Non dovranno prevalere
La situazione interna ed esterna al Paese da tempo, è molto grave, sia sul piano della reciproca sicurezza per le guerre in corso, le difficoltà economiche, l’assenza di un piano industriale nazionale a medio e lungo termine che possa offrire una prospettiva positiva, il nostro Governo sceglie di dividere il Paese, demolendo la Costituzione con il premierato e l’autonomia differenziata delle Regioni.
Incuranti del fatto che ormai meno della metà degli italiani vada a votare, non avendo una loro visione propositiva per coinvolgere il mondo del lavoro, agiscono imperterriti nella loro idea di stravolgere le Istituzioni democratiche, contando sulla loro maggioranza parlamentare, impongono un’agenda divisiva e restauratrice che va adeguatamente respinta.
A seguito delle recenti elezioni Europee in Italia, che da un lato hanno consolidato la maggioranza di destra del governo, si sentono galvanizzati nel proseguire il loro disegno restauratore condiviso dal loro elettorato. Dall’altro lato, è uscito premiato e valorizzato sia il PD e AVS indicando sul piano numerico una maggioranza di voti validi espressi, superiore a quelli ricevuti dal Governo divisivo per le sue riforme aggressive e destabilizzanti, il confronto è quindi tutto aperto.
Dobbiamo convincere la maggioranza degli italiani della inadeguatezza ed inutilità delle loro idee, dei loro programmi velleitari oltre ai pericoli incombenti qualora dovessero prevalere. Nel contempo è necessario lavorare e proporre una efficace alternativa propositiva credibile che sappia aggregare e coinvolgere l’insieme collettivo delle forze progressiste del Paese.
Le esperienze positive non mancano, i territori, le periferie, le città chiamate al voto amministrativo hanno largamente premiato la competenza e le capacità di governo espresse nelle comunità. Ora è necessario un salto qualitativo nel convergere le nostre forze valorizzando le diversità di vedute e convinzioni personali, favorendo l’unità e le convergenze, mobilitando i cittadini.
Lo spettacolo indecoroso offerto dalla destra in Parlamento con l’aggressione ad un deputato e nelle loro adunate e feste segrete, sono un campanello d’allarme che non possono essere sottovalutate, già gli osservatori stranieri hanno rilevato e denunciato tali nefandezze, dobbiamo saperlo fare anche noi accompagnando alla denuncia, l’inadeguatezza dei comportamenti lesivi e controproducenti.
La crisi economica e finanziaria è destinata ad accrescere le differenze e le disuguaglianze, le guerre in corso accentueranno ulteriormente il pericolo e l’aggravamento di tali disparità sociali ed economiche questo è già un primo terreno prioritario insieme al lavoro, alla sanità pubblica sempre più affidata al business dei privati, con la formazione dei giovani e le misure per accompagnare la transizione ecologica non più rinviabile per i cambiamenti climatici che incombono sulla natura.
Nei prossimi mesi, sarà sempre più necessario sapere stimolare l’impegno democratico ed anche l’entusiasmo di molti cittadini lavoratori, giovani, pensionati, imprenditori, lavoratori autonomi che sentano l’utilità di un loro impegno e coinvolgimento diretto da protagonisti e non da semplici spettatori, in una situazione difficile e pericolosa per i destini democratici del paese, contro una destra aggressiva che vuole far tornare all’indietro le lancette dell’orologio della storia.
Incuranti del fatto che ormai meno della metà degli italiani vada a votare, non avendo una loro visione propositiva per coinvolgere il mondo del lavoro, agiscono imperterriti nella loro idea di stravolgere le Istituzioni democratiche, contando sulla loro maggioranza parlamentare, impongono un’agenda divisiva e restauratrice che va adeguatamente respinta.
A seguito delle recenti elezioni Europee in Italia, che da un lato hanno consolidato la maggioranza di destra del governo, si sentono galvanizzati nel proseguire il loro disegno restauratore condiviso dal loro elettorato. Dall’altro lato, è uscito premiato e valorizzato sia il PD e AVS indicando sul piano numerico una maggioranza di voti validi espressi, superiore a quelli ricevuti dal Governo divisivo per le sue riforme aggressive e destabilizzanti, il confronto è quindi tutto aperto.
Dobbiamo convincere la maggioranza degli italiani della inadeguatezza ed inutilità delle loro idee, dei loro programmi velleitari oltre ai pericoli incombenti qualora dovessero prevalere. Nel contempo è necessario lavorare e proporre una efficace alternativa propositiva credibile che sappia aggregare e coinvolgere l’insieme collettivo delle forze progressiste del Paese.
Le esperienze positive non mancano, i territori, le periferie, le città chiamate al voto amministrativo hanno largamente premiato la competenza e le capacità di governo espresse nelle comunità. Ora è necessario un salto qualitativo nel convergere le nostre forze valorizzando le diversità di vedute e convinzioni personali, favorendo l’unità e le convergenze, mobilitando i cittadini.
Lo spettacolo indecoroso offerto dalla destra in Parlamento con l’aggressione ad un deputato e nelle loro adunate e feste segrete, sono un campanello d’allarme che non possono essere sottovalutate, già gli osservatori stranieri hanno rilevato e denunciato tali nefandezze, dobbiamo saperlo fare anche noi accompagnando alla denuncia, l’inadeguatezza dei comportamenti lesivi e controproducenti.
La crisi economica e finanziaria è destinata ad accrescere le differenze e le disuguaglianze, le guerre in corso accentueranno ulteriormente il pericolo e l’aggravamento di tali disparità sociali ed economiche questo è già un primo terreno prioritario insieme al lavoro, alla sanità pubblica sempre più affidata al business dei privati, con la formazione dei giovani e le misure per accompagnare la transizione ecologica non più rinviabile per i cambiamenti climatici che incombono sulla natura.
Nei prossimi mesi, sarà sempre più necessario sapere stimolare l’impegno democratico ed anche l’entusiasmo di molti cittadini lavoratori, giovani, pensionati, imprenditori, lavoratori autonomi che sentano l’utilità di un loro impegno e coinvolgimento diretto da protagonisti e non da semplici spettatori, in una situazione difficile e pericolosa per i destini democratici del paese, contro una destra aggressiva che vuole far tornare all’indietro le lancette dell’orologio della storia.
Sergio Fenaroli