Merate: il sogno “bocconiano” di Salvioni
Caro Direttore,
ho letto le sue considerazioni sulle capacità comunicative dei due competitor (versus Panzeri) e
sulla loro capacità di rispondere concretamente ai problemi della città e delle categorie
economiche.
Mi permetta una sottolineatura - che spero non derubrichi come intervento “di parte”- sempre, in
ogni campagna elettorale, i candidati presentano un programma di prospettiva e volutamente
ampio e in questo i candidati meratesi usano la stessa modalità.
Qualcuno in due paginette (e sul tema commercio in solo tre righe) qualcuno si sforza e si impegna
a descrivere più ampiamente come e in che modo vorrebbe Merate (e anche sul commercio ci si
dilunga a spiegare e a proporre) .
Forse non siamo più abituati a leggere e ad approfondire (colpa dei social?) e neppure a fare lo
sforzo di capire se le due paginette o se il sogno “bocconiano” di Salvioni meritino un giudizio non
affrettato e superficiale.
Ritorniamo a giudicare i contenuti ed il progetto per il futuro della città, ricordando che se non si
ha un sogno difficilmente si riuscirà a tradurlo in realtà.
Mi auguro voglia condivider queste mie considerazioni e attendiamo serenamente il giudizio dei
meratesi che, spero, facciano lo sforzo di leggere e conoscere i candidati.
Cordialmente
ho letto le sue considerazioni sulle capacità comunicative dei due competitor (versus Panzeri) e
sulla loro capacità di rispondere concretamente ai problemi della città e delle categorie
economiche.
Mi permetta una sottolineatura - che spero non derubrichi come intervento “di parte”- sempre, in
ogni campagna elettorale, i candidati presentano un programma di prospettiva e volutamente
ampio e in questo i candidati meratesi usano la stessa modalità.
Qualcuno in due paginette (e sul tema commercio in solo tre righe) qualcuno si sforza e si impegna
a descrivere più ampiamente come e in che modo vorrebbe Merate (e anche sul commercio ci si
dilunga a spiegare e a proporre) .
Forse non siamo più abituati a leggere e ad approfondire (colpa dei social?) e neppure a fare lo
sforzo di capire se le due paginette o se il sogno “bocconiano” di Salvioni meritino un giudizio non
affrettato e superficiale.
Ritorniamo a giudicare i contenuti ed il progetto per il futuro della città, ricordando che se non si
ha un sogno difficilmente si riuscirà a tradurlo in realtà.
Mi auguro voglia condivider queste mie considerazioni e attendiamo serenamente il giudizio dei
meratesi che, spero, facciano lo sforzo di leggere e conoscere i candidati.
Cordialmente
Giliola Sironi