Verderio: gli interventi dei tre consiglieri di minoranza

Quanto accaduto durante il consiglio comunale di insediamento della nuova amministrazione guidata da Danilo Villa, non si è concluso nella sede di Villa Gallavresi ma ha avuto degli strascichi con gli interventi inviati dai tre membri dell'opposizione per stigmatizzare i fatti.
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L'uscita dell'aula minoranza

Francesco Manfredi, candidato sindaco sconfitto, con i colleghi presenti in aula, Caterina Viani e Valeria Quinterio, hanno abbandonato l'aula manifestando il loro disappunto già in avvio di legislatura.



Ecco i loro testi.


Chi mi conosce sa bene quanto sia una persona rispettosa, moderata e educata nei modi e quanto creda nella sana politica, quella giusta, a favore del territorio e nel pieno rispetto delle leggi che la regolamentano. Chi mi conosce sa bene quanto creda nella libera espressione, soprattutto se il confronto e il dialogo è indirizzato a un risultato profittevole per il paese e la comunità.
Tuttavia, nel corso dell’ultima seduta consiliare, ho assistito a un’assise ben lontana dai canoni che avvicina la gente alla politica locale. 
Un atteggiamento, quello del Sindaco, per nulla collaborativo e mai aperto al dialogo e al confronto. Anzi, estremante chiuso al limite della censura, minacciando la presenza della polizia locale con la promessa di farmi portare via solo perché svolgevo il lavoro per il quale qualsiasi consigliere di opposizione è chiamato a fare. Non sapendo (o non volendo) rispondere a semplici domande ha preferito divagare, dichiarando che le mie domande erano pretestuose e mal poste. Eppure, non mi sembra che chiedere quali siano le priorità dell’amministrazione in questo programma amministrativo fosse una domanda pretestuosa e mal posta. Inoltre, mi è sembrato doveroso segnalare che nello stesso programma non c’era alcun riferimento a eventuali intenzioni della maggioranza su come intervenire rispetto alla macchina operativa del comune, gli uffici. Veniamo da prese di posizioni forti del gruppo di SiAmo Verderio rispetto agli uffici, ai quali in un tempo neanche lontano gli si sono state addossate responsabilità di immobilismo amministrativo. Vi sono articoli di giornali e dichiarazioni in tal senso. Una domanda, la mia, del tutto lecita. Perché, se non vi è alcuna intenzione di intervenire allora evidentemente il problema di questo immobilismo politico che abbiamo vissuto a Verderio in questi ultimi anni non è da ricondurre agli uffici. I fatti che hanno contraddistinto il consiglio comunale sono estremamente inaccettabili. Inammissibili in un paese libero e democratico. Non possiamo fare finta di nulla e lasciar scorrere. Questo comportamento ci stimola a dover fare ancora meglio il nostro lavoro. A essere più attenti e scrupolosi perché non possiamo permettere che vengano deliberati atti incuranti di quanto prevede la legge. Vedi ad esempio il punto 1 all’odg, dove non ci è stato possibile discutere nel merito dell’argomento. Come da proposta di delibera, eravamo chiamati a discutere su casi di ineleggibilità che è un compito che spetta al consiglio comunale alla prima seduta e non alla circondariale a cui è invece affidata la valutazione di eventuali casi di incandidabilità. Ecco, il Sindaco ha continuamente dirottato la conversazione portando il voto su altro argomento, l’incandidabilità e incompatibilità, che non era materia da discutere. È tutto verbalizzato e soprattutto registrato. E abbiamo già richiesto copia audio, confidando ovviamente nella registrazione integrale. Ma vedi anche la composizione delle commissioni comunali, fatte pur senza la presenza e la partecipazione della minoranza, come invece prevedono i relativi regolamenti.
Inoltre, il clima di odio, rancore che si respirava in aula da un gruppo di fedeli e vicini al gruppo di maggioranza, mai moderato dal sindaco stesso come previsto invece dal regolamento comunale, ha fatto da contorno a una serata surreale. Probabilmente il pubblico, vedendo l’atteggiamento del Sindaco e non venendo mai richiamato all’ordine, si è sentito in diritto di trasformare il nostro incontro in una vera e propria bagarre, accompagnando con insulti e brusii i nostri interventi e la nostra decisione di abbandonare il Consiglio Comunale. Non c’erano più le condizioni di lavorare serenamente. 
Noi non molliamo e non ci facciamo intimorire. Anzi, intensifichiamo il nostro impegno e la nostra attenzione.
Francesco Manfredi


A distanza di qualche giorno mi trovo ancora amareggiata per la scena indecorosa alla quale ho dovuto assistere all'ultimo consiglio comunale. Vorrei esplicitare i fatti per chi avesse avuto uno sguardo solamente superficiale dell'accaduto: prima seduta del nuovo consiglio comunale, si discute il primo punto all'odg, il mio candidato sindaco sottolinea gli ultimi avvenimenti legati alla candidatura di una consigliera e il primo cittadino zittisce in modo intimidatorio il consigliere Manfredi; nel secondo punto all'odg ci troviamo ad affrontare il giuramento del sindaco al quale io e il consigliere prendiamo parte alzandoci in segno di rispetto, nonostante l'appena avvenuta mancanza di rispetto arrecata al mio compagno consigliere.
A quel punto esordisce il consigliere Cattaneo: "dovete vergognarvi", affermazione eccessivamente forte e ingiustificata, sostenuta dal loro pubblico presente in sala (che il signor Sindaco non ha minimamente provato a placare) e dall'intera maggioranza; all'interno della quale ritrovo e sottolineo i consiglieri Iorio, Burbello e Falsetto, che nonostante abbiano fatto la mia conoscenza, con estrema delusione hanno preso parte al becero applauso, al quale avrebbero potuto, con stile, dissociarsi.
Un conto è lo "schieramento politico", un conto è il rispetto che pretendete ma non date.
Prima seduta di insediamento consiglio comunale di verderio
Valeria Quinterio 
Consigliere comunale Cambia Verderio


Un inizio allarmante, pericoloso ed irresponsabile, da parte di “Siamo Verderio”, con esordio da “Democratura” durante il primo consiglio comunale di insediamento. In un clima surreale fatto di pura censura, abuso di potere ed intimidazione da parte di Villa, che ha scandalizzato i cittadini per bene presenti, è stata scritta la pagina più triste di Verderio. Con l’ausilio di una corposa claque ben organizzata, presente tra il pubblico, è stato sferrato un vile attacco squadrista alla minoranza consiliare che è stata oggetto di continue provocazioni, vessazioni ed infine pesantemente insultata senza che, il primo cittadino, abbia mai redarguito alcuno dei contestatori com’era suo preciso dovere fare ottenendo il risultato, evidentemente cercato, di impedirci l’esercizio del nostro mandato. Per questo quanto accaduto non può rimanere privo di segnalazione alle autorità competenti. Villa Danillo Igino faccia un bagno d’umiltà, scenda dal suo scranno e si comporti democraticamente. Cominci con la matura assunzione di responsabilità, in merito alla candidatura della bibliotecaria, senza attribuire colpe a chi ha semplicemente fatto il proprio dovere civico. Continuando a giustificare l’indifendibile diventa un pericoloso esempio deviante rispetto alla legalità. La vittoria alle elezioni non corrisponde ad una becera occupazione offensiva dei basilari principi democratici anche perché, fossimo costretti a dover scendere al basso livello tenuto il 26 giugno, si troverebbe anche la nostra “curva di ultras” ben addestrata nei consigli comunali ed a quel punto non basterebbe più la polizia locale, che ha minacciato del tutto ingiustificatamente di far intervenire prossimamente nei nostri confronti (Sic! sic!), ma servirebbero le forze dell’ordine in massa. Il tutto in barba ai lavori consiliari e per unica sua responsabilità perché “chi di arma ferisce di arma perisce”. Ora Villa decida se cominciare a fare il proprio dovere lavorando per il paese, rispettando i consiglieri di minoranza democraticamente eletti, o continuare sulla strada intrapresa trasformando, definitivamente, l’assiste in uno stadio. Si metta, infine, il cuore in pace perché noi non soffriamo della sindrome del “Viva il direttore”, a lui probabilmente cara e gli unici che possono “licenziarci” sono gli elettori che ci hanno accordato le loro preferenze e che, personalmente, colgo l’occasione di ringraziare per la fiducia, ancora una volta, accordatami.
Caterina Viani Capogruppo consiliare “CAMBIA VERDERIO”
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