Osnago: marcia silenziosa per un "cessate il fuoco"
Un appello silenzioso per la pace, itinerante per raggiungere quante più persone possibili. “Cessate il fuoco”, questo l’imperativo ribadito ancora una volta dal gruppo Libere Tutte del circolo Arci La Lo.Co. di Osnago. Un’iniziativa al femminile, in cui le donne si vestono di nero, a simboleggiare il lutto per le inutili morti in guerra, e indossano una fascia bianca al braccio.
Nelle precedenti edizioni, cominciate nel mese di febbraio, il sit-in era stato concentrato ad Osnago. Ma quest’oggi, sabato 11 maggio, le organizzatrici hanno esteso la protesta nei Comuni di Cernusco Lombardone e Merate. In corteo la carovana partita dalla piazza della chiesa parrocchiale osnaghese ha percorso da Sud a Nord la strada interna che collega il paese con Cernusco. Lì un assembramento ai piedi del Monumento ai Caduti, poi al parcheggio di fronte l’ingresso dell’oratorio. Quindi la consegna della staffetta. Le lettere che compongono lo slogan sono passate di mano in mano, con le manifestanti posizionate in due file indiane parallele. Un breve raduno anche nella piazza del Municipio.
Già a Cernusco il primo nucleo si è rimpolpato, a Merate il gruppo ha raggiunto una cinquantina di adesioni con la protesta focalizzata in piazza Prinetti e in piazza degli Eroi, fino all’ingresso di Palazzo Tettamanti, sede del Municipio di Merate. Nessun riferimento specifico a uno o più conflitti in particolari, anche se si è notata qualche kefiah attorcigliata al braccio.
La mobilitazione prende ispirazione dal gruppo “Donne in cammino per la pace”, attivo da anni sul disarmo nel Bresciano e sulla disinstallazione della base militare a Ghedi. A sua volta questo genere di flash mob rappresenta un’eredità dalle organizzazioni israeliana e palestinese, WomenWagePeace e WomenoftheSun, che cercano di interrompere la spirale di violenza tra le due parti.
La manifestazione è stata sostenuta e apprezzata da diversi passanti o frequentatori della piazza. Una voce fuori dal coro si è levata nel tragitto tra Osnago e Cernusco, quando un residente anziano ha accusato: “Traditrici, dovreste andare voi in guerra”. Una provocazione a cui le partecipanti hanno preferito non reagire. La camminata pacifica e pacifista non è stata presidiata dalle forze dell’ordine, ma per almeno un paio di volte si è visto passare in auto una pattuglia dei carabinieri.
Nelle precedenti edizioni, cominciate nel mese di febbraio, il sit-in era stato concentrato ad Osnago. Ma quest’oggi, sabato 11 maggio, le organizzatrici hanno esteso la protesta nei Comuni di Cernusco Lombardone e Merate. In corteo la carovana partita dalla piazza della chiesa parrocchiale osnaghese ha percorso da Sud a Nord la strada interna che collega il paese con Cernusco. Lì un assembramento ai piedi del Monumento ai Caduti, poi al parcheggio di fronte l’ingresso dell’oratorio. Quindi la consegna della staffetta. Le lettere che compongono lo slogan sono passate di mano in mano, con le manifestanti posizionate in due file indiane parallele. Un breve raduno anche nella piazza del Municipio.
Già a Cernusco il primo nucleo si è rimpolpato, a Merate il gruppo ha raggiunto una cinquantina di adesioni con la protesta focalizzata in piazza Prinetti e in piazza degli Eroi, fino all’ingresso di Palazzo Tettamanti, sede del Municipio di Merate. Nessun riferimento specifico a uno o più conflitti in particolari, anche se si è notata qualche kefiah attorcigliata al braccio.
La mobilitazione prende ispirazione dal gruppo “Donne in cammino per la pace”, attivo da anni sul disarmo nel Bresciano e sulla disinstallazione della base militare a Ghedi. A sua volta questo genere di flash mob rappresenta un’eredità dalle organizzazioni israeliana e palestinese, WomenWagePeace e WomenoftheSun, che cercano di interrompere la spirale di violenza tra le due parti.
La manifestazione è stata sostenuta e apprezzata da diversi passanti o frequentatori della piazza. Una voce fuori dal coro si è levata nel tragitto tra Osnago e Cernusco, quando un residente anziano ha accusato: “Traditrici, dovreste andare voi in guerra”.
M.P.