Merate, elezioni: quanto contano davvero i simboli?

Dopo la lista di Mattia Salvioni aspettiamo quelle di Massimo Panzeri e Dario Perego per entrare davvero nel clima elettorale. E’ presto, si dice, ed è vero la campagna è iniziata con largo anticipo. Ora però ci siamo. Le formazioni in campo sono ben distinte: Salvioni rappresenta una lista di sinistra con esponenti del PD e di Alleanza Verdi e Sinistra e su questo non c’è dubbio alcuno; Perego guida una lista civica con esponenti del centrosinistra, centrodestra e Lega; Panzeri una lista di destra che ha in Fratelli d’Italia il partito di riferimento. E qui arriva la domanda: Panzeri ha ottenuto i simboli dei partiti alleati. Quanto inciderà questa assegnazione?

 Paolo Perego
Domanda insidiosa, perché le correnti di pensiero divergono. C’è chi sostiene che con i simboli Panzeri abbia guadagnato punti nella corsa contro Salvioni e Perego. E chi, invece, ritiene che sotto i 15mila abitanti l’incidenza dei partiti sia minima, l’elettore anche meno attento conosce o ha modo di conoscere i candidati sindaco. E poi la differenza vera, a nostro modo di vedere, la fanno i 16 candidati consiglieri in base alla loro collocazione geografica e al tasso di notorietà in quella collocazione.

Possiamo tuttavia rifarci alle precedenti elezioni. Anche il 26 maggio 2019 si è votato per le Europee e le comunali. Allora il quadro all’interno della coalizione di centrodestra era inverso rispetto all’attuale: la Lega ottenne 3.019 voti pari al 37%, Forza Italia 819 pari al 10% e Fratelli d’Italia 438 pari al 5.37%. Altri 132 voti sono andati a partiti minori di area. In totale il centrodestra ottenne 4.408 voti.

Il centrosinistra ha visto il Partito Democratico con 2.398 voti pari al 29.4%, + Europa 304, verdi 222, Sinistra 108, partiti minori 85. In totale il centrosinistra ottenne 3.117 voti.

Il Movimento 5 Stelle ottenne 628 voti. Per un totale voti validi 8.153.

In sintesi: centrodestra 54% - centrosinistra 38% - Movimento 5 Stelle 8%

E veniamo invece alle comunali. Dove le cose sono andate in modo diverso. Partiamo dal fondo. Il movimento 5 Stelle ha incrementato di 9 il numero dei voti arrivando a 637 su un totale di voti validi di 8.101 (7.86%). Massimo Panzeri alla guida del centrodestra ha messo assieme 3.933 voti; Aldo Castelli candidato del centrosinistra 3.531.

Quindi Massimo Panzeri e la sua lista composta dai medesimi partiti presenti sulle schede europee hanno perso 475 voti scendendo quindi dal 54 al 48.56%. Al contrario Aldo Castelli e la sua lista hanno guadagnato 414 voti salendo quindi dal 38% al 43.58%.  

In questo caso, dunque, pur disponendo dei simboli allora alleati Lega Salvini e Forza Italia (mancava solo il simbolo di fratelli d’Italia che però non figurava da nessun’altra parte) l’apporto dei partiti non ha dato i risultati sperati. L’elettore anche di centrodestra, sia pure in misura limitata, ha valutato maggiormente le candidature rispetto ai loghi.
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