Merate, “Ist.to Manzoni”: siam pronti alla vita o alla morte? Docenti scrivono a Mattarella: dica lei una parola definitiva

Il Canto degli Italiani meglio conosciuto come Inno di Mameli è stato scritto nell’autunno 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. L’inno è scaturito in un clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l'Austria.

Tutt’altri tempi, tutt’altro contesto. E’ probabile che chi oggi si è mostrato irritato per la modifica non abbia fatto neppure il servizio militare. E in caso contrario non certo al fronte a difendere la Patria.

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I ragazzi di oggi debbono affrontare la vita, uno sforzo non da poco con la velocità dei cambiamenti sociali e tecnologici di questa epoca. Siam pronti alla morte suona assai improbabile.

Comunque sia i docenti dell’Istituto di via Manzoni hanno chiesto al Presidente Mattarella una parola definitiva. E si tratta di docenti che tengono ben vivo il senso delle Istituzioni, del rispetto e della comprensione delle date storiche del nostro Paese.
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Il cortile dell'istituto Manzoni in due immagini del 1900 e del 1920

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La vicenda risale a una decina di giorni fa quando i ragazzi, preparandosi per la festa del 25 aprile, avevano iniziato a "studiare" i brani da cantare il 24, tra le mura scolastiche, per la cerimonia commemorativa. I testi dei canti erano iniziati a girare tra gli alunni e tra questi c'era appunto l'Inno d'Italia nella versione presentata in occasione dell'apertura di Expo dai Piccoli cantori di Milano, alla presenza dell'allora presidente Giorgio Napolitano e del presidente Matteo Renzi. Dopo la prima strofa tradizionale, i cantori avevano terminato l'esecuzione con un "siamo pronti alla vita, l'Italia chiamò", riscuotendo gli applausi dell'intera platea. Il Comprensivo ne aveva fatta propria la versione e già da qualche anno la utilizzava senza che nessuno avesse mai sollevato problema, diversamente da questo. Tanto che i doventi hanno deciso di rivolgersi alla suprema autorità nazionale, così da evitare errate conclusioni e inutili polemiche. 
ALLA CORTESE ATTENZIONE ILLUSTRISSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

Illustrissimo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
siamo i docenti della scuola secondaria di primo grado di Merate, afferente all’Istituto  Comprensivo statale di Merate (LC)
Lavoriamo da sempre per educare i ragazzi al senso civico, anche attraverso la partecipazione attiva e consapevole alle commemorazioni e alle giornate celebrative nazionali, in sinergia con le istituzioni locali e con le realtà associative della nostra comunità.
Da qualche anno, precisamente dal 2017, nell’ambito del progetto di educazione civica abbiamo adottato la versione dell’Inno nazionale cantata dai bambini del Piccolo Coro di Milano nel 2015 in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’EXPO di Milano, nella quale la frase siam pronti alla morte è stata sostituita dalla frase siam pronti alla vita.
La scelta a suo tempo effettuata non aveva nessuna connotazione politica, né la pretesa di modificare l'Inno nazionale, che nella sua versione originale è oggetto di studio e di conoscenza nel triennio della scuola secondaria, contestualizzato nel periodo storico in cui è stato scritto.
Durante le ricorrenze, quando il nostro coro canta, l'adozione della versione del 2015 ci è sembrata più in sintonia con l'età degli alunni e delle alunne e con la loro sensibilità, soprattutto nella complessità che caratterizza il periodo storico che stiamo vivendo.
Questa scelta, pacificamente condivisa da anni con la comunità scolastica e locale, solo nei giorni scorsi e in modo inaspettato ha suscitato voci di dissenso, giunte fino alla stampa locale.
Le contestazioni addotte snaturano profondamente le intenzioni del nostro progetto educativo e pedagogico, riconducendolo in modo forzato all’interno del dibattito di contrapposizione politica, assolutamente estraneo allo spirito della nostra scuola.
SIAM PRONTI ALLA VITA vuole sintetizzare un messaggio educativo universale. È l’esortazione all’impegno sociale e civico, è lo sguardo di speranza nel futuro. È la sfida contemporanea quotidiana con la quale perseguiamo tenacemente i valori della nostra Costituzione. È il desiderio, che vorremmo realtà, di pace e di solidarietà. È il monito delle nuove generazioni per noi adulti a preservare la pace, la terra, la vita. È il sogno ambizioso di contribuire alla formazione delle persone, dei cittadini e delle cittadine di domani.
Tutto questo non ha e non può avere un colore politico; non può essere politicamente schierato a destra, né a sinistra.
In previsione delle prossime celebrazioni per il 25 aprile, che la scuola ha in programma per la mattinata del 24, la vicenda sta assumendo un carattere divisivo nella comunità scolastica e territoriale, minando la serenità, le alleanze educative e il clima di condivisione con il territorio che da sempre contraddistinguono l’azione educativa dell’istituto.
Ci rivolgiamo pertanto con fiducia a Lei, Illustre Presidente, affinché la saggezza delle Sue parole possa fare luce sulla legittimità delle scelte in atto nel nostro istituto. Auspichiamo infatti il rapido ripristino nella nostra comunità di tutte le alleanze educative necessarie perché la scuola possa continuare ad operare con efficacia e serenità.

La ringraziamo per l'attenzione e per il tempo che vorrà dedicarci.

Con profonda stima, porgiamo un saluto cordiale

I docenti della scuola secondaria di primo grado

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI MERATE (LC)
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