe dato Rita per vivere un giorno in più”.
A ricordarla, al termine della Messa, è stata una amica che l'ha descritta come una donna da cui prendere esempio, con una forza incredibile, solare, sensibile e indipendente, con uno spiccato senso dell'umorismo e sempre pronta a dare una mano. “Hai fatto l'impossibile con il sorriso. Avevi occhi vivaci, furbi, dove si coglieva la voglia di vivere. Della tua breve vita hai fatto un grande capolavoro. Ora sentiamo tutti il tuo vuoto che picchia dentro ma hai regalato a tutti un piccolo posto nel tuo cuore speciale”.
La salma di Rita è stata poi accompagnata al cimitero per la sepoltura.
A stringersi al marito Simone, ai figli Giulio e Teresa, a mamma Clelia e papà Gennaro, al fratello c'erano tantissimi amici, colleghi di lavoro, vicini di casa che dal suo sorriso sono stati contagiati.
Nel corso della sua non facile omelia don Emanuele Colombo ha spronato ad affidarsi alla Fede per superare un dolore che spezza le gambe e rende incerti e dubbiosi e ad avere il dono della consolazione, che permette di non essere soli e di farsi forza a vicenda. Inoltre ha rivolto un invito a vivere bene ogni giorno, a non sprecarlo perchè “chissà cosa avrebbe dato Rita per vivere un giorno in più”.
A ricordarla, al termine della Messa, è stata una amica che l'ha descritta come una donna da cui prendere esempio, con una forza incredibile, solare, sensibile e indipendente, con uno spiccato senso dell'umorismo e sempre pronta a dare una mano. “Hai fatto l'impossibile con il sorriso. Avevi occhi vivaci, furbi, dove si coglieva la voglia di vivere. Della tua breve vita hai fatto un grande capolavoro. Ora sentiamo tutti il tuo vuoto che picchia dentro ma hai regalato a tutti un piccolo posto nel tuo cuore speciale”.
La salma di Rita è stata poi accompagnata al cimitero per la sepoltura.
S.V.