Riflessioni
Buonasera.
Una piccola riflessione su:
Merate, Barbieri: chiudere via Manzoni aiuterà tutti
Il commercio a Merate è in declino per molte ragioni. Prima di tutto, i meratesi di oggi non sono quelli di una volta. Questo è un dato di fatto, anche se può sembrare banale: la Merate di trent'anni fa era un'altra cosa. Ricordo quando il punto Swarovski di Merate era il club numero uno in Italia, simbolo di un meratese con soldi da spendere. Scarpe di lusso, cappotti di pelle, liste nozze nei negozi di via Manzoni che brillavano di opulenza. Quel luccichio si è spento. Oggi si fa fatica ad arrivare a fine mese, e i meratesi non fanno eccezione. Magari hanno qualche soldino in più da parte, da buoni risparmiatori, ma da persone sagge lo tengono via. Pertanto, il pantalone da 350 Euro che vedi nelle vetrine della piazza non è più così facile da vendere. Amo questa città da più di 40 anni. Non ci sono nata, ma l'apprezzo con tutti i suoi pregi e difetti. Vivo in centro e conosco bene i disagi del mercato settimanale. Ho vissuto il dramma di un’ambulanza che ha impiegato minuti di troppo per raggiungere casa mia un martedì. Ad ogni evento cittadino, sono letteralmente prigioniera in casa, con un sindaco che non concede ai residenti bloccati di posteggiare gratuitamente nel silos di viale Cornaggia. Non credo esista una ricetta magica per risolvere questi problemi. Ma so che passeggio volentieri per via Manzoni quando è chiusa al traffico, mentre la evito come la peste quando è aperta. Troppe auto che sfrecciano senza attenzione per i pedoni; ogni passo è un rischio. Tavolini in via Manzoni? Magari ce ne fossero di più! Sarebbe bello vivere di più quella via. La libreria organizza ogni tanto eventi all'aperto, ed è magnifico vedere le persone sedute ad ascoltare un autore. Dobbiamo riprenderci gli spazi, viverli a misura d’uomo. Torniamo a una dimensione più vera, più da paese. Perché questo siamo: un paese. Non siamo Milano. E se qualcuno guarda a Milano, che ci vada a vivere. Questo è ancora un luogo dove puoi scambiare due chiacchiere col negoziante, con le persone che incontri per strada. Questo è un valore immenso che si sta perdendo ovunque. Teniamocelo stretto. La comunità si crea, si rafforza e cresce nelle piazze, nelle vie. Non tra i parcheggi.
Una piccola riflessione su:
Merate, Barbieri: chiudere via Manzoni aiuterà tutti
Il commercio a Merate è in declino per molte ragioni. Prima di tutto, i meratesi di oggi non sono quelli di una volta. Questo è un dato di fatto, anche se può sembrare banale: la Merate di trent'anni fa era un'altra cosa. Ricordo quando il punto Swarovski di Merate era il club numero uno in Italia, simbolo di un meratese con soldi da spendere. Scarpe di lusso, cappotti di pelle, liste nozze nei negozi di via Manzoni che brillavano di opulenza. Quel luccichio si è spento. Oggi si fa fatica ad arrivare a fine mese, e i meratesi non fanno eccezione. Magari hanno qualche soldino in più da parte, da buoni risparmiatori, ma da persone sagge lo tengono via. Pertanto, il pantalone da 350 Euro che vedi nelle vetrine della piazza non è più così facile da vendere. Amo questa città da più di 40 anni. Non ci sono nata, ma l'apprezzo con tutti i suoi pregi e difetti. Vivo in centro e conosco bene i disagi del mercato settimanale. Ho vissuto il dramma di un’ambulanza che ha impiegato minuti di troppo per raggiungere casa mia un martedì. Ad ogni evento cittadino, sono letteralmente prigioniera in casa, con un sindaco che non concede ai residenti bloccati di posteggiare gratuitamente nel silos di viale Cornaggia. Non credo esista una ricetta magica per risolvere questi problemi. Ma so che passeggio volentieri per via Manzoni quando è chiusa al traffico, mentre la evito come la peste quando è aperta. Troppe auto che sfrecciano senza attenzione per i pedoni; ogni passo è un rischio. Tavolini in via Manzoni? Magari ce ne fossero di più! Sarebbe bello vivere di più quella via. La libreria organizza ogni tanto eventi all'aperto, ed è magnifico vedere le persone sedute ad ascoltare un autore. Dobbiamo riprenderci gli spazi, viverli a misura d’uomo. Torniamo a una dimensione più vera, più da paese. Perché questo siamo: un paese. Non siamo Milano. E se qualcuno guarda a Milano, che ci vada a vivere. Questo è ancora un luogo dove puoi scambiare due chiacchiere col negoziante, con le persone che incontri per strada. Questo è un valore immenso che si sta perdendo ovunque. Teniamocelo stretto. La comunità si crea, si rafforza e cresce nelle piazze, nelle vie. Non tra i parcheggi.
MysticGaga
Posto che è rispettabilissima la sua opinione sul passeggio, con la speranza che tra qualche anno non avvenga tra due ali di serrande abbassate, una ricetta c'è e era uno dei cavalli di battaglia proprio del sindaco nella scorsa consigliatura: portare gli eventi anche nelle frazioni. Cioè sei eventi, diceva? Uno per frazione e uno in centro. Poi chissà come mai (??) ha cambiato opinione e i sei eventi sono tutti in centro. Qualcuno ha un'idea di questo giro improvviso di valzer?