Rapine a Pagnano e Sartirana: dopo un fermo 'sbagliato' e un patteggiamento, un 40enne di Bernareggio dal giudice
Ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, con processo poi calendarizzato per il prossimo 11 settembre, T.N., quarantenne di Bernareggio, finito al cospetto del GUP del Tribunale di Lecco con la pesante accusa di essere il "complice" di un suo compaesano, classe 1996, che, nel gennaio scorso, ha patteggiato 4 anni e 5 mesi quale autore di due rapine (una solo tentata) risalenti al maggio 2023.
Due, inizialmente, le ordinanze di custodia cautelare chieste e ottenute dalla Procura in relazione ai due episodi, avvenuti a stretto giro l'uno dell'altro. Il 25, due soggetti avrebbero avvicinato una donna in un parcheggio di Pagnano, provando a derubarla. Già il 27, poi, un uomo con il volto coperto da un passamontagna e una pistola (da softair) tra le mani aveva fatto "irruzione" nel bar Zingaro di Sartirana, riuscendo a farsi consegnare dal titolare 120 euro circa, prima di risalire sulla Polo guidata da un complice con cui era arrivato, dileguandosi.
Proprio la vettura - immortalata dal sistema di videosorveglianza cittadino - aveva condotto i Carabinieri della Compagnia di Merate all'identificazione di A.F., giovanotto di Bernareggio, intestatario del mezzo. Lo stesso era poi stato fermato, dai militari, su disposizione della Procura, qualche giorno dopo, così come un 29enne marocchino con casa a Robbiate.
In Tribunale, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il colpo di scena: l'italiano aveva ammesso le proprie responsabilità, sollevando però da ogni colpa il magrebino, poi immediatamente rilasciato su decisione del giudice. Con lui, evidentemente, a Pagnano e Sartirana, c'era qualcuno altro. Un qualcun altro indicato in T.N., trovatosi ora a dover rispondere delle medesime accuse del compaesano che ha già chiuso il proprio conto con la giustizia.
Velocissima l'udienza odierna, alla presenza anche del sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito, titolare del fascicolo: intervenuto personalmente, il quarantenne, assistito dall'avvocato Tania De Fazio, ha optato per adire a un rito alternativo. Si professa innocente e l'11 settembre proverà a dimostrarlo.
Due, inizialmente, le ordinanze di custodia cautelare chieste e ottenute dalla Procura in relazione ai due episodi, avvenuti a stretto giro l'uno dell'altro. Il 25, due soggetti avrebbero avvicinato una donna in un parcheggio di Pagnano, provando a derubarla. Già il 27, poi, un uomo con il volto coperto da un passamontagna e una pistola (da softair) tra le mani aveva fatto "irruzione" nel bar Zingaro di Sartirana, riuscendo a farsi consegnare dal titolare 120 euro circa, prima di risalire sulla Polo guidata da un complice con cui era arrivato, dileguandosi.
Proprio la vettura - immortalata dal sistema di videosorveglianza cittadino - aveva condotto i Carabinieri della Compagnia di Merate all'identificazione di A.F., giovanotto di Bernareggio, intestatario del mezzo. Lo stesso era poi stato fermato, dai militari, su disposizione della Procura, qualche giorno dopo, così come un 29enne marocchino con casa a Robbiate.
In Tribunale, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il colpo di scena: l'italiano aveva ammesso le proprie responsabilità, sollevando però da ogni colpa il magrebino, poi immediatamente rilasciato su decisione del giudice. Con lui, evidentemente, a Pagnano e Sartirana, c'era qualcuno altro. Un qualcun altro indicato in T.N., trovatosi ora a dover rispondere delle medesime accuse del compaesano che ha già chiuso il proprio conto con la giustizia.
Velocissima l'udienza odierna, alla presenza anche del sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito, titolare del fascicolo: intervenuto personalmente, il quarantenne, assistito dall'avvocato Tania De Fazio, ha optato per adire a un rito alternativo. Si professa innocente e l'11 settembre proverà a dimostrarlo.
A.M.