Merate: Messa in onore di san Leopoldo Mandic. Presente il DG Marco Trivelli
Il 12 maggio 1866 a Castelnuovo, nella Dalmazia meridionale nasceva san Leopoldo Mandic.
Quest'oggi, in occasione della festa a lui dedicata, nella cappella dell'ospedale cittadino è stata celebrata la Messa in sua memoria.
Ad officiarla il decano don Fabio Biancaniello, parroco di Montevecchia, e don Biagio Fumagalli.
Una cerimonia molto semplice ma sentita e curata, animata dal coro di Novate, dove erano presenti diversi dipendenti dell'ospedale, tanti fedeli legati al frate cappuccino e direttore generale Marco Trivelli, il direttore medico di presidio di Lecco e Bellano Gedeone Baraldo, Paolo Brusadelli della direzione medica di presidio.
Nel corso della sua omelia don Fabio, richiamandosi alle letture, ha ricordato come spesso il progetto di Dio non sia visibile agli occhi in maniera immediata, ma si disveli solo successivamente. Il sacerdote ha inviato a non smarrirsi di fronte a ciò che sembra cambiare.
“Dio dà lo Spirito che permette di continuare a sperare e di tenere fermi i punti che ci hanno generato alla Fede. Dio, che fa nuove tutte le cose, ci dice come ripartire senza lasciare indietro ciò che è importante”.
E, pur senza dirlo chiaramente, riferendosi alla situazione dell'ospedale Mandic e ai cambiamenti (in negativo, ndr) ormai in atto da qualche anno, ha ricordato come l'importante è che al centro ci sia sempre la persona, che la si abbia a cuore in quanto volto e non come numero, pur con strutture e servizi diversi. “Perchè anche in questo, Dio fa nuove tutte le cose” ha concluso.
Quest'oggi, in occasione della festa a lui dedicata, nella cappella dell'ospedale cittadino è stata celebrata la Messa in sua memoria.
Ad officiarla il decano don Fabio Biancaniello, parroco di Montevecchia, e don Biagio Fumagalli.
Una cerimonia molto semplice ma sentita e curata, animata dal coro di Novate, dove erano presenti diversi dipendenti dell'ospedale, tanti fedeli legati al frate cappuccino e direttore generale Marco Trivelli, il direttore medico di presidio di Lecco e Bellano Gedeone Baraldo, Paolo Brusadelli della direzione medica di presidio.
Nel corso della sua omelia don Fabio, richiamandosi alle letture, ha ricordato come spesso il progetto di Dio non sia visibile agli occhi in maniera immediata, ma si disveli solo successivamente. Il sacerdote ha inviato a non smarrirsi di fronte a ciò che sembra cambiare.
“Dio dà lo Spirito che permette di continuare a sperare e di tenere fermi i punti che ci hanno generato alla Fede. Dio, che fa nuove tutte le cose, ci dice come ripartire senza lasciare indietro ciò che è importante”.
E, pur senza dirlo chiaramente, riferendosi alla situazione dell'ospedale Mandic e ai cambiamenti (in negativo, ndr) ormai in atto da qualche anno, ha ricordato come l'importante è che al centro ci sia sempre la persona, che la si abbia a cuore in quanto volto e non come numero, pur con strutture e servizi diversi. “Perchè anche in questo, Dio fa nuove tutte le cose” ha concluso.
S.V.