Paderno: la consegna della Costituzione ai maggiorenni
Nel tardo pomeriggio di domenica 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, come ormai da tradizione, il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio ha donato una copia della Costituzione ai neo maggiorenni di classe 2006.
Una cerimonia per ricordare ogni anno, con il coinvolgimento dei ragazzi, gli eventi salienti che hanno caratterizzato gli anni 1945 e 1946: la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza contro il Fascismo, il referendum del 2 giugno, che ha portato alla proclamazione della Repubblica e la stesura della Costituzione. Il primo cittadino ha invitato i giovani a ricordare questi avvenimenti, perché, come detto da Cristian Bonomi, rappresentante dell’Ecomuseo dell’Adda, “la storia non è la materia più noiosa, bensì la materia più rivoluzionaria e sovversiva, perché ci racconta che le cose un tempo non erano come sono adesso”. Una citazione per far riflettere i ragazzi sull’importanza di ciò che viene costruito oggi, che determinerà un futuro dove tutto sarà diverso, ma che sarà basato sulle loro scelte.
Nemico è dunque il disinteresse che sempre più sta dilagando tra le nuove generazioni, un’indifferenza che permette ad altri di decidere anche a nome di singoli che “peccano” di ignavia. “La politica non va intesa come l’appartenenza ad un partito, ma all’agire e all’occuparsi di ciò che ci circonda”. Torchio ha fatto riflettere sull’importanza del singolo impegno, che spesso appare inutile, soprattutto quando si è parte di qualcosa di grande, ma che sommato a tutti i piccoli sforzi dei singoli individui risulta fondamentale per fare la differenza.
Una presa di posizione fondamentale, come quella fatta dai tre coetanei della “Corte Granda”, trasportati e periti nei lager per aver rifiutato l’arruolamento nell’esercito italiano, una decisione che è costata loro la vita, ma che è stata fatta con convinzione insieme ad altri migliaia di giovanissimi che avevano poco più di diciotto anni e si sono ritrovati costretti a combattere. Un altro esempio di integrità dato ai ragazzi è stato Giacomo Ulivi, entrato nella Resistenza a diciassette anni, sfuggito alla cattura due volte, mentre alla terza fu torturato e poi ucciso dai fascisti, nonostante fosse stato prosciolto per non aver risposto agli interrogatori.
I padernesi nati nel 2006, con la maggiore età hanno ricevuto la possibilità di decidere le sorti di un paese democratico e repubblicano, in cui le scelte sono in mano al popolo, raccogliendo i valori e principi contenuti nel testimone, la Carta Costituzionale, lasciata da tanti giovani che come Ulivi, i padernesi Pasquale Brivio, Guido Panzeri e Giuseppe Villa, hanno sacrificato la loro vita per la ricerca della libertà e di un futuro migliore.
Durante l’incontro il sindaco ha chiamato i maggiorenni a piccoli gruppi per leggere e commentare alcuni degli articoli più significativi del documento legislativo del Paese.
Una cerimonia per ricordare ogni anno, con il coinvolgimento dei ragazzi, gli eventi salienti che hanno caratterizzato gli anni 1945 e 1946: la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza contro il Fascismo, il referendum del 2 giugno, che ha portato alla proclamazione della Repubblica e la stesura della Costituzione. Il primo cittadino ha invitato i giovani a ricordare questi avvenimenti, perché, come detto da Cristian Bonomi, rappresentante dell’Ecomuseo dell’Adda, “la storia non è la materia più noiosa, bensì la materia più rivoluzionaria e sovversiva, perché ci racconta che le cose un tempo non erano come sono adesso”. Una citazione per far riflettere i ragazzi sull’importanza di ciò che viene costruito oggi, che determinerà un futuro dove tutto sarà diverso, ma che sarà basato sulle loro scelte.
Nemico è dunque il disinteresse che sempre più sta dilagando tra le nuove generazioni, un’indifferenza che permette ad altri di decidere anche a nome di singoli che “peccano” di ignavia. “La politica non va intesa come l’appartenenza ad un partito, ma all’agire e all’occuparsi di ciò che ci circonda”. Torchio ha fatto riflettere sull’importanza del singolo impegno, che spesso appare inutile, soprattutto quando si è parte di qualcosa di grande, ma che sommato a tutti i piccoli sforzi dei singoli individui risulta fondamentale per fare la differenza.
Una presa di posizione fondamentale, come quella fatta dai tre coetanei della “Corte Granda”, trasportati e periti nei lager per aver rifiutato l’arruolamento nell’esercito italiano, una decisione che è costata loro la vita, ma che è stata fatta con convinzione insieme ad altri migliaia di giovanissimi che avevano poco più di diciotto anni e si sono ritrovati costretti a combattere. Un altro esempio di integrità dato ai ragazzi è stato Giacomo Ulivi, entrato nella Resistenza a diciassette anni, sfuggito alla cattura due volte, mentre alla terza fu torturato e poi ucciso dai fascisti, nonostante fosse stato prosciolto per non aver risposto agli interrogatori.
I padernesi nati nel 2006, con la maggiore età hanno ricevuto la possibilità di decidere le sorti di un paese democratico e repubblicano, in cui le scelte sono in mano al popolo, raccogliendo i valori e principi contenuti nel testimone, la Carta Costituzionale, lasciata da tanti giovani che come Ulivi, i padernesi Pasquale Brivio, Guido Panzeri e Giuseppe Villa, hanno sacrificato la loro vita per la ricerca della libertà e di un futuro migliore.
Durante l’incontro il sindaco ha chiamato i maggiorenni a piccoli gruppi per leggere e commentare alcuni degli articoli più significativi del documento legislativo del Paese.
I.Bi.