Meloni, stiamo arrivando

L’esito delle elezioni del Parlamento Europeo hanno confermato lo spostamento a destra previsto da molti analisti, un’ondata nera che si consolida in Italia, travolge la Germania ed in Francia provoca un vero terremoto che ha indotto il Presidente Macron a sciogliere il Parlamento ed indire nuove elezioni che avverranno entro un mese. In assoluto vincono ancora gli astensionisti, oltre il 50% degli italiani hanno preferito disertare le urne, se non c’erano le amministrative abbinate la percentuale degli assenti risulterebbe superiore. Un risultato inaspettato e straordinario è stata la crescita del 5% del Partito Democratico al 24,1%, l’affermazione di Verdi e Sinistra al 6,8%, a discapito del M5Stelle sotto il 10%, che rappresentano insieme una grande speranza di lavoro politico per il futuro sia in Italia ed anche nel nuovo complicato panorama europeo. Un 10% di voti espressi a favore di altre formazioni progressiste non saranno rappresentate in quanto inferiori al quorum del 4% una forte delusione per loro, ma un potenziale politico esistente che dovrà riflettere sulla necessità di lavorare superando personalismi e risentimenti e nella loro diversità, favorire l’unità progressista nel creare una credibile alternativa alla destra italiana. Già in queste ore in Francia, le città con le loro piazze e strade si sono riempite di molti giovani e cittadini che spontaneamente stanno manifestando contro il pericolo delle destra lepenista uscita vincente dalle elezioni, ancora una volta i francesi sono al centro dell’attenzione di tutta Europa e del mondo su come riusciranno a respingere l’ondata nera e salvare la loro tradizione progressista. L’impegno è rilevante per tutti, il primo, che cessino le guerre in Ucraina ed in Israele che i popoli vengano riconosciuti e rispettati nel Donbass come in Palestina, sconfiggere i guerrafondai e garantire la sicurezza a tutti evitando l’escalation bellicista. Difendere le condizioni di vita, di lavoro, della formazione, della salute pubblica fortemente compromessa dai tagli indiscriminati, non trascurare l’attenzione alla salvaguardia e prevenzione ambientale alla natura che ci accoglie. La vicinanza alle persone più deboli ed esposte, agli anziani quale patrimonio di esperienze da valorizzare, evitando l’isolamento e la solitudine e tante altre tematiche che ci distinguono quale paese civile e realmente democratico e non conflittuale o contrapposto come quello attuale. Se riusciremo davvero insieme a farci carico e risolvere le tematiche e le molteplici incombenze di natura economica/sociale ma non solo, delle fasce sociali più esposte, lavoratori e pensionati, con la concretezza propositiva, saremo credibili nel nostro intento nel fermare la destra nazionalista ed antieuropea, evitando una deriva autoritaria antidemocratica rappresentata dal premierato, contrario alla nostra Costituzione e l’autonomia differenziata delle Regioni che dividerà l’Italia. 
Sergio Fenaroli
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