Questione antenne
In relazione ai vari interventi circa la questione antenna e in particolare a tutti coloro che nutrono ancora dei dubbi sugli effetti nefasti del 5G consiglio di documentarsi correttamente su un sito serio: https://fisicamedica.it/ (AIFM - Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria). All'interno del sito esiste anche un forum dove è possibile iscriversi e postare le proprie domande: https://fisicamedica.it/forum/wifi-e-campi-elettromagnetici/ Per chi ha fretta ecco un breve Bignami.
1- Il 5G italiano utilizza le seguenti bande: 694 – 790 MHz già usata per il digitale terrestre 3,6 – 3,8 GHz simile o leggermente inferiore a quella già usata per Telepass e Wifi più avanzato 26,5 – 27,5 GHz poco superiore a quella già usata per la banda larga Una frequenza alta non significa più rischi perché sono invece le frequenza basse quelle più penetranti sugli organismi viventi.
2- Le antenne radiobase sono direttive quindi il campo al di sotto dell'antenna stessa è molto inferiore a quello delle aree servite. 3- L'esposizione della popolazione ai campi a radiofrequenza non dipende tanto dalle antenne radio base quanto dall'uso dei dispositivi stessi. Quindi chi ha sempre in tasta uno smartphone acceso e la notte lo tiene acceso sul comodino è senz'altro più esposto di chi abita a 30 mt dall'antenna ma non lo ha o lo usa con moderazione. 4- Fino al 4G il servizio viene assicurato lasciando che le onde vengano riflesse dagli edifici e, in minima parte, ne attraversino le pareti. La novità del 5G è proprio che il fascio "insegue" il traffico riducendo drasticamente l'emissione quando non è necessaria. Essendo più selettivo è anche più sensibile alla presenza di piante alte ed eventi atmosferici di una certa entità. Quanto all'impatto sulla salute, i campi elettromagnetici (non solo il 5G ma anche il 2, 3, 4) sono, secondo lo IARC "possibili" cancerogeni, dove il termine "possibili" è la traduzione imprecisa dell'inglese "possibly", ovvero "forse". Chi in ambito domestico usa un microonde vecchio e usurato (poco schermato) o chi periodicamente fa uso di lampade abbronzanti incorre in rischi maggiori. L'ostilità nei confronti del 5G nasce nel 2020 in quanto pochi e tra l'altro no-vax lo ritenevano responsabile del Covid. In 3 anni, in tutto il mondo, sono documentati almeno 300 episodi di sabotaggio. Nel 2020 a Maddaloni (Caserta) è stata incendiata un'antenna. "Peccato" che non era 5G ma 3 e 4. Più recente questo episodio: https://www.frosinonetoday.it/cronaca/atto-vandalico-antenna5-g-abbattuta-indagini.html
In Liguria sta dilagando la protesta condivisa da alcuni sindaci. Ok, è corretto farsi portavoce dei dubbi, quantomeno per sensibilizzare la popolazione, ma quali sono le percentuali di successo se la tecnologia non può arretrare? Solo il porto di Santa Margherita Ligure accoglie ogni anno più di 1000 yacht e megayacht e circa 20.000 croceristi che di certo non si accontentano del 3/4G anche perché una connessione veloce non è solo prerogativa degli smartphone ma di tutta la tecnologia implementata sugli yacht e delle telecamere di sicurezza, come i semafori intelligenti sulla terraferma e l'indotto turistico porta tante palanche... Il problema di fondo è che le antenne 5G, ad ora, devo essere aggiunte a quelle già esistenti e non in sostituzione, almeno finché la quasi totalità dell'utenza non si adegua alla tecnologia più recente. In Giappone esiste già il 6G ed è probabile che in Cina il 7 sia già una realtà. Quindi ci troviamo in mezzo al guado ed è difficile sostenere una tesi condivisa.
1- Il 5G italiano utilizza le seguenti bande: 694 – 790 MHz già usata per il digitale terrestre 3,6 – 3,8 GHz simile o leggermente inferiore a quella già usata per Telepass e Wifi più avanzato 26,5 – 27,5 GHz poco superiore a quella già usata per la banda larga Una frequenza alta non significa più rischi perché sono invece le frequenza basse quelle più penetranti sugli organismi viventi.
2- Le antenne radiobase sono direttive quindi il campo al di sotto dell'antenna stessa è molto inferiore a quello delle aree servite. 3- L'esposizione della popolazione ai campi a radiofrequenza non dipende tanto dalle antenne radio base quanto dall'uso dei dispositivi stessi. Quindi chi ha sempre in tasta uno smartphone acceso e la notte lo tiene acceso sul comodino è senz'altro più esposto di chi abita a 30 mt dall'antenna ma non lo ha o lo usa con moderazione. 4- Fino al 4G il servizio viene assicurato lasciando che le onde vengano riflesse dagli edifici e, in minima parte, ne attraversino le pareti. La novità del 5G è proprio che il fascio "insegue" il traffico riducendo drasticamente l'emissione quando non è necessaria. Essendo più selettivo è anche più sensibile alla presenza di piante alte ed eventi atmosferici di una certa entità. Quanto all'impatto sulla salute, i campi elettromagnetici (non solo il 5G ma anche il 2, 3, 4) sono, secondo lo IARC "possibili" cancerogeni, dove il termine "possibili" è la traduzione imprecisa dell'inglese "possibly", ovvero "forse". Chi in ambito domestico usa un microonde vecchio e usurato (poco schermato) o chi periodicamente fa uso di lampade abbronzanti incorre in rischi maggiori. L'ostilità nei confronti del 5G nasce nel 2020 in quanto pochi e tra l'altro no-vax lo ritenevano responsabile del Covid. In 3 anni, in tutto il mondo, sono documentati almeno 300 episodi di sabotaggio. Nel 2020 a Maddaloni (Caserta) è stata incendiata un'antenna. "Peccato" che non era 5G ma 3 e 4. Più recente questo episodio: https://www.frosinonetoday.it/cronaca/atto-vandalico-antenna5-g-abbattuta-indagini.html
In Liguria sta dilagando la protesta condivisa da alcuni sindaci. Ok, è corretto farsi portavoce dei dubbi, quantomeno per sensibilizzare la popolazione, ma quali sono le percentuali di successo se la tecnologia non può arretrare? Solo il porto di Santa Margherita Ligure accoglie ogni anno più di 1000 yacht e megayacht e circa 20.000 croceristi che di certo non si accontentano del 3/4G anche perché una connessione veloce non è solo prerogativa degli smartphone ma di tutta la tecnologia implementata sugli yacht e delle telecamere di sicurezza, come i semafori intelligenti sulla terraferma e l'indotto turistico porta tante palanche... Il problema di fondo è che le antenne 5G, ad ora, devo essere aggiunte a quelle già esistenti e non in sostituzione, almeno finché la quasi totalità dell'utenza non si adegua alla tecnologia più recente. In Giappone esiste già il 6G ed è probabile che in Cina il 7 sia già una realtà. Quindi ci troviamo in mezzo al guado ed è difficile sostenere una tesi condivisa.
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