Comodamente sedute/125: una riflessione...sulla televisione
Troverete su Raiplay , se già non vi è capitata l’occasione di guardarlo, un film molto bello che mi ha riportato alla mente ricordi nostalgici legati alla mia infanzia.
Sto parlando de La luce nella masseria, il film scelto dalla Rai per celebrare i 70 anni di trasmissione compiuti il 3 Gennaio di quest’anno.
Racconta di una saga familiare ambientata nella Matera del 1962, alle prese con la fatica di conservare le proprie radici e le proprie tradizioni, nonostante l’inevitabile sopraggiungere della modernità.
Sto parlando de La luce nella masseria, il film scelto dalla Rai per celebrare i 70 anni di trasmissione compiuti il 3 Gennaio di quest’anno.
Racconta di una saga familiare ambientata nella Matera del 1962, alle prese con la fatica di conservare le proprie radici e le proprie tradizioni, nonostante l’inevitabile sopraggiungere della modernità.
La storia è quella di Pinuccio, un bambino che si innamora della televisione, e inizia a far finta di essere lui il cronista che parla da dentro la scatola.
Arrivano le prime televisioni: prima in casa dei ricchi, poi nei negozi e, solo dopo, a casa dei contadini di Matera.
I programmi televisivi, come Canzonissima, Arrivi e Partenze, sono l’occasione per unire tutti gli abitanti del paese, dove il film è stato interamente girato.
Il 3 gennaio del 1954 la Rai iniziava il regolare servizio di trasmissione su tutto il territorio nazionale e nel giro di pochi anni la televisione sarebbe entrata nelle case degli italiani fino a raggiungere nel 1965, oltre sei milioni di abbonati.
Io sono nata nel 1966 e la tv non è mai mancata in casa nostra.
Ne ho un ricordo bellissimo.
Prima in bianco e nero, poi a colori.
Era sempre un’occasione per riunire la famiglia, ricordo le corse al divano per prendersi il posto migliore, perché a casa eravamo in sette e difficilmente si riusciva a starci tutti.
Certe mattine quando era particolarmente faticoso tirarci fuori dal letto, la mamma ci ricordava il Carosello della sera e allora la giornata assumeva tutto un altro significato.
Bastava veramente poco per essere felici e la televisione serviva allo scopo per cui era nata: creare momenti di aggregazione in famiglia e tra gli amici, unire e non dividere.
Anche nella famiglia che ho poi costruito con mio marito la tv non è mai mancata: il film del sabato sera ci trovava di nuovo vicini sul divano e spero tanto che i miei figli leggendo questo articolo, abbiano gli stessi felici ricordi.
La televisione ha concesso anche tanti momenti di tregua a me e mio marito quando loro erano piccoli: programmi belli come la Melevisione, l’Albero azzurro, la Pimpa, ci hanno permesso di prenderci del tempo per scambiare due parole, sapendoli al sicuro.
Crescendo mi sono persino affezionata a programmi televisivi di dubbio gusto, che però a loro piacevano molto come il Wrestling con Samuele e Amici con Sara e Susanna: in questo modo vigilavo con uno sguardo anche critico se necessario, insomma la mia filosofia era: meglio sedergli accanto che proibire loro la visione.
Quando poi i figli sono cresciuti e abbiamo salutato i film della Disney riappropriandoci della scelta dei programmi, guardarli seduti vicini la sera era una coccola: come andare al cinema con la comodità di stare in pigiama!
Ricordo con amore il suo corpo vicino al mio che mi proteggeva dalle scene di paura e la sua spalla pronta ad accogliermi quando cascavo dal sonno.
Abbiamo sempre cercato di prenderci la parte migliore di questo elettrodomestico, mai acceso senza motivo.
E oggi che mio marito non c’è più, la televisione continua a tenermi compagnia la sera prima di dormire: la accendo per spegnere la fatica della giornata trascorsa.
Non so se lo sapevate, ma ho scoperto che nel 1996 è stata istituita dalla Nazioni Unite la Giornata Mondiale della Televisione, che si celebra il 21 novembre, con l’intento di rendere l’accessibilità e l’impegno della TV a essere alla portata di tutti.
Come tutte le belle invenzioni va maneggiata con cura, senza abusarne, ma prendendone la parte migliore.
Penso alla compagnia che tiene alle persone anziane, malate, ai carcerati, a coloro che vivono in situazioni di solitudine e reclusione.
E’ un modo per continuare ad avere uno sguardo sul mondo senza sentirsi troppo isolati.
E voi amiche che rapporto avete con la TV?
E’ una buona o una cattiva compagnia?
O non lo è per niente?
Raccontatemi le vostre storie, ma soprattutto i vostri ricordi legati alla TV, quelli che a ripensarci ci strappano un sorriso e magari anche una lacrima.
Vi auguro una buona domenica e vi ricordo che a breve riprenderemo anche a parlare di Letture per l’estate, quindi se avete libri belli da consigliare non esitate a scrivermi : gio.fumagalli66@gmail.com
Un abbraccio e come sempre se questo articolo vi è piaciuto potete sempre fare un salto nel mio blog www.comodamentesedute.com per leggerne altri.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo