Minoranze ed elezioni
Buongiorno Direttore,
leggendo i Suoi articoli e i Suoi editoriali in previsione delle amministrative che interesseranno i nostri comuni, mi viene da pormi una domanda: giustissimo analizzare l'attività di chi ha governato, ma uno sguardo sul lavoro fatto lo non meritano anche le minoranze? Perché qui mi nasce una piccola considerazione, ovviamente generalizzando e tralasciando i casi personali che per fortuna ci sono. In questi ultimi 10/15 anni non mi sembra che le opposizioni abbiano contribuito in maniera attiva all'amministrazione dei territori. Alcune opposizioni sono SPETTATRICI (volevo utilizzare il termine dormienti ma mi sembrava un tantino esagerato) quelle opposizioni che non fanno altro che assistere e sporadicamente mandano qualche comunicato, per lo più su temi poco incisivi per il territorio. Altre POLEMIZZANTI, per cui ogni cosa non va bene, è assurda, lede i diritti, è una vergogna. Anche in questo caso si discute, per la maggior parte, su temi fuori dalla giurisdizione comunale o inutili per il territorio. Per fortuna ci sono anche quelle ATTIVE, che concretamente partecipano all'amministrazione del territorio criticando e proponendo in maniera costruttiva. Sono poche, troppo poche, ma ci sono. Mi chiedo e Le chiedo Direttore: molte di quelle persone oggigiorno nelle rispettive minoranze si riproporranno anche alle prossime elezioni. Per l'ennesima volta, mi sento di aggiungere. Dopo due o tre elezioni perse, a volte in maniera eclatante, cosa spinge una persona a ripresentarsi? L'amore per la politica? L'amore per il proprio territorio? O una questione di principio? L'amore per il proprio comune lo escluderei, dopo esser rifiutato 2 o 3 volte anche lo spasimante più innamorato molla la presa. E comunque ci sono un'infinità di modi diversi dalla candidatura per amare e contribuire per il proprio territorio. L'amore per la politica è probabile, ma politica nei nostri paesi conta poco, contano le facce, le persone. Ne resta soltanto una... forse la peggiore di tutte.
leggendo i Suoi articoli e i Suoi editoriali in previsione delle amministrative che interesseranno i nostri comuni, mi viene da pormi una domanda: giustissimo analizzare l'attività di chi ha governato, ma uno sguardo sul lavoro fatto lo non meritano anche le minoranze? Perché qui mi nasce una piccola considerazione, ovviamente generalizzando e tralasciando i casi personali che per fortuna ci sono. In questi ultimi 10/15 anni non mi sembra che le opposizioni abbiano contribuito in maniera attiva all'amministrazione dei territori. Alcune opposizioni sono SPETTATRICI (volevo utilizzare il termine dormienti ma mi sembrava un tantino esagerato) quelle opposizioni che non fanno altro che assistere e sporadicamente mandano qualche comunicato, per lo più su temi poco incisivi per il territorio. Altre POLEMIZZANTI, per cui ogni cosa non va bene, è assurda, lede i diritti, è una vergogna. Anche in questo caso si discute, per la maggior parte, su temi fuori dalla giurisdizione comunale o inutili per il territorio. Per fortuna ci sono anche quelle ATTIVE, che concretamente partecipano all'amministrazione del territorio criticando e proponendo in maniera costruttiva. Sono poche, troppo poche, ma ci sono. Mi chiedo e Le chiedo Direttore: molte di quelle persone oggigiorno nelle rispettive minoranze si riproporranno anche alle prossime elezioni. Per l'ennesima volta, mi sento di aggiungere. Dopo due o tre elezioni perse, a volte in maniera eclatante, cosa spinge una persona a ripresentarsi? L'amore per la politica? L'amore per il proprio territorio? O una questione di principio? L'amore per il proprio comune lo escluderei, dopo esser rifiutato 2 o 3 volte anche lo spasimante più innamorato molla la presa. E comunque ci sono un'infinità di modi diversi dalla candidatura per amare e contribuire per il proprio territorio. L'amore per la politica è probabile, ma politica nei nostri paesi conta poco, contano le facce, le persone. Ne resta soltanto una... forse la peggiore di tutte.
D.Pozzi