Osnago: la Festa della Repubblica con pensieri e musica
L’omaggio alla Repubblica a Osnago è stato fatto con la lettura di alcuni interventi a tema: dalle parole di Mazzini a quelle del capo dello Stato Sergio Mattarella. A fare gli onori di casa nella sala civica Sandro Pertini è stato il sindaco Paolo Brivio, alla sua ultima uscita pubblica da primo cittadino. Indosserà la fascia tricolore, ha detto, ancora una volta martedì per il conferimento di una cittadinanza.
Brivio ha aggiunto che la prima volta ad aver rappresentato istituzionalmente il Comune nel 2014 è stato proprio alla Festa della Repubblica a Lecco. Proprio nel capoluogo provinciale ha sfilato nella mattinata del 2 giugno insieme ai suoi colleghi sindaci. Una data, ha ricordato il primo cittadino, che è stata elevata a festa nazionale nei primi anni 2000 per volontà del presidente della Repubblica Ciampi e che ricorre nel giorno in cui si tenne referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica.
L’associazione Arché, con un ensemble di violini ha proposto l’Inno d’Italia, anche in forma estesa. Ai cittadini presenti è stato chiesto di cantare sopra alla melodia eseguita dal vivo. Un esercizio che non è stato ripetuto per l’Inno alla gioia, la musica simbolo dell’Unione europea, una partitura di Beethoven ispirata da un testo precedente del poeta Schiller. Un testo che non viene mai cantato nei contesti istituzionale come forma di rispetto verso tutte le lingue nazionali presenti nell’Unione europea. Le parole sono un invito all’unità tra i popoli.
Brivio ha aggiunto che la prima volta ad aver rappresentato istituzionalmente il Comune nel 2014 è stato proprio alla Festa della Repubblica a Lecco. Proprio nel capoluogo provinciale ha sfilato nella mattinata del 2 giugno insieme ai suoi colleghi sindaci. Una data, ha ricordato il primo cittadino, che è stata elevata a festa nazionale nei primi anni 2000 per volontà del presidente della Repubblica Ciampi e che ricorre nel giorno in cui si tenne referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica.
L’associazione Arché, con un ensemble di violini ha proposto l’Inno d’Italia, anche in forma estesa. Ai cittadini presenti è stato chiesto di cantare sopra alla melodia eseguita dal vivo. Un esercizio che non è stato ripetuto per l’Inno alla gioia, la musica simbolo dell’Unione europea, una partitura di Beethoven ispirata da un testo precedente del poeta Schiller. Un testo che non viene mai cantato nei contesti istituzionale come forma di rispetto verso tutte le lingue nazionali presenti nell’Unione europea. Le parole sono un invito all’unità tra i popoli.
M.P.