Merate: il Comprensivo si prepara al 25 aprile con “l'Inno alla vita”. È polemica. Ma nel 2015 Napolitano applaudì
Nessuna dietrologia e nessuna volontà di stravolgere l'Inno nazionale cambiandogli parole e senso.
Ma solo una ripresa del testo utilizzato a maggio 2015 in occasione dell'inaugurazione dell'EXPO di Milano.
Davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell'Interno Angelino Alfano, all'arcivescovo Angelo Scola e al cardinale Gianfranco Ravasi, dopo l'esecuzione dell'inno da parte del coro sant'Ilario di Rovereto, del Coro Brianza di Missaglia e del coro Rifugio città di Seregno, la conclusione è stata affidata ai Piccoli Cantori di Milano che, invece di dichiararsi "pronti alla morte", in segno di speranza hanno cantato "siam pronti alla vita".
Una “interpretazione” che aveva visto il presidente della Repubblica applaudire e anche sorridere, così come Renzi e Alfano, senza suscitare particolare clamore o proteste sul posto.
Non si può dire lo stesso per Merate dove il testo diffuso dalla scuola ai ragazzi che il 24 eseguiranno una serie di brani, internamente, per ricordare la ricorrenza del 25 aprile, giorno di Liberazione, è balzato all'occhio di qualche genitore e anche politico che ha storto il naso, segnalando il fatto ai vertici nazionali del partito.
Tra i brani che saranno cantati dai ragazzi ci sarà appunto anche l'inno di Mameli, con le ultime righe interpretate nell'ottica della speranza.
"Stringiamoci a coorte, siam pronti alla vita. Siam pronti alla vita, l'Italia chiamò!"
“Non è certo libera interpretazione nostra” ha spiegato il professor Pierantonio Merlini, docente di musica dell'istituto comprensivo “abbiamo ripreso il canto già utilizzato in una occasione, anni fa, alla presenza del presidente della Repubblica”.
E applausi furono.
Ma solo una ripresa del testo utilizzato a maggio 2015 in occasione dell'inaugurazione dell'EXPO di Milano.
Davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell'Interno Angelino Alfano, all'arcivescovo Angelo Scola e al cardinale Gianfranco Ravasi, dopo l'esecuzione dell'inno da parte del coro sant'Ilario di Rovereto, del Coro Brianza di Missaglia e del coro Rifugio città di Seregno, la conclusione è stata affidata ai Piccoli Cantori di Milano che, invece di dichiararsi "pronti alla morte", in segno di speranza hanno cantato "siam pronti alla vita".
Una “interpretazione” che aveva visto il presidente della Repubblica applaudire e anche sorridere, così come Renzi e Alfano, senza suscitare particolare clamore o proteste sul posto.
Non si può dire lo stesso per Merate dove il testo diffuso dalla scuola ai ragazzi che il 24 eseguiranno una serie di brani, internamente, per ricordare la ricorrenza del 25 aprile, giorno di Liberazione, è balzato all'occhio di qualche genitore e anche politico che ha storto il naso, segnalando il fatto ai vertici nazionali del partito.
Tra i brani che saranno cantati dai ragazzi ci sarà appunto anche l'inno di Mameli, con le ultime righe interpretate nell'ottica della speranza.
"Stringiamoci a coorte, siam pronti alla vita. Siam pronti alla vita, l'Italia chiamò!"
“Non è certo libera interpretazione nostra” ha spiegato il professor Pierantonio Merlini, docente di musica dell'istituto comprensivo “abbiamo ripreso il canto già utilizzato in una occasione, anni fa, alla presenza del presidente della Repubblica”.
E applausi furono.