Ha vinto Mattia Salvioni, lui, personalmente.

Ha vinto Mattia Salvioni. E non è una battuta scontata. Specularmente se avesse vinto Massimo Panzeri la vittoria andava attribuita alla lista, la sconfitta a lui stesso. E, oggi, non ha vinto la lista, risultata perdente nelle tre precedenti tornate elettorali, ha vinto Mattia. Ha vinto la sua giovane età, la sua determinazione, l’impegno con cui ha affrontato la prima campagna elettorale. Ha vinto il suo modo di approcciarsi, sempre contenuto, educato, sorridente. Ha battuto una formazione micidiale come Noi Merate, con tre ex sindaci e diversi ex assessori. Ha battuto la maggioranza uscente che pure ostentava tutti i simboli dei partiti di centrodestra che alle contemporanee Europee hanno ottenuto in città il 50.2% dei consensi con l’exploit di Fratelli d’Italia il cui 29.36% dei voti non ha trainato Alfredo Casaletto, Fiorenza Albani e Norma Maggioni, tesserati al partito di Giorgia Meloni.

Bene così. Merate voleva il cambiamento. E cambiamento c’è stato. Ora spetta a Mattia mettere in pratica tutti gli elementi di rottura con la sgangherata maggioranza uscente. Che anche l’ultima sera, quella della chiusura della campagna elettorale, ha mostrato tutta la sua arroganza e la mancanza di rispetto allestendo il palco in mezzo alla piazza pur in assenza di un’ordinanza di divieto di traffico, con musica ben oltre i 70 decibel concessi in deroga dal vice sindaco Casaletto al sindaco Panzeri. Senza considerare per carità di patria alcune sguaiatezze di livello davvero infimo.

Ora il Municipio tornerà ad essere frequentato previo appuntamento e negli orari di apertura al pubblico. Certe scene si spera saranno definitivamente archiviate.

E a proposito sarà urgente che il direttivo della Proloco chieda senza indugio le dimissioni di Simona Vitali che, col suo comportamento, ha di fatto schierato l’associazione sulle posizioni sdraiate di Panzeri, assumendo addirittura il compito di rappresentante di lista. La Proloco era e deve restare apartitica e i suoi legali rappresentanti debbono attenersi a questo codice morale non scritto.

La dirittura morale di Mattia, 14.mo sindaco della città dal dopoguerra, è garanzia di equilibrio, sobrietà e assoluto rispetto delle regole.

Noi questo gli auguriamo. E sappia che, amichevolmente, stiamo sempre all’opposizione. Come deve fare un giornale libero e indipendente.
Claudio Brambilla
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