Intervento su "Fascismo a doppio senso"

Buongiorno,
posso concordare in merito alle considerazioni espresse riguardo la metodologia utilizzata durante le contestazioni elencate nello scritto; lo stesso presidente Mattarella ha giustamente espresso solidarietà e affermato che «voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione». Pienamente d’accordo. Quindi definire «…un fascismo di destra composto da innocui ragazzotti che si riuniscono al grido " camerata presente" e " braccia tese”, che in effetti non nuocciono a nessuno e non ledono la libertà di nessuno» la reputo una dichiarazione alquanto ingannevole e pericolosa. Prima cosa i “ragazzotti” non sono innocui come viene scritto: le violenze e le devastazioni commesse contro la sede nazionale della Cgil, o durante alcune manifestazioni no vax, come al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Roma, furono di chiaro stampo neo-fascista, e purtroppo sono ancora diverse le aggressioni, le violenze e i pestaggi contro volontari, giornalisti, studenti, omosessuali, extracomunitari. Ma ciò che forse non è chiaro è che ogni raduno neo-fascista è una celebrazione del regime, delle sue idee e delle sue “opere”: in primis voler mettere a tacere chi la pensa diversamente. La violenza squadrista, il bavaglio e gli attacchi alla stampa di opposizione, gli assassini di persone scomode come don Minzoni (1923), del deputato Matteotti (1924), le violente aggressioni che hanno portato alla morte di Amendola, Gobetti (1926), l’istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, ovvero uno strumento di repressione che mise in carcere migliaia di oppositori del regime, tra cui Gramsci (morto di stenti in carcere nel 1926); le pratiche di apartheid perpetrate in Eritrea ed Etiopia, nonché le leggi razziali (1938), sono tutte espressioni del fascismo . Pertanto; la prossima volta, prima di scrivere, descrivendo innocua e non lesiva della libertà altrui, gente che esalta la violenza la repressione, la superiorità di razza; ci pensi almeno un minuto in più. Ora continui pure la sua battaglia, non è certo mia intenzione distoglierla né tanto meno dissuaderla.
Davide
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