Paderno: Silvia racconta il Messico con la fotografia
Nella serata di sabato 22 giugno, al secondo piano di Cascina Maria, è stata inaugurata “Il terzo incomodo” una mostra fotografica dal carattere colorato, immediato e apparentemente semplice, che contraddistingue lo stile individuale di Silvia Quadrini nel raccontare il suo viaggio in Messico, compiuto nell’estate dello scorso anno.
Una serie di immagini delineano le diverse dinamiche e situazioni che caratterizzano il paese dell’America centrale, tra povertà e grandi metropoli. Un’esperienza multisensoriale, grazie all’impiego di oli essenziali capaci di amplificare la percezione e catapultare l’osservatore tra la gente del posto, i paesaggi e tutto ciò che è di troppo, cercando di sollevare gli stereotipi da “terzo mondo” attraverso i quali il paese viene percepito. Un percorso di 24 fotografie, musica e profumi, che ha come risultato il rispecchiarsi di ognuno in tutti gli scenari presentati.
“In tanti mi avete chiesto chiarezza sul titolo della mostra” ha dichiarato la fotografa “io non ho pretese, quello che però volevo fare era suscitare domande senza fornire delle risposte. Io volevo raccontare il Messico, ma poi mi sono chiesta, chi sono io per farlo?”. Puntare l’obbiettivo verso qualcuno è infatti l’intrusione in una vita e un contesto di cui non si conosce nulla, è il cogliere un attimo brevissimo che è in grado di far rivivere il momento vissuto e trovare nei dettagli qualcosa in più, ponendosi, al contempo, degli interrogativi sull’eticità dell’atto, ha spiegato Angelo Granata, presidente della Fondazione Granata – Braghieri di cui Silvia è parte.
“Ho voluto usare un linguaggio di immagini, invece che di parole, portando con il dubbio, il filo conduttore della narrazione, il mio personale punto di vista, che non è detto corrisponda alla realtà, ma che comunque cerca di riportare un viaggio di 6.000 km tra le dualità che formano l’identità degli Stati Uniti del Messico” ha spiegato Silvia Quadrini.
Dopo un breve video sulla realizzazione dell’esposizione, l’evento si è concluso con un rinfresco con coca cola e pizza, emblemi della globalizzazione, vino e caprese, simboli dell’Italia e il Margarita con nachos e guacamole, rappresentativi del Messico, per unire in uno spazio due culture che in realtà condividono più di quanto si possa pensare.
La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno, da lunedì a venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 e il fine settimana dalle ore 10.30 alle 19.30.
Una serie di immagini delineano le diverse dinamiche e situazioni che caratterizzano il paese dell’America centrale, tra povertà e grandi metropoli. Un’esperienza multisensoriale, grazie all’impiego di oli essenziali capaci di amplificare la percezione e catapultare l’osservatore tra la gente del posto, i paesaggi e tutto ciò che è di troppo, cercando di sollevare gli stereotipi da “terzo mondo” attraverso i quali il paese viene percepito. Un percorso di 24 fotografie, musica e profumi, che ha come risultato il rispecchiarsi di ognuno in tutti gli scenari presentati.
“In tanti mi avete chiesto chiarezza sul titolo della mostra” ha dichiarato la fotografa “io non ho pretese, quello che però volevo fare era suscitare domande senza fornire delle risposte. Io volevo raccontare il Messico, ma poi mi sono chiesta, chi sono io per farlo?”. Puntare l’obbiettivo verso qualcuno è infatti l’intrusione in una vita e un contesto di cui non si conosce nulla, è il cogliere un attimo brevissimo che è in grado di far rivivere il momento vissuto e trovare nei dettagli qualcosa in più, ponendosi, al contempo, degli interrogativi sull’eticità dell’atto, ha spiegato Angelo Granata, presidente della Fondazione Granata – Braghieri di cui Silvia è parte.
“Ho voluto usare un linguaggio di immagini, invece che di parole, portando con il dubbio, il filo conduttore della narrazione, il mio personale punto di vista, che non è detto corrisponda alla realtà, ma che comunque cerca di riportare un viaggio di 6.000 km tra le dualità che formano l’identità degli Stati Uniti del Messico” ha spiegato Silvia Quadrini.
Dopo un breve video sulla realizzazione dell’esposizione, l’evento si è concluso con un rinfresco con coca cola e pizza, emblemi della globalizzazione, vino e caprese, simboli dell’Italia e il Margarita con nachos e guacamole, rappresentativi del Messico, per unire in uno spazio due culture che in realtà condividono più di quanto si possa pensare.
La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno, da lunedì a venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 e il fine settimana dalle ore 10.30 alle 19.30.
I.Bi.