Un commento personale sulla situazione di Merate
Gentile direttore,
gli accadimenti pre campagna elettorale sono a mio avviso indice di grande nervosità da parte della maggioranza uscente. Normalmente chi si ricandida a guidare una città dopo averlo fatto per un lustro, dovrebbe presentarsi ai blocchi di partenza con una marcia in più rispetto agli avversari. invece Più Prospettiva, o quello che ne resta, si presta con il fiato corto e con i nervi a fior di pelle. Di solito ci si ricandida con lo stesso nome e invece il sindaco si presenta con un nuovo nome, un nuovo simbolo e con una squadra falcidiata dalla violenta estromissione degli unici su cui poteva fare affidamento per rivincere. Ma si sa che la persona in questione è poco incline alle riflessioni e preferisce decisioni istintive. Ha puntato tutto sull'appoggio dei partiti, perfino di Noi Moderati che a livello nazionale arriva a stento allo 0,7% , ma visto che la squadra che lo deve supportare non gli garantisce la rielezione, punta tutto sul voto politico. Un azzardo perché a livello locale conta la tua immagine, la tua coerenza e integrità oltre al fatto di presentare un gruppo credibile e non una armata brancaleone, seppur dotata di tessere di partito. Un azzardo anche perchè tutti in città sanno che a livello locale FdI e FI volevano un candiodato sindaco diverso. La Lega invece ha opposto un secco no ed alla fine gli alleati si sono accontentati dei posti di rincalzo. Non lo volevano perfino alcuni dei suoi attuali assessori, (anche di recente nomina), tanto per dire del clima teso. Qualora Panzeri dovesse perdere, poi presenteranno il conto alla Lega e a Piazza che non potrà certo pensare di candidarsi a sindaco di Lecco nel 2026.
gli accadimenti pre campagna elettorale sono a mio avviso indice di grande nervosità da parte della maggioranza uscente. Normalmente chi si ricandida a guidare una città dopo averlo fatto per un lustro, dovrebbe presentarsi ai blocchi di partenza con una marcia in più rispetto agli avversari. invece Più Prospettiva, o quello che ne resta, si presta con il fiato corto e con i nervi a fior di pelle. Di solito ci si ricandida con lo stesso nome e invece il sindaco si presenta con un nuovo nome, un nuovo simbolo e con una squadra falcidiata dalla violenta estromissione degli unici su cui poteva fare affidamento per rivincere. Ma si sa che la persona in questione è poco incline alle riflessioni e preferisce decisioni istintive. Ha puntato tutto sull'appoggio dei partiti, perfino di Noi Moderati che a livello nazionale arriva a stento allo 0,7% , ma visto che la squadra che lo deve supportare non gli garantisce la rielezione, punta tutto sul voto politico. Un azzardo perché a livello locale conta la tua immagine, la tua coerenza e integrità oltre al fatto di presentare un gruppo credibile e non una armata brancaleone, seppur dotata di tessere di partito. Un azzardo anche perchè tutti in città sanno che a livello locale FdI e FI volevano un candiodato sindaco diverso. La Lega invece ha opposto un secco no ed alla fine gli alleati si sono accontentati dei posti di rincalzo. Non lo volevano perfino alcuni dei suoi attuali assessori, (anche di recente nomina), tanto per dire del clima teso. Qualora Panzeri dovesse perdere, poi presenteranno il conto alla Lega e a Piazza che non potrà certo pensare di candidarsi a sindaco di Lecco nel 2026.
Aurelio M.