Il ragazzo della “bottega” Brambilla
“Sarà una campagna elettorale sanguinosa”. Sembrava una profezia azzardata, frutto di rancori maturati negli ultimi mesi tra alcuni, ormai ex amici di Giunta, quella pronunciata da Alfredo Casaletto.
Invece i fatti pare gli stiano dando ragione. Contro la candidatura di Giuseppe Procopio con la lista civica “Noi Merate” si è scatenato l’inferno.
Evento tanto prevedibile da mettere in discussione la supposta superiorità politica dell’ex vice sindaco maturata in anni di rapporti ad altissimi livelli.
Ma quello che sorprende di più è il comportamento ambiguo che ha contraddistinto le prime settimane di pre-campagna elettorale dello stesso Procopio, di Fabio Tamandi e di Roberto Gagliardi.
Partiamo dall’ex vice sindaco. Sbeffeggiato da Panzeri per il risultato elettorale alle regionali ritenuto molto modesto, escluso da tutti gli incontri tra le forze politiche, espulso dalla Giunta per mancanza di fiducia, Procopio, dopo essersi avvicinato alla lista “Noi Merate” di Dario Perego, invita tutti gli elettori di “Noi Moderati” a partire da lui stesso, a votare per Massimo Panzeri. Da perderci la testa. Restare fuori dalla competizione sembra essere il minimo sindacale per mantenere intatti i connotati psico-fisici e politici.
Meno palese l’ambiguità di Fabio Tamandi, personaggio noto per la lucidità nelle risposte: “ni” o, in alternativa “so”. Ha giocato con le percentuali, quella di restare fuori da 40 è salita al 70%. Poi è bastato un intervento di Andrea Robbiani per puntualizzare le ragioni della parziale chiusura della Riserva lago di Sartirana, confermate da Roberto Perego, Mattia Salvioni e financo Elena Calogero, per convincerlo a candidarsi. In teoria, avendo affermato inesattezze plateali, uno si fa da parte. Invece, in linea con la fama di dispettoso come Brighella, si candida. E, se vincerà, da assessore all’Ecologia farà vedere lui come si risanano il lago e lo stagno. Che cavolo, mica si vive di solo pane.
Infine abbiamo Roberto Gagliardi, improvvidamente eletto coordinatore di Forza Italia. Al tavolo provinciale il produttore di comunicati inutili – in questo senso un fine pena mai sarebbe necessario – riveste il ruolo del portatore di borracce, dello sherpa. Mentre Piazza e Negri si dividono le candidature lui giulivo scrive che è seduto al tavolo del centrodestra, con pari dignità, come forza determinante. E altre stupidaggini del genere. Così Fratelli d’Italia occupa le caselle di Oggiono e Casatenovo, la Lega di Valmadrera, Merate e Monticello dopo aver già occupato Calolziocorte e Forza Italia si accontenta di Airuno. Se perderà anche quella non avrà alcun sindaco in tutta la Brianza sud-orientale. Diceva di appoggiare Dario Perego perdendosi in abbracci affettuosi durante la presentazione, sottolineava la sua assenza all’inaugurazione della sede di Prospettiva per Merate in quanto imbronciato per il trattamento inflittogli dagli altri coordinatori. Qualcuno annuncia o teme lo strappo. Gagliardi, dicono, rivendica piena autonomia e deciderà lui se e con chi stare. Si aspetta il boom e invece arriva il flop, coda tra le gambe, nessun candidato e evviva l’unità del centrodestra.
Davvero un bel risultato per il ragazzo della “bottega MVB”.
Invece i fatti pare gli stiano dando ragione. Contro la candidatura di Giuseppe Procopio con la lista civica “Noi Merate” si è scatenato l’inferno.
Evento tanto prevedibile da mettere in discussione la supposta superiorità politica dell’ex vice sindaco maturata in anni di rapporti ad altissimi livelli.
Ma quello che sorprende di più è il comportamento ambiguo che ha contraddistinto le prime settimane di pre-campagna elettorale dello stesso Procopio, di Fabio Tamandi e di Roberto Gagliardi.
Partiamo dall’ex vice sindaco. Sbeffeggiato da Panzeri per il risultato elettorale alle regionali ritenuto molto modesto, escluso da tutti gli incontri tra le forze politiche, espulso dalla Giunta per mancanza di fiducia, Procopio, dopo essersi avvicinato alla lista “Noi Merate” di Dario Perego, invita tutti gli elettori di “Noi Moderati” a partire da lui stesso, a votare per Massimo Panzeri. Da perderci la testa. Restare fuori dalla competizione sembra essere il minimo sindacale per mantenere intatti i connotati psico-fisici e politici.
Meno palese l’ambiguità di Fabio Tamandi, personaggio noto per la lucidità nelle risposte: “ni” o, in alternativa “so”. Ha giocato con le percentuali, quella di restare fuori da 40 è salita al 70%. Poi è bastato un intervento di Andrea Robbiani per puntualizzare le ragioni della parziale chiusura della Riserva lago di Sartirana, confermate da Roberto Perego, Mattia Salvioni e financo Elena Calogero, per convincerlo a candidarsi. In teoria, avendo affermato inesattezze plateali, uno si fa da parte. Invece, in linea con la fama di dispettoso come Brighella, si candida. E, se vincerà, da assessore all’Ecologia farà vedere lui come si risanano il lago e lo stagno. Che cavolo, mica si vive di solo pane.
Infine abbiamo Roberto Gagliardi, improvvidamente eletto coordinatore di Forza Italia. Al tavolo provinciale il produttore di comunicati inutili – in questo senso un fine pena mai sarebbe necessario – riveste il ruolo del portatore di borracce, dello sherpa. Mentre Piazza e Negri si dividono le candidature lui giulivo scrive che è seduto al tavolo del centrodestra, con pari dignità, come forza determinante. E altre stupidaggini del genere. Così Fratelli d’Italia occupa le caselle di Oggiono e Casatenovo, la Lega di Valmadrera, Merate e Monticello dopo aver già occupato Calolziocorte e Forza Italia si accontenta di Airuno. Se perderà anche quella non avrà alcun sindaco in tutta la Brianza sud-orientale. Diceva di appoggiare Dario Perego perdendosi in abbracci affettuosi durante la presentazione, sottolineava la sua assenza all’inaugurazione della sede di Prospettiva per Merate in quanto imbronciato per il trattamento inflittogli dagli altri coordinatori. Qualcuno annuncia o teme lo strappo. Gagliardi, dicono, rivendica piena autonomia e deciderà lui se e con chi stare. Si aspetta il boom e invece arriva il flop, coda tra le gambe, nessun candidato e evviva l’unità del centrodestra.
Davvero un bel risultato per il ragazzo della “bottega MVB”.
Claudio Brambilla