ASST: preoccupati per la chiusura della subintensiva

Sulla chiusura temporanea (ma non si sa per quanto) dell’unità di terapia subintensiva respiratoria, l’Agenzia Socio-Sanitaria territoriale di Lecco con un comunicato ha espresso “preoccupazione”.
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“Siamo preoccupati per la temporanea chiusura causa carenza di personale infermieristico decisa da INRCA dell’unità di terapia subintensiva respiratoria che ha posizionato presso l’ospedale di Merate.   
Apprezziamo come questa unità abbia lavorato all’interno del Presidio Mandic in questi anni e la specificità dei suoi servizi.
Pur essendosi ampliata l’offerta di letti di pneumologia, ASST sta cercando di trovare soluzioni organizzative interne per creare un'offerta alternativa di assistenza subintensiva entro breve tempo anche in collaborazione con il personale medico e la Direzione di INRCA."
 Non si può però ignorare il persistere di un comportamento lesivo per il San Leopoldo Mandic a favore del Manzoni di Lecco. Con protocolli del 14 e 17 giugno a firma dr. Giorgio Beretta, responsabile facente funzioni della Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie (DAPSS), struttura dotata di autonomia gestionale, due infermiere sono state trasferite d’urgenza a Lecco, assegnate presso la medicina SOAP (Struttura Operativa Accettazione e Pianificazione). Pur comprendendo le necessità di consentire la fruizione delle ferie, non sarebbe stato proprio possibile destinare queste infermiere a coprire le carenze di personale dell’Inrca? Il servizio prestato è troppo prezioso per essere temporaneamente sospeso.

E poi preoccupa quel “temporaneamente”. Ci si ricorda della chiusura “temporanea” della Psichiatria, in realtà mai più aperta e della riabilitazione cardiologica, idem. E ancora, la soppressione “temporanea” dell’auto medica, mai più ripristinata: e la navetta, fuori servizio da tempo. Insomma non è che per dare una parvenza di funzionalità al Manzoni le spese le debba sempre sopportare il Mandic.
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