Brivio: sul lungo fiume la festa della Marina militare

Domenica 9 giugno, presso il monumento ai caduti situato sul lungo fiume di Brivio, si è tenuta la celebrazione della ricorrente Festa della Marina Militare, organizzata dal gruppo dei Marinai d’Italia “G.M. Gianantonio Gnecchi Ruscone” di Brivio. Presenti a porgere i propri omaggi anche le sezioni dell'Associazione Nazionale Bersaglieri di Lurago d'Erba, Seregno, Vimercate e Rocca di Neto (KR). 
L'evento è iniziato alle 10 con l'esecuzione degli inni della Marina Militare e d'Italia, seguita dal tradizionale posizionamento della corona d'alloro al monumento, in memoria delle anime che si sono sacrificate per la libertà della Nazione. Come ogni anno, prima che i presenti si dirigessero in parata lungo il viale che costeggia l'Adda, è intervenuto il presidente del gruppo dei Marinai d’Italia di Brivio, Pierluigi Ciminago, con un discorso carico di significato.
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Ripercorrendo la storia del gruppo di forza armata, Ciminago ha ricordato l'eroica impresa del 1918 quando, al termine della Grande Guerra, due piccoli motoscafi siluranti della Regia Marina Italiana, al comando del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, riuscirono ad affondare la corazzata austriaca Santo Stefano. L'attenzione del discorso si è poi spostata sulla situazione attuale, evidenziando le sfide globali che la Marina Militare si trova ad affrontare. "Il ricordo delle gesta eroiche e delle passate vittorie non ci devono distrarre però dall'attuale grave situazione che il Mondo sta vivendo, Italia compresa, e del ruolo che la Marina Militare Italiana ha in questi drammatici frangenti. La fine della Guerra Fredda e della successiva 'Globalizzazione', nella ridefinizione degli equilibri mondiali ha scatenato appetiti geopolitici di molti attori statuali e non, con il risultato di creare un caos planetario che si manifesta attraverso sanguinose guerre di vario tipo".
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Ciminago ha anche riflettuto sulla difficile situazione nel Mar Rosso, tra crisi economico-commerciale e conflitti armati. "Anche se non ne vogliamo prendere atto, siamo anche noi in guerra. L'Italia è oggetto di azioni di guerra da parte degli Houthi yemeniti, guerrieri per procura che, dietro mandato dell'Iran, stanno operando il blocco della navigazione nello stretto di Bab el-Mandeb, porta di collegamento tra il Mediterraneo e l'Oceano Indiano, attraverso il Canale di Suez. Una situazione che sta costando molto cara agli scambi commerciali e agli approvvigionamenti energetici dell'Italia".

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"Ma la guerra contro la nostra nazione non è solo economica" ha proseguito Ciminago. "Più volte le navi della nostra Marina Militare impegnate nell'operazione dell'Unione Europea "Aspide", che si svolge nel Mar Rosso-Golfo di Aden, sono state oggetto di attacchi operati da missili e droni lanciati dagli Houthi. Anche secondo il diritto internazionale, le navi della Marina Militare sono territorio italiano. Attaccando le nostre navi gli Houthi, e l'Iran che li sostiene, hanno dichiarato di fatto guerra all'italia. Le tensioni internazionali che vanno dalla regione mediterranea all'indo-pacifico, per la difesa degli interessi nazionali richiedono lo sviluppo coerente di capacità militari di proiezione, che trovano nello strumento marittimo un elemento fondamentale".
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Pierluigi Ciminago

Il Presidente del Gruppo Marinai di Brivio ha quindi ribadito l'importanza di comprendere e affrontare questi scenari complessi, sottolineando che l'Italia non può permettersi di restare semplice spettatrice: "Se in questo caos mondiale, noi italiani pensiamo di poter rimanere semplici spettatori, al di fuori della mischia, vuol dire che siamo preda di pura onirica utopia". Infine sono stati espressi gratitudine e sostegno a tutto il personale della Marina Militare, sottolineando il ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e la libertà di navigazione, e nel tutelare gli interessi nazionali: "Facciamo giungere il nostro sostegno e la nostra gratitudine a tutto il personale della Marina Militare, particolarmente a quello imbarcato sulle navi che stanno svolgendo compiti che vanno dalla protezione del diritto alla navigazione, al ruolo diplomatico e di promozione delle capacità industriali e tecnologiche dell'Italia".
La celebrazione si è conclusa con un sentito applauso e con il saluto del presidente: "Viva la Marina Militare, viva l'Italia".
M.Pen.
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