Comodamente sedute/126: impariamo a difenderci dalle truffe
Una delle mie deleghe preferite di cui sono incaricata come consigliere comunale, un po’ l’avrete già capito, è quella che riguarda la promozione per la terza età.
Promuovere è un termine che deriva dal latino e significa muovere in avanti.
Io la interpreto così, organizzare eventi, iniziative, incontri che possano favorire il benessere di quella fascia di popolazione definita della terza età, cioè dai 65 anni in su.
Quindi, non solo li portiamo al mare i nostri anziani, ma organizziamo anche eventi che possano rivelarsi utili nel loro vivere quotidiano cercando di renderlo se possibile un po’più leggero.
Per questo lo scorso venerdì 3 Maggio abbiamo organizzato questo incontro.
Ad accogliere un pubblico sorprendentemente numeroso c’erano la sottoscritta, il vice sindaco Matteo Fratangeli, il consigliere avvocato Francesco Cogliati, ma soprattutto il maresciallo Vincenzo Valenza comandante della Stazione Carabinieri di Brivio, accompagnato dal collega Daniele Fantauzzi, insieme all’agente di Polizia Locale Milena Pizzagalli.
Lo scopo era condiviso da tutti: parlare dei frequenti raggiri di cui spesso sono proprio le persone di una certa età a rimanere coinvolte.
Un incontro di quasi due ore durante il quale il maresciallo ha fornito tanti utili consigli, ha fatto tante raccomandazioni, ha ascoltato testimonianze dei presenti, molti dei quali vittime di raggiri.
Pensando di fare cosa utile, volentieri vi riassumo i punti salienti dell’incontro
1) Non fidatevi di chi vi chiede soldi in cambio del rilascio di un parente arrestato. In Italia non esiste il rilascio su cauzione, i Carabinieri non chiedono MAI denaro.
2) Se si presentano alla vostra porta indossando la divisa e muniti di tesserino di riconoscimento e non vi fidate, chiamate il numero unico di emergenza 112 per verificare se la persona che ha citofonato è davvero chi dice di essere.
3) Non fornite a nessuno le password che utilizzate per connettervi on line con la vostra banca, anche se a chiedervele sembra proprio essere la banca stessa.
4) La truffa non avviene solo telefonicamente o quando la vittima è in casa. È importante prestare attenzione anche mentre si fa la spesa. Tenete stretta la borsa, digitate il Pin della vostra carta facendo attenzione a non essere osservati e non custoditelo vicino alla carta di credito o al bancomat.
5) Non lasciate mai la borsa incustodita in auto soprattutto nei parcheggi dei cimiteri o delle scuole.
6) Denunciate o segnalate sempre ai Carabinieri se siete stati vittima di truffa.
Truffare qualcuno significa sapere di cosa ha bisogno la persona e offrirgliela.
Chiamare a casa i genitori dicendo che il proprio figlio è stato coinvolto in un omicidio stradale e offrirgli la possibilità di salvarlo con del denaro, è un esempio di truffa.
In poche parole i truffatori approfittano della fragilità delle persone, colpendoli nei loro affetti più cari.
Cosa fare per aiutarle?
Ogni persona reagisce agli eventi stressanti in modo diverso, ma tutti passano attraverso diverse fasi: prima lo shock in cui si pensa e si ripensa a quanto è accaduto cercando di capire come sia stato possibile, poi la negazione correndo il rischio di non sporgere denuncia, poi la tristezza per ciò che si è stati costretti a subire, e infine la paura che tutto ciò possa accadere di nuovo.
E’ quello il momento in cui dobbiamo rimanere vicini a chi ha subito una truffa evitando che si isoli ma soprattutto senza farlo sentire in colpa.
Può capitare a chiunque di essere raggirato, non solo alle persone anziane.
Diverso tempo fa, proprio io che ho lavorato per oltre quindici anni in un agenzia di viaggi, ho prenotato una vacanza al mare scoprendo solo dopo averlo pagata che si trattava di una truffa molto ben organizzata.
Quando ripenso a quell’episodio, mi dico che se non avessi avuto l’appoggio dei miei familiari che mi avevano incoraggiata a sporgere denuncia, forse me lo sarei portata dietro negli anni a venire.
Quindi se per vostra fortuna non siete mai caduti in questa trappola, meglio così, ma non dimenticate di sostenere chi invece ci è passato, esprimendo solidarietà e vicinanza, ma soprattutto sospendendo il giudizio.
E aiutateli a sporgere denuncia.
Amiche care, oggi spero con questo articolo di avervi consegnato qualche suggerimento prezioso su come difendervi dai truffatori e rimanere sempre vigili su quanto accade intorno a noi.
Come diceva giustamente il maresciallo, è soprattutto attraverso questi incontri che riusciamo a mettere in guardia quante più persone possibili e raccomandare loro un po’ di sana diffidenza, che in situazioni come queste, purtroppo è d’obbligo.
Una buona domenica a tutti voi.
Promuovere è un termine che deriva dal latino e significa muovere in avanti.
Io la interpreto così, organizzare eventi, iniziative, incontri che possano favorire il benessere di quella fascia di popolazione definita della terza età, cioè dai 65 anni in su.
Quindi, non solo li portiamo al mare i nostri anziani, ma organizziamo anche eventi che possano rivelarsi utili nel loro vivere quotidiano cercando di renderlo se possibile un po’più leggero.
Per questo lo scorso venerdì 3 Maggio abbiamo organizzato questo incontro.
Ad accogliere un pubblico sorprendentemente numeroso c’erano la sottoscritta, il vice sindaco Matteo Fratangeli, il consigliere avvocato Francesco Cogliati, ma soprattutto il maresciallo Vincenzo Valenza comandante della Stazione Carabinieri di Brivio, accompagnato dal collega Daniele Fantauzzi, insieme all’agente di Polizia Locale Milena Pizzagalli.
Lo scopo era condiviso da tutti: parlare dei frequenti raggiri di cui spesso sono proprio le persone di una certa età a rimanere coinvolte.
Un incontro di quasi due ore durante il quale il maresciallo ha fornito tanti utili consigli, ha fatto tante raccomandazioni, ha ascoltato testimonianze dei presenti, molti dei quali vittime di raggiri.
Pensando di fare cosa utile, volentieri vi riassumo i punti salienti dell’incontro
1) Non fidatevi di chi vi chiede soldi in cambio del rilascio di un parente arrestato. In Italia non esiste il rilascio su cauzione, i Carabinieri non chiedono MAI denaro.
2) Se si presentano alla vostra porta indossando la divisa e muniti di tesserino di riconoscimento e non vi fidate, chiamate il numero unico di emergenza 112 per verificare se la persona che ha citofonato è davvero chi dice di essere.
3) Non fornite a nessuno le password che utilizzate per connettervi on line con la vostra banca, anche se a chiedervele sembra proprio essere la banca stessa.
4) La truffa non avviene solo telefonicamente o quando la vittima è in casa. È importante prestare attenzione anche mentre si fa la spesa. Tenete stretta la borsa, digitate il Pin della vostra carta facendo attenzione a non essere osservati e non custoditelo vicino alla carta di credito o al bancomat.
5) Non lasciate mai la borsa incustodita in auto soprattutto nei parcheggi dei cimiteri o delle scuole.
6) Denunciate o segnalate sempre ai Carabinieri se siete stati vittima di truffa.
Truffare qualcuno significa sapere di cosa ha bisogno la persona e offrirgliela.
Chiamare a casa i genitori dicendo che il proprio figlio è stato coinvolto in un omicidio stradale e offrirgli la possibilità di salvarlo con del denaro, è un esempio di truffa.
In poche parole i truffatori approfittano della fragilità delle persone, colpendoli nei loro affetti più cari.
Cosa fare per aiutarle?
Ogni persona reagisce agli eventi stressanti in modo diverso, ma tutti passano attraverso diverse fasi: prima lo shock in cui si pensa e si ripensa a quanto è accaduto cercando di capire come sia stato possibile, poi la negazione correndo il rischio di non sporgere denuncia, poi la tristezza per ciò che si è stati costretti a subire, e infine la paura che tutto ciò possa accadere di nuovo.
E’ quello il momento in cui dobbiamo rimanere vicini a chi ha subito una truffa evitando che si isoli ma soprattutto senza farlo sentire in colpa.
Può capitare a chiunque di essere raggirato, non solo alle persone anziane.
Diverso tempo fa, proprio io che ho lavorato per oltre quindici anni in un agenzia di viaggi, ho prenotato una vacanza al mare scoprendo solo dopo averlo pagata che si trattava di una truffa molto ben organizzata.
Quando ripenso a quell’episodio, mi dico che se non avessi avuto l’appoggio dei miei familiari che mi avevano incoraggiata a sporgere denuncia, forse me lo sarei portata dietro negli anni a venire.
Quindi se per vostra fortuna non siete mai caduti in questa trappola, meglio così, ma non dimenticate di sostenere chi invece ci è passato, esprimendo solidarietà e vicinanza, ma soprattutto sospendendo il giudizio.
E aiutateli a sporgere denuncia.
Amiche care, oggi spero con questo articolo di avervi consegnato qualche suggerimento prezioso su come difendervi dai truffatori e rimanere sempre vigili su quanto accade intorno a noi.
Come diceva giustamente il maresciallo, è soprattutto attraverso questi incontri che riusciamo a mettere in guardia quante più persone possibili e raccomandare loro un po’ di sana diffidenza, che in situazioni come queste, purtroppo è d’obbligo.
Una buona domenica a tutti voi.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo