L'ignoranza di chi approfondisce poco
Di solito non mi lascio trascinare in sterili polemiche e ping pong da “leoni di tastiera” ma non posso esimermi dal commentare la lettera “Le bugie dalla gambe corte dell'avvocato del popolo”.
A Roma dicono infatti che “quando ce vo' ce vo'” mentre da noi vige “un bel tacer non fu mai scritto”.
La strana sparata di Gentiloni sul presunto algoritmo distributivo e la giustamente piccata risposta di Conte sui famosi 209 miliardi assegnatici dall'Europa sarebbe facilmente spiegabile se si avesse avuto la contezza di approfondire minimamente ciò che l'auto-confezionata narrazione del GCM (Grande Circo Mediatico) ha irradiato non casualmente a tutto tondo.
La banalissima spiegazione, anche solo desumibile col semplice buon senso, è infatti quella che ha unanimemente ( comprese gli ambienti a lui ostili) assegnato a Conte il merito di aver lottato per più giorni ottenendo alla fine dal consesso europeo quello che neanche i suoi più schierati estimatori avevano osato sperare. Chi non è pregiudizialmente orientato si ricorderà bene perlomeno lo scetticismo che aveva accompagnato fino all'ultimo la sua tenace azione.
E a chi tiene libera la mente, non dovrebbe togliere nulla sapere che, dopo questa sua determinata azione, finanziamenti e sussidi siano stati ripartiti tra i vari Stati secondo parametri che tenevano conto delle loro varie caratteristiche.
Quindi una semplice non notizia a cui strumentalmente si è voluta attribuire una valenza fuorviante.
Ma questa non è una novità in un mondo politico-mediatico alla costante ricerca di scoop e diatribe da alimentare per interessi di bottega e per sviare dai veri problemi che abbiamo di fronte.
Consiglierei quindi quantomeno di approfondire meglio e non farsi turlupinare dai soliti talk show.
Il tragico semmai è quello che ora stiamo tutti costatando sull'uso o addirittura il mancato uso di questi fondi.
Infine: non capirò mai chi non si firma compiutamente assumendosi le relative responsabilità.
A Roma dicono infatti che “quando ce vo' ce vo'” mentre da noi vige “un bel tacer non fu mai scritto”.
La strana sparata di Gentiloni sul presunto algoritmo distributivo e la giustamente piccata risposta di Conte sui famosi 209 miliardi assegnatici dall'Europa sarebbe facilmente spiegabile se si avesse avuto la contezza di approfondire minimamente ciò che l'auto-confezionata narrazione del GCM (Grande Circo Mediatico) ha irradiato non casualmente a tutto tondo.
La banalissima spiegazione, anche solo desumibile col semplice buon senso, è infatti quella che ha unanimemente ( comprese gli ambienti a lui ostili) assegnato a Conte il merito di aver lottato per più giorni ottenendo alla fine dal consesso europeo quello che neanche i suoi più schierati estimatori avevano osato sperare. Chi non è pregiudizialmente orientato si ricorderà bene perlomeno lo scetticismo che aveva accompagnato fino all'ultimo la sua tenace azione.
E a chi tiene libera la mente, non dovrebbe togliere nulla sapere che, dopo questa sua determinata azione, finanziamenti e sussidi siano stati ripartiti tra i vari Stati secondo parametri che tenevano conto delle loro varie caratteristiche.
Quindi una semplice non notizia a cui strumentalmente si è voluta attribuire una valenza fuorviante.
Ma questa non è una novità in un mondo politico-mediatico alla costante ricerca di scoop e diatribe da alimentare per interessi di bottega e per sviare dai veri problemi che abbiamo di fronte.
Consiglierei quindi quantomeno di approfondire meglio e non farsi turlupinare dai soliti talk show.
Il tragico semmai è quello che ora stiamo tutti costatando sull'uso o addirittura il mancato uso di questi fondi.
Infine: non capirò mai chi non si firma compiutamente assumendosi le relative responsabilità.
Germano Bosisio