Mandic, specchio della sanità?

Come mi è già capitato di scrivere, la fretta e la superficialità sono sempre cattive consigliere.

Anche in materia sanitaria e sociosanitaria.

Ecco perché mi permetto solo ora di esternare quanto segue:

Leggendo gli articoli pubblicati sui media, in particolare quelli locali spesso illustrativi delle condizioni dei nostri Servizi Sanitari e Sociosanitari, è da anni che mi sono progressivamente formato documentate opinioni. Opinioni che, ovviamente corroborate dall'esperienza diretta e dal confronto, non ho mancato a volte, pur come semplice cittadino, di esternare anche pubblicamente.

In particolare, nonostante non sia meratese ma oggionese, ho eletto le sorti dell'Ospedale Mandic, proprio per la sua peculiare storia espressiva di una Comunità, a indicatore/misuratore dei concreti tentativi di invertire o meno la palese tendenza sia regionale che nazionale al de-potenziamento della Sanità Pubblica, spesso a vantaggio di quella Privata.

A livello territoriale ho quindi anch'io assistito alla sostituzione, auspicata da più parti salvo trasformismi vari, del precedente Direttore Generale Paolo Favini con il subentrante dott. Marco Trivelli.

Per tutto quanto scritto in premessa, dopo aver lasciato trascorrere doverosamente un po' di tempo (quasi 5 mesi) per valutare perlomeno i primi passi del nuovo DG, apprendo sempre dai media più attenti, che siamo ancora in una fase che più fonti definiscono come preoccupante.

Mi permetto qui di seguito, dedotte dagli stessi puntuali articoli, alcune semplici considerazioni in attesa di un confronto di valutazioni specifiche con altri che, pur anche da semplici cittadini come me, da anni sono impegnati nella difesa delle strutture pubbliche.

Ho letto in particolare il sofferto resoconto del sindaco di Osnago nonché Presidente, in scadenza, del Distretto Sanitario Meratese e, ringraziandolo delle dettagliata spiegazione circa il recente incontro avuto dai sindaci del meratese con il nuovo DG, mi e gli chiedo: 

Se, come non solo lui sostiene “Noi siamo chiamati a non abbassare la guardia e Asst a mantenere questa disponibilità di confronto...” perché, pur essendo prevista solo a fine agosto la rielezione, con relative lungaggini d'insediamento, del suo successore alla Presidenza, non si sono già fissate una serie di date per incontri col DG finalizzate a monitorare costantemente , prescindendo da chi subentrerà negli organismi rappresentativi, l'evoluzione della situazione? Non si potevano prevedere sin da ora, viste le incombenti criticità, occasioni per approfondire ipotesi migliorative concrete con tutti gli annessi e connessi, svolgendo di fatto quell'azione di controllo collaborativo affidata agli enti locali ( non solo del meratese) pur nella differenza dei rispettivi ma convergenti ruoli?

E allargando gli interrogativi anche ad altri potenziali interlocutori, non solo istituzionali, comunque coinvolti: 

1)Perché si è lasciato di fatto sospendere ( e poi nei fatti chiudere) il punto nascite se si poteva quantomeno agire secondo l'ipotesi che già sommessamente descrivevo in un mio precedente articolo? https://www.merateonline.it/notizie/135138/sul-mandic-premesse-e-promesse

2)Quale tipo di pseudo pianificazione può prevedere 500.000 euro di investimenti in apparecchiature radiologiche se poi si lascia scappare il personale addetto? Quali azioni incentivanti si erano e si sono intraprese per evitare che ciò potesse avvenire e che ora rischia pure di gravare pesantemente anche sul Pronto Soccorso coi relativi rischi di perdere il basilare assetto di Ospedale di 1° Livello?

3)Per la Psichiatria “Permangono difficoltà riguardo allo ristabilimento degli organici di Psichiatria, anche se il dr. Trivelli ha detto che sono al lavoro per l’individuazione di alcune figure che possano garantire il mantenimento del reparto a Lecco e il rafforzamento del servizio territoriale anche nel Meratese ...”. Quindi secondo queste affermazioni l'arretramento graduale del sistema, peraltro aggravato dall'aumento della domanda, è ancora ben evidente. Quindi altro che ripristinare la Psichiatria ospedaliera al Mandic, come solo tempo fa si auspicava. 

Paiono poi profilarsi altre criticità anche se alcune luci sembrano intravedersi (maggior interesse specializzandi anestesisti e aumento degli interventi chirurgici).

Eppure ci sono al Mandic elementi d'eccellenza che ho potuto direttamente riscontrare anche su di me come ad esempio l'equipe medica di Chirurgia Generale presieduta dal dott. Andrea Costanzi. 

Eccellenze che dovrebbero attirare non solo abitanti del meratese e casatese ma anche dei territori limitrofi, visto peraltro che, giusto per fare un esempio, gli Oggionesi sono praticamente equidistanti dal Mandic rispetto al Manzoni di Lecco. 

Certo occorre stare col fiato sul collo dei responsabili provinciali riconoscendo doverosamente loro, se ci sono, effettivi sforzi migliorativi ma occorre nel contempo tutti esercitare anche una costante spinta sopratutto a livello regionale, oltre che nazionale, perché si valorizzino in modo adeguato i servizi pubblici, vera frontiera dei Diritti di base. In particolare occorrerà, con lo stesso attivo atteggiamento, continuare l'interlocuzione contenutistica con l'assessore Bertolaso non relegandola a estemporanee occasioni. 

Occorre infatti avere il coraggio di dire, e poi vigilare, che tutto dipende dalla basilare scelta politica di invertire la purtroppo consolidata tendenza, specie in nefasta salsa lombarda, di privilegiare il Privato lasciando languire da vari punti di vista il Pubblico. Scelta purtroppo avallata con maggiori o minori contributi negativi da governi e governatori di vario colore.

Ecco perché occorre esercitare la partecipazione ed il controllo popolare a tutti i livelli! 

L'ineludibile principio base di Civiltà è e rimane questo: la salute e la sanità non sono riducibili a merce alla portata solo dei portafogli più pesanti!
Germano Bosisio
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