L'inno nazionale e l'uso della clessidra
Qualche volta anche i politici in carriera dovrebbero utilizzare la famosa clessidra di don Matteo prima di dare fiato alle trombe. Saputo della modifica dell'inno nazionale Giacomo Zamperini di Fratelli d'Italia si è precipitato a informare niente meno che il sottosegretario Paola Frassinetti perchè cambiare un verso dell'inno nazionale in una cerimonia ufficiale non è un fatto da nulla. Anzi è gravissimo, come ha spiegato ai combattenti e reduci riuniti in via Roma (guarda caso a due civici dalla sede della Proloco) angolo via padre Arlati per l'inaugurazione della sede elettorale di Massimo Panzeri. Nessuno dei presenti ha alzato la manina, neanche l'anziano Antonio Conrater, neppure l'ultra scafato Mauro Piazza, per ricordare all'esponente della Fiamma tricolore che il medesimo testo fu cantato 8 anni fa davanti alle massime Autorità civili, militari e religiose del Paese tutte riunite in una cerimonia che più ufficiale non si può. E è stato ripetuto in più occasioni e in decine e decine di scuole, come avverrà il 24 aprile grazie agli studenti del "Manzoni" di Merate. Non appena avremo contezza della data di nascita di Zamperini ci faremo parte diligente per regalargli una mini clessidra. In genere la sabbia passa da un vaso all'altro in una ventina di secondi.
C.B.