Il mastrogiardiniere/66: risposte ai lettori su orti e potature

Buongiorno, oggi comincio a rispondere a Giampietro.
Chiedo al MASTRO GIARDINIERE come fare per far analizzare il terreno e l'acqua che uso per innaffiare l'orto. grazie
Gian Pietro
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Antonio Roda
Carissimo Giampietro,
un orto familiare coltivato come hobby non richiede necessariamente di far analizzare la terra in laboratorio. L’analisi è un modo sicuro per sapere che tipo di terreno abbiamo ed è molto interessante; tuttavia, comporta una spesa non indifferente (dai 50 ai 300 euro a seconda di quanto è approfondita).

Ci sono, fortunatamente, vari modi per farsi un’idea (negativa) riguardo le caratteristiche del proprio suolo in modo autonomo, senza spese. Un occhio esperto valuta il terreno in base a quanto si compatta e a come si comporta durante le piogge, se si formano chiazze d’acqua che rimangono a lungo sul terreno.

Un suolo troppo sassoso o ghiaioso ovviamente si distingue a prima vista per la quantità di ciottoli, mentre un terreno torboso è scuro soprattutto in superficie, soffice al tatto e di consistenza grumosa (si
noteranno scarti vegetali non del tutto decomposti).

Il corretto PH del terreno per coltivare i nostri ortaggi ha un valore pari a circa 6/7 con una semplice cartina tornasole acquistabile in farmacia si può misurare. Se il pH del terreno è maggiore di 7 vuol dire che è alcalino, si deve correggere. Possiamo farlo mischiando torba bionda per renderlo acido oppure usando lo zolfo.

Per quanto riguarda il PH dell’acqua se correggiamo il terreno è sufficiente.

Sono dei piccoli esempi di lettura del proprio terreno e come ci si deve comportare di conseguenza se i parametri di analisi rilevano delle anomalie agronomiche non consone al tipo di coltivazione che faremo.


A chi chiedere
La ditta specializzata è solita indicarti le procedure per il corretto
prelievo dei campioni da analizzare. (MAC Minoprio)
https://www.fondazioneminoprio.it/home/analisi-e-certificazioniminoprio/ Potrebbe essere il riferimento più vicino a te.


Interpretazione delle analisi di suolo (no fai da te)
Ma il problema sorge quando tu leggi i referti che ti vengono rilasciati.
Perché non sono come i più comuni referti dell’ospedale che indicano con questo simbolo (+) che conoscerai sicuramente e interpreti come norma, dovrai poi come sempre farli vedere da uno specialista che ti indicherà come comportarti.

In agricoltura se tu intendi coltivare colture diverse i parametri fisiologici potrebbero variare, e questo ti implica una certa conoscenza agronomica, se ti manca, dovrai fare riferimento a un agronomo, il quale ti potrà consigliare al meglio come procedere, se necessario, a qualche correzione del tuo terreno.

Ricordati che coltivare l’orto necessita di tanta luce, è inutile che correggi il terreno.

Guarda questo filmato è interessante ti lascio il link
https://www.youtube.com/watch?v=xavRz-fc4yk&t=581s
Spero di averti dato delle drittate utili anche se sono consapevole che ci vorrebbe qualcosina di più; chiedi il mio numero e cercherò di essere ancora più utile. Buon lavoro!

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Immagine di repertorio

Rispondo a Francesco.
Buongiorno, l'anno scorso a Novembre in piena luna calante ho diradato un pesco lasciano unicamente il tronco. Quanto tempo ci metterà a ricrescere? Grazie
Francesco
Carissimo Francesco,
La capitozzatura delle piante da frutta era un’operazione che si faceva non tanto tempo fa sulle piante da frutto con una certa età e sviluppo, lo si faceva pensando di risparmiare, ma ora si è scoperto poco produttiva perché per rientrare in produzione, le piante, impiegavano almeno tre anni.

Devi sicuramente aspettare maggio, un mese dopo il normale sviluppo vegetativo fisiologico naturale.

Il fatto che tu hai eliminato completamente con la capitozzatura i rami con le gemme visibili a legno a fiore e miste che sviluppano inizio primavera, ora devi aspettare che le gemme non visibili: dormienti
avventizie e latenti possano vegetare; normalmente stimolate da tagli drastici.

Dovrai con la potatura verde, durante il periodo estivo, eliminare se possibile i molti succhioni che crescono sulla cresta superiore del ramo, le riconosci perché sono verticali nel loro sviluppo e crescono
velocemente.

Tutto questo deve essere accompagnato da trattamenti contro la bolla del pesco che rallentano di molto lo sviluppo naturale dei rami.

I rami che vegeteranno in orizzontale e piegati di almeno 45 gradi andranno lasciati crescere, si dovrà provvedere a togliere anche i polloni, i quali normalmente sviluppano in prossimità del colletto alla base della pianta.

Si dovrà aiutare la pianta con del concime a lenta cessione per aiutare la sua ripresa vegetativa, soprattutto ora che ha molto bisogno, almeno due concimazioni, la prima ad aprile e la seconda a giugno,
cercando di interrarlo nel terreno e ben distribuirlo attorno alla pianta.

Se possibile eliminare tutta l’erba intorno al colletto per un raggio di 60 centimetri, perché potrebbe entrare in competizione con la pianta e rubare tutto il concime distribuito.

Dopo la concimazione mantenere il terreno ben bagnato che possa così sciogliersi e avvicinarsi alle radici assorbenti.

Arrivati in autunno, se tutto è andato come previsto la pianta sarà sufficientemente sviluppata per affrontare la prossima primavera, senza dover intervenire con la potatura classica invernale.

Dobbiamo cercare di non stimolare la formazione di succhioni e polloni, perché la pianta è ancora nella fase di recupero vegetativo.

Il secondo anno 2025, si dovrà di nuovo intervenire solo con la potatura verde sempre eliminando i succhioni e i polloni cercando di diradare, se necessario, solo alcuni rami sovrapposti che si toccano senza potare, ripetendo le concimazioni e i trattamenti contro la bolla del pesco.

Il terzo anno 2026, sarà il momento di riprendere con le classiche potature invernali.

I consigli che posso darti sono quelli di sostituire le piante vecchie con quelle nuove.

Sicuramente sarai intervenuto con la potatura drastica perché vedevi la pianta o non ben sviluppata e debole nella sua crescita, o esattamente al contrario, esageratamente grande e disforme, purtroppo non è mai vero che tagliando tanto la pianta recupera.

Tagliando tanto hai solo tolto quello che c’era creando sofferenza.

Bisogna invece fare una sorta di analisi logica e porsi alcune domande:
Ho potato correttamente?
Sono riuscito ad eliminare tutti i problemi fitopatologici?
Ho concimato almeno i primi tre anni del suo sviluppo?
Ho fatto della potatura verde, durante i periodi estivi?
Ho tenuto zappato intorno alla pianta?
Ho concimato?

Insomma, non possiamo avere tutto senza fare niente.


Sperando di aver spiegato al meglio, vi auguro buon lavoro e alla prossima!

Se avete domande, dubbi, curiosità, criticità del vostro verde da sottoporre al "mastro" inviatele pure a redazione@merateonline.it oppure scrivete al numero 351 3481257 corredando il vostro scritto possibilmente di fotografie. 
Il Mastrogiardiniere
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