Risposta al sig. Emilio

Buongiorno sig. Emilio, 
Mi scuso per il ritardo nella risposta. Condivido il suo pensiero, ovvero che si vive nel presente con lo sguardo rivolto al futuro; ma la mia non è nostalgia di un tempo andato: è storia. Proprio perché vivo nel presente è so quanto può essere veloce e liquido (e probabilmente il futuro lo sarà ancora di più) reputo imprescindibile non dimenticare quello che è accaduto, e fare in modo che il ricordo resti sempre vivo, oggi più che mai, in quanto insidiato non tanto, o meglio non solo da negazionismo o revisionismo, ma soprattutto dal male odierno: l'indifferenza. 
Proprio perché so quanto può essere sanguinoso il presente, dove migliaia di bambine e bambini non avranno un futuro o lo avranno pieno di incubi, credo sia doveroso ricordare che la guerra ha devastato anche il nostro paese, e che se oggi viviamo in un paese libero lo dobbiamo anche a chi ha combattuto contro la sanguinaria dittatura del fascismo. Proprio perché so quanto può essere stupido il presente, mi auguro in futuro, spero già l'anno prossimo, di sentire cantare bambini e ragazzi "siam pronti alla Vita". Per questo, a mio modo di vedere, un braccio alzato in memoria della dittatura fascista non può e non deve passare come goliardata, ma deve sopportare il peso di tutto il male che quel periodo ha significato. 
La saluto cordialmente
Davide
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