Lomagna: per un sopralzo ricorso al TAR

Per l’amministrazione comunale il sopralzo di 50 centimetri su un edificio in centro storico è stato fatto abusivamente. Ma la proprietaria la pensa diversamente e ha fatto un ricorso al TAR della Lombardia. Il tribunale amministrativo vuole vederci chiaro.

Sembra avere dell’incredibile la vicenda di Lomagna che si trascina dal dicembre del 2022, quando l’Ufficio tecnico comunale aveva firmato un’ordinanza di demolizione per una copertura di un immobile, in via Mazzini, che sarebbe stata eseguita in assenza di titolo. Un mese prima era stata ordinata la sospensione delle opere. A differenza delle pratiche edilizie del 2018 e del 2021 riguardanti la stessa costruzione, il sopralzo non avrebbe i permessi. In base alla normativa di riferimento e al PGT (Piano di Governo del Territorio) in centro storico a Lomagna si possono riqualificare gli edifici, anche con una destinazione ad uso abitativo dei sottotetti, purché non si superino le altezze originarie.

Tramite l’avvocata lecchese Maria Vittoria Sala, la proprietaria ha trascinato il Comune in aula di giustizia. L’ordinanza di demolizione è stata impugnata, con la richiesta che venga annullata, presumibilmente cercando di fare leva sulla qualità dei materiali del manto di copertura. Per difendersi il Comune ha ingaggiato nel marzo del 2023 l’avvocato Alberto Fossati, con studio a Milano, per 5.583 euro.

Nel frattempo i magistrati, nella camera di consiglio dello scorso 16 aprile presieduta da Maria Ada Russo, hanno deciso di avvalersi di un “verificatore” terzo. Il professionista dovrà svolgere una perizia tenendo pure conto delle aerofotogrammetrie e delle foto estratte da Google Maps in diversi periodi di tempo. Potrà svolgere i rilievi del caso sul posto. La lente sarà puntata sul tetto, in particolare sulla sua eventuale differenza di altezza rispetto all’edificazione originaria, nel tentativo di quantificare la sua consistenza obiettiva. Si dovrà chiarire a quando risalgono le modifiche delle altezze.

Le parti potranno essere supportate da un consulente tecnico di fiducia. Il Comune ha già scelto l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico, Marco Tornaghi, che aveva seguito la pratica e che nel frattempo si è trasferito professionalmente all’amministrazione della Provincia di Monza e Brianza. L’incarico è stato pattuito per 1.900 euro, ulteriori rispetto alla parcella del legale. Il Comune riconosce che Tornaghi avesse “gestito l’iter procedurale del ricorso” e che perciò sarebbe “persona indicata a svolgere l’incarico”. Ammette inoltre di non poter fare conto delle forze interne “visti i carichi di lavoro attuali e la carenza di personale in servizio presso l’Area Tecnica dell’Urbanistica del Comune di Lomagna” e “verificata l’assenza di professionalità disponibili con le qualifiche richieste per l’espletamento dell’attività professionale in oggetto, in quanto già impegnate in altre attività”.

La vicenda non potrà che tenere impegnata la prossima amministrazione comunale. L’attuale Consiglio è in scadenza di mandato e a giugno si voterà per il rinnovo del sindaco e dell’aula consiliare. La seconda udienza al TAR è invece calendarizzata per il marzo del 2025.
M.P.
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