Retesalute e ordine pubblico temi ignorati dai candidati
Due temi non sono stati toccati nel corso del confronto elettorale: Retesalute e l’ordine pubblico.
Partiamo dall’Azienda Speciale che gestisce i servizi alla persona. L’azienda è ripartita dopo un lungo periodo di crisi culminato con la messa in liquidazione volontaria. I Comuni-soci stanno confermando l’affidamento della maggior parte dei servizi; del resto molte piccole realtà non sono in grado di coprire tutte le prestazioni richieste dal cittadino. L’esperienza degli anni scorsi, però, deve tornare utile per non ripetere gli stessi errori: disinteresse da parte dei soci alla gestione, volontà di “comperare” i servizi sotto costo, mancanza di una visione unitaria sull’ampliamento della base sociale per raggiungere maggiori economie di scala. Il tema è scivolato via e, d’altra parte Massimo Panzeri, nella sua veste di presidente dell’assemblea dei soci ha tutto l’interesse che sul passato si metta sopra una pietra. Ma anche mattia Salvioni sa che è un campo minato: il PD ha pesanti responsabilità sia pure attraverso i suoi sindaci. Peccato che l’unico esente da critiche, Dario Perego, abbia preferito ignorare la questione, costata comunque alla collettività, a parte un crollo, sia pure temporaneo, di servizi erogati, una somma stimata in 4-500mila euro tra perizie e consulenze varie.
Nessun accenno, invece, all’ordine pubblico che, mai come negli ultimi mesi, è messo in crisi sia a causa di vandalismi su beni pubblici, sia per i continui schiamazzi con botti che ormai segnano quasi ogni giorno le ore 23.
Ordine pubblico significa due cose: polizia locale e raccordo con le altre forze dell’ordine. La polizia locale, per quanto rafforzata nei ranghi sembra tutt’altro che orientata a sottoporre il territorio, soprattutto nella tarda serata, a serrati controlli. E il lassismo è l’anticamera dell’impunità la quale, a sua volta spalanca le porte al caos incontrollato. I candidati avrebbero dovuto prendere posizione. L’unico che ha speso una parola – che forse avrebbe potuto risparmiare – è stato Panzeri parlando delle manifestazioni della piazza “. . .che piacciano o no l’hanno ravvivata”. Un omaggio – non si sa quanto richiesto/dovuto – alla Proloco che però nulla ha a che vedere con il rispetto delle norme, peraltro ribadite anche nei vari regolamenti comunali. Le piazze a disposizione si ritrovano solo nel programma tacito o implicito di Prospettive per Merate, dove non si ribadisce ciò che Panzeri ha predicato per anni: se facciamo sei eventi, cinque nelle frazioni, uno per frazione e uno in centro. Oggi. A dispetto del passato, sei su sei in centro. Mattia Salvioni e Dario Perego, al contrario, intendono portare gli eventi anche in tutte le località cittadine, limitando comunque ogni singolo evento a una sola giornata, la domenica.
Partiamo dall’Azienda Speciale che gestisce i servizi alla persona. L’azienda è ripartita dopo un lungo periodo di crisi culminato con la messa in liquidazione volontaria. I Comuni-soci stanno confermando l’affidamento della maggior parte dei servizi; del resto molte piccole realtà non sono in grado di coprire tutte le prestazioni richieste dal cittadino. L’esperienza degli anni scorsi, però, deve tornare utile per non ripetere gli stessi errori: disinteresse da parte dei soci alla gestione, volontà di “comperare” i servizi sotto costo, mancanza di una visione unitaria sull’ampliamento della base sociale per raggiungere maggiori economie di scala. Il tema è scivolato via e, d’altra parte Massimo Panzeri, nella sua veste di presidente dell’assemblea dei soci ha tutto l’interesse che sul passato si metta sopra una pietra. Ma anche mattia Salvioni sa che è un campo minato: il PD ha pesanti responsabilità sia pure attraverso i suoi sindaci. Peccato che l’unico esente da critiche, Dario Perego, abbia preferito ignorare la questione, costata comunque alla collettività, a parte un crollo, sia pure temporaneo, di servizi erogati, una somma stimata in 4-500mila euro tra perizie e consulenze varie.
Nessun accenno, invece, all’ordine pubblico che, mai come negli ultimi mesi, è messo in crisi sia a causa di vandalismi su beni pubblici, sia per i continui schiamazzi con botti che ormai segnano quasi ogni giorno le ore 23.
Ordine pubblico significa due cose: polizia locale e raccordo con le altre forze dell’ordine. La polizia locale, per quanto rafforzata nei ranghi sembra tutt’altro che orientata a sottoporre il territorio, soprattutto nella tarda serata, a serrati controlli. E il lassismo è l’anticamera dell’impunità la quale, a sua volta spalanca le porte al caos incontrollato. I candidati avrebbero dovuto prendere posizione. L’unico che ha speso una parola – che forse avrebbe potuto risparmiare – è stato Panzeri parlando delle manifestazioni della piazza “. . .che piacciano o no l’hanno ravvivata”. Un omaggio – non si sa quanto richiesto/dovuto – alla Proloco che però nulla ha a che vedere con il rispetto delle norme, peraltro ribadite anche nei vari regolamenti comunali. Le piazze a disposizione si ritrovano solo nel programma tacito o implicito di Prospettive per Merate, dove non si ribadisce ciò che Panzeri ha predicato per anni: se facciamo sei eventi, cinque nelle frazioni, uno per frazione e uno in centro. Oggi. A dispetto del passato, sei su sei in centro. Mattia Salvioni e Dario Perego, al contrario, intendono portare gli eventi anche in tutte le località cittadine, limitando comunque ogni singolo evento a una sola giornata, la domenica.