Brivio: il prof. Vitali presenta le sue ultime pubblicazioni
Può una semplice ora di musica a scuola avvicinare gli studenti al dibattito filosofico e musicologico contemporaneo? La risposta è sì, ma ci vuole pazienza, bisogna avere esperienza, aver studiato e avere i mezzi giusti per farlo. Ci è riuscito, e continua a riuscirci, il professor Maurizio Vitali, che il prossimo settembre festeggerà 30 anni di insegnamento alla scuola media di Brivio.
Il docente ha fatto del suo lavoro una vera e propria passione, realizzando nel plesso scolastico un laboratorio di musica in cui fare anche ricerche personali. I suoi studi, condotti durante le lezioni, sono stati oggetto di numerose pubblicazioni. Non da ultime quelle dei due volumi recentemente dati in stampa: “Ragazzi che si ascoltano. Improvvisare con i suoni nella scuola di base” e “Il paesaggio sonoro come esperienza didattica ecologica, etica ed estetica: riflessioni teoriche e materiali operativi”.
Nel pomeriggio di giovedì 16 maggio, nell’aula magna della scuola, di fronte ad alunni (anche passati), colleghi insegnanti, amici e genitori, il professore ha presentato con entusiasmo i due libri, raccontandone la genesi. Presenti all’evento anche il sindaco Federico Airoldi, la consigliera delegata all’Istruzione Francesca Fumagalli e la dirigente scolastica Chiara Ferrario, che si sono complimentati con lui.
“È bello riassumere un percorso condiviso con molte generazioni di studenti” ha detto la dott.ssa. Ferrario parlando dei libri. “Il professore ha lasciato qualcosa nei vostri percorsi. Anche durante gli anni del Covid, che non sono stati facili per insegnanti di musica ed educazione fisica, lui è comunque riuscito a continuare con i progetti. È andato oltre la semplice ora di musica” ha proseguito rivolgendosi agli studenti, ringraziando poi il Comune per aver sempre supportato il laboratorio mettendo a disposizione nuove dotazioni.
Francesca Fumagalli si è complimentata con Vitali non solo in qualità di consigliera, ma anche di ex alunna. “Rimanere indifferenti o passivi durante le sue lezioni era impossibile. Il prof. ha grande capacità di trasmettere passione, e grazie alle sue lezioni molti alunni hanno scoperto le proprie inclinazioni” ha detto, ammettendo di aver ritrovato Vitali con lo stesso entusiasmo che aveva 20 anni fa. A complimentarsi è stato anche il primo cittadino. “Questa serata era dovuta. È un dovere onorare il lavoro del professore, e vedere la sala così piena è un orgoglio: premia il lavoro fatto dalla scuola”.
Il professor Vitali ha ripercorso quindi le fasi della sua vita all’interno del plesso briviese, dove è approdato nel 1995 e di cui è stato vice preside per 10 anni, oltre che rappresentante sindacale per 21. L’insegnante ha ricordato il bando indetto nel 1997/98 dal Ministero, grazie al quale si è potuto realizzare il laboratorio di musica a scuola. Ha quindi parlato dei progetti europei relativi all’insegnamento, del suo impegno di volontario presso il centro Centro Studi “Maurizio Di Benedetto” APS e di “Musicheria”, la prima rivista di educazione musicale in Italia da lui fondata.
Il docente ha quindi menzionato brevemente i numerosi testi che ha pubblicato a seguito delle ricerche e degli studi condotti durante le lezioni in classe mentre insegnava che, da lui registrate e riascoltate a casa, sono state materiale fondamentale per scrivere libri di pedagogia musicale. La penultima pubblicazione risale al 2023 ed è stata curata a quattro mani con il collega ricercatore biellese Enrico Strobino.
Si tratta appunto di “Il paesaggio sonoro come teatro educativo. Ecologia-Etica-Estetica”, in cui si prendono in considerazione i suoni che ci circondano – il “paesaggio sonoro”, appunto – come luogo di esperienza che spinge a entrare in dialogo con i modi con cui si può abitare il pianeta. Secondo il professore, dopo il Covid, la crisi climatica e la guerra non si può più pensare di fare scuola come prima. “L’ascolto del mondo oggi è un tema pedagogico fondamentale, non un obiettivo tra i tanti”.
L’ultimo libro invece è stato pubblicato nel 2024. Si tratta di “Ragazzi che si ascoltano”, in cui Vitali spiega come improvvisare con i suoni a scuola. Il volume descrive questa pratica attraverso la presentazione di un’attività ampiamente documentata e la riflessione attenta di ragazzi e ragazze che, insieme all’insegnante, hanno vissuto questa vera e propria avventura. A completare il testo sono video, audio ed elaborati informatici. “L’analisi dell’improvvisazione musicale, affrontata con sensibilità e intelligenza, avvicina la riflessione degli studenti al dibattito filosofico e musicologico contemporaneo, evidenziando le potenzialità di un approccio metodologico che affianca all’idea della trasmissione quella della co-costruzione dei saperi, secondo una concezione dinamica di cultura che risuona qui anche delle competenze in formazione di ragazzi che si ascoltano”.
La presentazione ha entusiasmato molto il pubblico, soprattutto gli alunni del prof. Al termine è stato offerto un buffet.
Il docente ha fatto del suo lavoro una vera e propria passione, realizzando nel plesso scolastico un laboratorio di musica in cui fare anche ricerche personali. I suoi studi, condotti durante le lezioni, sono stati oggetto di numerose pubblicazioni. Non da ultime quelle dei due volumi recentemente dati in stampa: “Ragazzi che si ascoltano. Improvvisare con i suoni nella scuola di base” e “Il paesaggio sonoro come esperienza didattica ecologica, etica ed estetica: riflessioni teoriche e materiali operativi”.
Nel pomeriggio di giovedì 16 maggio, nell’aula magna della scuola, di fronte ad alunni (anche passati), colleghi insegnanti, amici e genitori, il professore ha presentato con entusiasmo i due libri, raccontandone la genesi. Presenti all’evento anche il sindaco Federico Airoldi, la consigliera delegata all’Istruzione Francesca Fumagalli e la dirigente scolastica Chiara Ferrario, che si sono complimentati con lui.
“È bello riassumere un percorso condiviso con molte generazioni di studenti” ha detto la dott.ssa. Ferrario parlando dei libri. “Il professore ha lasciato qualcosa nei vostri percorsi. Anche durante gli anni del Covid, che non sono stati facili per insegnanti di musica ed educazione fisica, lui è comunque riuscito a continuare con i progetti. È andato oltre la semplice ora di musica” ha proseguito rivolgendosi agli studenti, ringraziando poi il Comune per aver sempre supportato il laboratorio mettendo a disposizione nuove dotazioni.
Francesca Fumagalli si è complimentata con Vitali non solo in qualità di consigliera, ma anche di ex alunna. “Rimanere indifferenti o passivi durante le sue lezioni era impossibile. Il prof. ha grande capacità di trasmettere passione, e grazie alle sue lezioni molti alunni hanno scoperto le proprie inclinazioni” ha detto, ammettendo di aver ritrovato Vitali con lo stesso entusiasmo che aveva 20 anni fa. A complimentarsi è stato anche il primo cittadino. “Questa serata era dovuta. È un dovere onorare il lavoro del professore, e vedere la sala così piena è un orgoglio: premia il lavoro fatto dalla scuola”.
Il professor Vitali ha ripercorso quindi le fasi della sua vita all’interno del plesso briviese, dove è approdato nel 1995 e di cui è stato vice preside per 10 anni, oltre che rappresentante sindacale per 21. L’insegnante ha ricordato il bando indetto nel 1997/98 dal Ministero, grazie al quale si è potuto realizzare il laboratorio di musica a scuola. Ha quindi parlato dei progetti europei relativi all’insegnamento, del suo impegno di volontario presso il centro Centro Studi “Maurizio Di Benedetto” APS e di “Musicheria”, la prima rivista di educazione musicale in Italia da lui fondata.
Il docente ha quindi menzionato brevemente i numerosi testi che ha pubblicato a seguito delle ricerche e degli studi condotti durante le lezioni in classe mentre insegnava che, da lui registrate e riascoltate a casa, sono state materiale fondamentale per scrivere libri di pedagogia musicale. La penultima pubblicazione risale al 2023 ed è stata curata a quattro mani con il collega ricercatore biellese Enrico Strobino.
Si tratta appunto di “Il paesaggio sonoro come teatro educativo. Ecologia-Etica-Estetica”, in cui si prendono in considerazione i suoni che ci circondano – il “paesaggio sonoro”, appunto – come luogo di esperienza che spinge a entrare in dialogo con i modi con cui si può abitare il pianeta. Secondo il professore, dopo il Covid, la crisi climatica e la guerra non si può più pensare di fare scuola come prima. “L’ascolto del mondo oggi è un tema pedagogico fondamentale, non un obiettivo tra i tanti”.
L’ultimo libro invece è stato pubblicato nel 2024. Si tratta di “Ragazzi che si ascoltano”, in cui Vitali spiega come improvvisare con i suoni a scuola. Il volume descrive questa pratica attraverso la presentazione di un’attività ampiamente documentata e la riflessione attenta di ragazzi e ragazze che, insieme all’insegnante, hanno vissuto questa vera e propria avventura. A completare il testo sono video, audio ed elaborati informatici. “L’analisi dell’improvvisazione musicale, affrontata con sensibilità e intelligenza, avvicina la riflessione degli studenti al dibattito filosofico e musicologico contemporaneo, evidenziando le potenzialità di un approccio metodologico che affianca all’idea della trasmissione quella della co-costruzione dei saperi, secondo una concezione dinamica di cultura che risuona qui anche delle competenze in formazione di ragazzi che si ascoltano”.
La presentazione ha entusiasmato molto il pubblico, soprattutto gli alunni del prof. Al termine è stato offerto un buffet.