Merate, traffico: dibattito sul Piano e analisi di viale Verdi
È stata la domanda di un cittadino di Brugarolo a mettere sul tavolo del confronto tra candidati sindaci di Merate l’ingombrante tema “traffico”. Francesco Riva ha ricordato che da studi condotti pare che il 50% del traffico che attraversa la città non sia causato da meratesi. “Va buttato fuori” ha dichiarato.
A rispondere per primo è stato Mattia Salvioni, che ha spiegato come secondo lui sia necessario fare un piano base del traffico a livello sovracomunale, non semplicemente comunale. “Quello di Merate risale al 2007. Bisognare farne uno di ampio respiro. Misurare prima e fare poi” ha detto, dicendo che a parer suo le cose sono peggiorate a Merate in certe arterie. A chiedergli quali è stato Massimo Panzeri, che si è sentito come risposta “viale Verdi”.
Il sindaco uscente ha esordito con un’osservazione non particolarmente apprezzata dal pubblico: “Se c’è tanto traffico che viene da fuori vuol dire che Merate è attrattiva”. Ha poi rettificato spiegando che Merate è una città che ospita servizi anche a livello sovracomunale, da lì forse il perché del traffico. “Diverso però è se invece la gente passa da Merate per tagliare i semafori di Cernusco”. Su viale Verdi, ricordando di esserci nato e cresciuto, il primo cittadino ha detto che l’intervento ha portato notevoli benefici. “Il traffico non è una novità. Prima il tratto di via De Gasperi era un serpentone unico di auto incolonnate. Ora invece ha traffico, ma scorrevole”. Senza che nessuno gli domandasse, ha parlato anche dei recenti incidenti avvenuti proprio sul viale da poco oggetto di interventi. “Gli incidenti sono un campanello di allarme, ma non è che prima non ci fossero. Bisogna vedere in che circostanze sono accaduti e chi sono i coinvolti”. In conclusione il candidato di “Prospettiva X Merate” ha annunciato che l’opera non è ancora finita poiché mancano le dotazioni di controllo di velocità e accessi. La colpa dei ritardi sarebbe in capo ai concessionari. “Questi interventi possono garantire monitoraggio della situazione”.
Felice di questa notizia è stato Dario Perego, che ha detto: “C’è un bypass dei semafori. Portare correttivi è obbligo”. Secondo Perego, però, tutto il discorso va rivisito, addirittura analizzando il piano del traffico a livello provinciale. Al discorso si è collegato nuovamente Mattia Salvioni parlando di mobilità lenta. “Noi puntiamo molto su una circolare meratese, un servizio di autobus, anche di ridotte dimensioni per collegare le frazioni con i centri più importanti tra cui l'ospedale”.
A rispondere per primo è stato Mattia Salvioni, che ha spiegato come secondo lui sia necessario fare un piano base del traffico a livello sovracomunale, non semplicemente comunale. “Quello di Merate risale al 2007. Bisognare farne uno di ampio respiro. Misurare prima e fare poi” ha detto, dicendo che a parer suo le cose sono peggiorate a Merate in certe arterie. A chiedergli quali è stato Massimo Panzeri, che si è sentito come risposta “viale Verdi”.
Il sindaco uscente ha esordito con un’osservazione non particolarmente apprezzata dal pubblico: “Se c’è tanto traffico che viene da fuori vuol dire che Merate è attrattiva”. Ha poi rettificato spiegando che Merate è una città che ospita servizi anche a livello sovracomunale, da lì forse il perché del traffico. “Diverso però è se invece la gente passa da Merate per tagliare i semafori di Cernusco”. Su viale Verdi, ricordando di esserci nato e cresciuto, il primo cittadino ha detto che l’intervento ha portato notevoli benefici. “Il traffico non è una novità. Prima il tratto di via De Gasperi era un serpentone unico di auto incolonnate. Ora invece ha traffico, ma scorrevole”. Senza che nessuno gli domandasse, ha parlato anche dei recenti incidenti avvenuti proprio sul viale da poco oggetto di interventi. “Gli incidenti sono un campanello di allarme, ma non è che prima non ci fossero. Bisogna vedere in che circostanze sono accaduti e chi sono i coinvolti”. In conclusione il candidato di “Prospettiva X Merate” ha annunciato che l’opera non è ancora finita poiché mancano le dotazioni di controllo di velocità e accessi. La colpa dei ritardi sarebbe in capo ai concessionari. “Questi interventi possono garantire monitoraggio della situazione”.
Felice di questa notizia è stato Dario Perego, che ha detto: “C’è un bypass dei semafori. Portare correttivi è obbligo”. Secondo Perego, però, tutto il discorso va rivisito, addirittura analizzando il piano del traffico a livello provinciale. Al discorso si è collegato nuovamente Mattia Salvioni parlando di mobilità lenta. “Noi puntiamo molto su una circolare meratese, un servizio di autobus, anche di ridotte dimensioni per collegare le frazioni con i centri più importanti tra cui l'ospedale”.