Beverate: la comunità in festa per 8 coppie di sposi
La Santa Messa delle 10.00 di domenica 9 maggio a Beverate è stata dedicata alla celebrazione degli anniversari di matrimonio di otto coppie, che di fronte alla comunità hanno rinnovato l’impegno coniugale.
Don Emanuele Spada ha aperto la sua omelia sottolineando come il brano di San Paolo, letto durante la liturgia, dichiari come "non è bene che l'uomo sia solo". L’unione matrimoniale mette chiaramente in evidenza ciò che dicono le letture: l’isolamento non è un bene, l'uomo deve essere sempre in collegamento con il prossimo. “È vero che il detto recita ‘chi fa da sé fa per tre’, ma questo non è ciò che vuole Dio. A livello sociale e famigliare bisogna trovare la comunione con l’altro. L’uomo ha provato a vincere la solitudine prima attraverso la natura e gli animali, imponendo dei nomi per manifestare il comando, ma questo non era abbastanza e così Dio ha creato la donna”.
Non occorre arricciare il naso all'affermazione che la donna deve essere sottomessa al marito, perché il concetto non vuole essere un’imposizione di superiorità o di comando, ma un invito per i coniugi ad amare come Dio fa con gli uomini: mettendosi al servizio. “Gesù era ‘al di sopra’ degli apostoli, eppure è stato lui all’ultima cena a lavare i piedi di tutti”. L’unità tra gli sposi non deve essere un rapporto di dominazione dell’altro, bensì di un amore, forte come quello che ha spinto Gesù a morire in croce per l’umanità, un volersi bene capace di far fiorire una collaborazione tra tutti i popoli.
Al termine della celebrazione, dopo aver recitato la preghiera degli sposi, le coppie hanno ricevuto un piccolo omaggio per ricordare il giorno di festa, condiviso con la comunità.
Di seguito l’elenco delle coppie festeggiate:
25° anniversario di matrimonio:
Alberto Panzeri e Daniela Ravasi
35°:
Ettore Brusadelli e Daniela Sangalli
40°:
Carlo Pellegrini e Ausilia Formenti
45°:
Walter Redaelli e Giulia Dozio
Giulio Franciosa e Maria Cavuoti
55°:
Giulio Mandelli e Maria Brianese
60°:
Alberto Magni e Paolina Magni
Sergio Dozio e Maria Ferrario
Don Emanuele Spada ha aperto la sua omelia sottolineando come il brano di San Paolo, letto durante la liturgia, dichiari come "non è bene che l'uomo sia solo". L’unione matrimoniale mette chiaramente in evidenza ciò che dicono le letture: l’isolamento non è un bene, l'uomo deve essere sempre in collegamento con il prossimo. “È vero che il detto recita ‘chi fa da sé fa per tre’, ma questo non è ciò che vuole Dio. A livello sociale e famigliare bisogna trovare la comunione con l’altro. L’uomo ha provato a vincere la solitudine prima attraverso la natura e gli animali, imponendo dei nomi per manifestare il comando, ma questo non era abbastanza e così Dio ha creato la donna”.
Non occorre arricciare il naso all'affermazione che la donna deve essere sottomessa al marito, perché il concetto non vuole essere un’imposizione di superiorità o di comando, ma un invito per i coniugi ad amare come Dio fa con gli uomini: mettendosi al servizio. “Gesù era ‘al di sopra’ degli apostoli, eppure è stato lui all’ultima cena a lavare i piedi di tutti”. L’unità tra gli sposi non deve essere un rapporto di dominazione dell’altro, bensì di un amore, forte come quello che ha spinto Gesù a morire in croce per l’umanità, un volersi bene capace di far fiorire una collaborazione tra tutti i popoli.
Al termine della celebrazione, dopo aver recitato la preghiera degli sposi, le coppie hanno ricevuto un piccolo omaggio per ricordare il giorno di festa, condiviso con la comunità.
Di seguito l’elenco delle coppie festeggiate:
25° anniversario di matrimonio:
Alberto Panzeri e Daniela Ravasi
35°:
Ettore Brusadelli e Daniela Sangalli
40°:
Carlo Pellegrini e Ausilia Formenti
45°:
Walter Redaelli e Giulia Dozio
Giulio Franciosa e Maria Cavuoti
55°:
Giulio Mandelli e Maria Brianese
60°:
Alberto Magni e Paolina Magni
Sergio Dozio e Maria Ferrario
I.Bi.