Chi vola vale, chi non vola...
Negli anni settanta furoreggiava un fumetto di Magnus & Bunker, autori di kriminal, dal titolo già di per sé divertente: Alan Ford e il gruppo TNT. Dove la sigla sta per Trinitrotoluene, un composto chimico derivante dal nitrato, fortemente esplosivo. I protagonisti del fumetto erano il secolare Numero 1, Alan Ford, attore principale, Bob Rock, il nanetto combina guai, Geremia lettiga, perennemente ammalato, Cariatide, vice capo sempre in sonno, il nobile conte Oliver e Grunf, immigrato tedesco (vero nome Otto Grunt von Grunt) reduce delle due guerre mondiali, un vecchio nostalgico e un po' lento di comprendonio ma fedelissimo al Numero Uno . . .
Chissà perché leggendo la cronaca della serata dedicata alla variante di PGT con intervento connesso di Panzeri contro la Riva ci è tornato in mente l’agente Grunf, quello del motto: chi vola vale, chi vale vola, chi non vola è un vile. Versione riveduta e corretta di uno dei motti di Italo Balbo.
Per esplodere così, portando un attacco personale alla consigliera di minoranza, dimenticando persino l’esito della vicenda – un drammatico autogol – il Nostro deve avere i nervi tesissimi. La Riva stava argomentando sull’intervento richiesto a Villa Baslini, la nobile magione davanti al sagrato della Prepositurale. Un intervento piuttosto massiccio anche se il tema vero è la viabilità nella zona angusta. Una discussione normale tra maggioranza e opposizione. Se si sostiene lo zero consumo di suolo poi diventa problematico concedere anche una parziale edificazione del parco retrostante la villa. Si può fare, per carità, le motivazioni non mancano. Però in un alveo di confronto civile e democratico.
Panzeri invece, ha inveito accusando la Riva di moralismo perché nel lontano 2012 aveva chiesto la trasformazione di un suo piccolo pezzo di terra da agricolo a edificabile essendo circondato da abitazioni. L’ing. Federico Airoldi, attuale sindaco di Brivio, seguì egregiamente la vicenda. L’indicazione urbanistica era implicita nel lavoro del tecnico incaricato trattandosi di un ambito di trasformazione (nr. 2), una striscia di terra che era e è rimasta a frutteto. L’osservazione fu respinta. Il Tribunale Amministrativo regionale, successivamente interpellato, aveva dato ampia ragione al ricorrente, criticando la decisione comunale.
Come sia possibile che in una pubblica seduta il sindaco attacchi sul piano privato un consigliere per una vicenda di 12 anni fa quando ancora consigliere non era lo si può spiegare solo con una reale perdita di senso del ruolo. Antidemocratico, come l’ha bollato la minoranza.
Un atteggiamento, quello del sindaco, indegno del ruolo e della sede. E dimentico del fatto che proprio lui, Massimo Panzeri, tolse le deleghe all’assessore Andrea Robbiani per lo scontro che ebbe quest’ultimo con il consigliere di minoranza Roberto Perego. Serietà vorrebbe che scattasse la legge del contrappasso.
Chissà perché leggendo la cronaca della serata dedicata alla variante di PGT con intervento connesso di Panzeri contro la Riva ci è tornato in mente l’agente Grunf, quello del motto: chi vola vale, chi vale vola, chi non vola è un vile. Versione riveduta e corretta di uno dei motti di Italo Balbo.
Per esplodere così, portando un attacco personale alla consigliera di minoranza, dimenticando persino l’esito della vicenda – un drammatico autogol – il Nostro deve avere i nervi tesissimi. La Riva stava argomentando sull’intervento richiesto a Villa Baslini, la nobile magione davanti al sagrato della Prepositurale. Un intervento piuttosto massiccio anche se il tema vero è la viabilità nella zona angusta. Una discussione normale tra maggioranza e opposizione. Se si sostiene lo zero consumo di suolo poi diventa problematico concedere anche una parziale edificazione del parco retrostante la villa. Si può fare, per carità, le motivazioni non mancano. Però in un alveo di confronto civile e democratico.
Panzeri invece, ha inveito accusando la Riva di moralismo perché nel lontano 2012 aveva chiesto la trasformazione di un suo piccolo pezzo di terra da agricolo a edificabile essendo circondato da abitazioni. L’ing. Federico Airoldi, attuale sindaco di Brivio, seguì egregiamente la vicenda. L’indicazione urbanistica era implicita nel lavoro del tecnico incaricato trattandosi di un ambito di trasformazione (nr. 2), una striscia di terra che era e è rimasta a frutteto. L’osservazione fu respinta. Il Tribunale Amministrativo regionale, successivamente interpellato, aveva dato ampia ragione al ricorrente, criticando la decisione comunale.
Come sia possibile che in una pubblica seduta il sindaco attacchi sul piano privato un consigliere per una vicenda di 12 anni fa quando ancora consigliere non era lo si può spiegare solo con una reale perdita di senso del ruolo. Antidemocratico, come l’ha bollato la minoranza.
Un atteggiamento, quello del sindaco, indegno del ruolo e della sede. E dimentico del fatto che proprio lui, Massimo Panzeri, tolse le deleghe all’assessore Andrea Robbiani per lo scontro che ebbe quest’ultimo con il consigliere di minoranza Roberto Perego. Serietà vorrebbe che scattasse la legge del contrappasso.
Claudio Brambilla