C.E.R.: Osnago e Lomagna con HServizi bergamasca

La Comunità Energetica a cui vogliono aderire Osnago e Lomagna parlerà bergamasco. I Comuni brianzoli saranno inglobati nella CER dell’isola bergamasca e della Valle San Martino. Un anno fa era stato votato un atto di indirizzo nei due Consigli comunali che presupponeva la creazione di un soggetto giuridico che coprisse solo i propri territori, appoggiandosi alla consulenza tecnica di HServizi Spa, società pubblica con sede a Sotto il Monte Giovanni XXIII, partecipata da Osnago per la gestione di alcuni servizi. Lomagna invece non ne è socio, eppure era stato curiosamente definito il Comune capofila del progetto in tandem. Con questa impostazione era stata avanzata una manifestazione d’interesse a Regione Lombardia, ormai superata dal recente passaggio che vede la creazione di una CER su un territorio ben più ampio, che ha come attori i soci di HServizi, con la coda di Lomagna.
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Il senso della nuova operazione non risulta chiaro. Le economie di scala suggerite dall'esperto di HServizi, Tommaso Lippi, riguardano la ripartizione del fondo di dotazione iniziale necessario per costituire il soggetto giuridico: 30 mila euro. Ci sono poi 5 mila euro di spese notarili per registrare la nascita della fondazione di partecipazione (HServizi suggerisce questa formula di soggetto giuridico rispetto alla cooperativa o all’associazione). Infine come spesa corrente annuale per la gestione ordinaria della contabilità e quant’altro si prevedono 10 mila euro, che fra l’altro la CER sarà in grado di pagarsi da sola grazie agli incentivi che incamererà. Sembra invece venire meno quella finalità ambiziosa di voler creare un tessuto comunitario locale a partire dalla condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
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Lascia basiti che sia Osnago che Lomagna si dovranno riunire a inizio maggio per approvare il rendiconto 2023 fuori tempo massimo (l’anno scorso a Cernusco Lombardone era costato un severo monito dalla Prefettura) e altri documenti che non hanno carattere di urgenza seppur ormai pienamente nel periodo bianco pre-elettorale, finestra temporale in cui è severamente vietato deliberare – putacaso – su altrimenti consuete variazioni di bilancio, piani finanziari della gestione dei rifiuti e relative tariffe o integrazione di affidamento di servizi a società partecipate. Anziché spendere ogni energia per concentrarsi sul rispetto delle scadenze, nelle sedute consiliari di fine aprile i due Enti hanno portato il nuovo atto di indirizzo sulla CER.

Le Comunità energetiche nascono dall’idea di sviluppare un sistema di produzione diffusa di energia rinnovabile e di consumo a stretto raggio da parte di chi decide di entrare nello stesso gruppo. Regione e Stato, per sostenere la nascita delle CER e dunque per stimolare l’uso di energia pulita, dà dei contributi a Comuni, singoli cittadini e piccole e medie imprese che sono membri di uno di questi gruppi per acquistare pannelli fotovoltaici. Una volta attivati, gli impianti serviranno per l’autoconsumo dei proprietari, che potranno vendere l’eccedenza. Parallelamente, la CER di cui fanno parte questi punti di immissione potrà godere di un incentivo fissato per 20 anni a oltre 120 euro al Mwh, se la corrente autoprodotta venisse prelevata entro un’ora da utenze della stessa CER che ricadono anche nella stessa cabina primaria di alta tensione.
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La CER potrà decidere come spartire gli incentivi. HServizi suggerisce di destinarne il 25% al fondo sociale, per sostenere le famiglie che non si possono permettere di pagare le bollette della luce o per progetti ambientali nelle scuole o altre iniziative con ricadute sociali sul territorio. Un’altra quota del 25% degli incentivi andrebbe ai soggetti che si limitano a consumare energia, mentre il 40% a chi anche produce energia. Infine il rimanente 10% verrebbe conservato per coprire i costi di gestione.

Il nuovo modello pensato da HServizi, e che piace anche alle amministrazioni di Osnago e Lomagna, è di creare una testa madre – la Comunità energetica già ribattezzata “Sinergia” – che gestisca dei gruppi più piccoli. Queste configurazioni minori, che avranno i confini dei singoli Comuni, se ricadono sotto un’unica cabina primaria (Lomagna è divisa in due), non avranno chiaramente una totale indipendenza e autonomia. Potranno limitarsi a gestirsi il fondo sociale. Le decisioni politiche sulla disciplina dei regolamenti da adottare e sulla ripartizione degli incentivi saranno invece in capo alla CER centrale, in cui la volontà del singolo utente peserà in maniera inversamente proporzionale alla grandezza della Comunità energetica.
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Il sindaco di Osnago Paolo Brivio ha voluto evidenziare il carattere pubblico della CER Sinergia, perché partecipata dai Comuni e supportata da una società pubblica come HServizi. “È un’iniziativa che ammette la partecipazione dei cittadini e delle imprese – ha commentato Brivio – ma che ha una natura e un governo ispirato ad un interesse e un controllo pubblico. Questo è un forte elemento di caratterizzazione politica per il quale mi sento di sposare questa proposta. Anche perché, per loro stessa natura, le CER dovrebbero contribuire a costruire un tessuto, una trama e uno spirito di comunità”.

Orgoglio Osnago, invece, ha espresso scetticismo e si è astenuto. Per Marco Riva e Vittorio Bonanomi è prematuro vincolarsi alla forma giuridica della fondazione. Un soggetto, ha espresso il capogruppo di minoranza, “che nasce per servire i territori dell’isola bergamasca e della Valle San Martino”. Riva ha poi polemizzato con l’assessore Felice Rocca, che siede anche in Consiglio provinciale a Lecco. “Ha detto di no a una Comunità energetica sovracomunale per il territorio lecchese e oggi ci propone un’alternativa sovracomunale che guarda a Bergamo”. Rocca ha replicato che nel modello della CER Sinergia avanzato da HServizi la governance sarà interamente pubblica mentre nel sistema pensato dalla Provincia di Lecco il concessionario sarà un privato che svilupperà un project financing e si terrà l’80% degli incentivi. Rocca ha infine puntualizzato che le tempistiche per il progetto della Provincia di Lecco sono lunghe e incerte, mentre con HServizi la costituzione sarebbe dietro l’angolo, sùbito dopo le elezioni amministrative di giugno.

A Lomagna la discussione è filata liscia, l’atto di indirizzo è stato votato all’unanimità.
M.P.
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