Merate: cinque anni a volo radente tra sfortune, infortuni colpi di testa, 49 opere realizzate e omissioni non pervenute

Stava quasi terminando la lettura dell’estratto della Corte dei Conti relativamente al caso Retesalute, quando, un po’ sconfortato ha detto: “Ahimè tra le tante cose che mi sono capitate in questa legislatura anche la vicenda Retesalute”. Già, tra peripezie, sfighe, amnesie, colpi di testa e 49 opere realizzate (mancano solo le omissioni per completare la preghiera penitenziale) la consigliatura di Massimo Augusto Panzeri non ci ha fatto mancare proprio nulla. E l’annuncio della ricandidatura suona sinistramente come una minaccia. Vediamo quindi a volo radente le principali peripezie, sfortune e, a nostro opinabile giudizio, stupidaggini che sono accadute e sono state commesse tra il 2019 e oggi.
 

27 maggio 2019 Massimo Augusto Panzeri vince col 48.5% contro Aldo Castelli che si ferma al 43.6%. Partono i festeggiamenti mentre il neo sindaco affida le deleghe ai suoi assessori.


MeratePanzeriSfortune1.jpg (119 KB) 2 giugno 2019 – l’insediamento ufficiale non è ancora stato celebrato ma già la prima tegola cade sulla testa della nuova maggioranza. In senso letterale: durante le prove sul palco dell’auditorium comunale avviene un distacco parziale di un'americana con i faretti che causa il ferimento dell'insegnante di danza e il coinvolgimento, fortunatamente lieve, di alcuni minori.


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11 giugno 2019 – ore 21.21 Panzeri ha appena terminato la formula di rito del giuramento di fedeltà alla Costituzione che si scatena l’uragano. Porte che sbattono, secchi d’acqua che entrano persino nella hall del Municipio. Seduta sospesa mentre fuori in pochi minuti cadono 15 mm. di pioggia pari a 15 litri d’acqua per metro quadrato. La Natura saluta così il tredicesimo sindaco di Merate.


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24 gennaio 2020 – auditorium comunale, spettacolo della compagnia Ronzinante, sala gremita e molta gente fuori senza biglietto. All’improvviso, appena prima dell’inizio dello spettacolo, una delle lastre di vetro che compongono la balaustra della balconata "esplode". Per fortuna è un vetro di sicurezza, si crepa in mille pezzi, il botto rimbomba in tutto il teatro ma non si frantuma. Panico tra gli spettatori.


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7 marzo 2020 – Il Paese è sotto shock per le centinaia di morti per Covid. Il lockdown è alle porte, le regole di comportamento sono rigidissime, il virus è pronto a chiudere tutti in casa. Ma il Nostro si presenta alle 8.30 al Conad di via Bergamo per l’inaugurazione ufficiale. Tra dipendenti, curiosi e clienti pronti a invadere i locali ci sono almeno cento persone assiepate alla faccia della distanza di sicurezza di 1,5 metri e della mascherina. Succede il finimondo, a questo giornale arrivano 43 lettere di protesta e la minoranza chiede le dimissioni del sindaco con lettera al Prefetto. Ma la politica prevarrà ancora una volta e Panzeri sarà “salvato”.
 

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3 maggio 2020 – imperversa il corona virus, tutti chiusi in casa. Il Nostro inventa una diretta FB per “aiutare” i cittadini e a una domanda su come poter uscire risponde: “Se la fermano non dica che sta facendo un giro ma che sta andando da un parente. Ci sono tanti modi per aggirare queste norme”. L’audio si diffonde, lo intercettano anche Il Fatto Quotidiano, il Corriere della Sera e “Un giorno da pecora” che lo rimanda più volte in onda con battute sarcastiche nei confronti del Panzeri.

Subirà persino un processo ma dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte del PM sarà assolto. Ancora non si conoscono però le motivazioni. I capi d’accusa erano pesanti considerando il drammatico momento e il ruolo pubblico dello youtuber.


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4 agosto 2020 – moria di pesci al lago di Sartirana. Sono migliaia affiorano in superficie per mancanza di ossigeno. Lo spessore del sedimento è troppo alto, va asportato. Alla fine si conteranno 3,5 tonnellate di pesce morto. Due milioni e mezzo di spesa, 2-3 anni di lavoro e apertura cantiere a ottobre del 2021. Questo è ciò che annuncia il Nostro. Obiettivo ridurre di 50 centimetri il sedimento asportando 14mila metri cubi di fanghiglia. Da allora non è stato asportato un solo centimetro cubo di sedimento ma il Panzeri proprio nelle scorse settimane si faceva bello annunciando di aver speso 2.2 milioni per il lago. Poi un semplice ricalcolo ha portato la cifra a 757mila euro. Di cui 500mila per le cinque casette destinate a pompare acqua ancora però inattive per mancanza di un piano operativo. Ma il problema è il sedimento, se anche entra acqua che poi se ne va attraverso l’emissario il lago continuerà a soffrire. Fino a scomparire. E su questo versante, nonostante le promesse, nulla è stato fatto.
 

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1 novembre 2020 – Chiude il reparto di Psichiatria del San Leopoldo Mandic. Pazienti e personale sono trasferiti a Lecco. L’Asst garantisce: “A settembre si riapre”. I sindacati: “Situazione inaccettabile”. L’11 maggio 2023 il Dg comunica – nonostante le rassicurazioni via Piazza/Panzeri che il reparto non riaprirà mai più.  E ora se n’è convinto anche Gennaro Toto dopo un opportuno sopralluogo di verifica.


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21 dicembre 2021 – Questa è una data davvero importante anche se apparentemente non collegata al Nostro. Il 16 dicembre i soci della Proloco eleggono il direttivo e il 21 viene nominata presidente Simona Vitali. L’attivismo del neoeletto vertice appare immediatamente e le manifestazioni si moltiplicano. Le porte del Municipio sono sempre aperte anche quando dovrebbero essere chiuse. Le richieste passano rapide dal Suap ai piani alti. Iniziano i mugugni degli assessori competenti: Procopio al Commercio, Albani al turismo e Cultura. Fuori sono sorrisi e caffè ma dentro l’irritazione aumenta. Albani protesta ma sta nei ranghi, Procopio, ben più scafato, nella sua veste di vice sindaco pretende rispetto. E gli scontri con il sindaco si fanno sempre più frequenti. Le richieste corrono sulla sciolina, due giorni, tre giorni consecutivi e a nulla valgono le proteste di gran parte dei residenti e dei commercianti delle aree centrali i quali denunciano cali di lavoro nell’ordine del 40-60%. La goccia che fa traboccare il vaso coincide con la presentazione del programma 2024. Il programma prima ancora di finire sui tavoli della Giunta è in tutte le redazioni dei giornali. La Presidente in audizione si presenta ritenendo di dover solo ottenere la certificazione. Ma gli assessori, sia pure con toni diversi, fanno notare che convenzionalmente si presenta il programma e poi si dovrà attendere il parere della Giunta. Scoppia lo scontro, l’assessore Maggioni che risiede in centro fa presente i disagi enormi per chiusure di tre giorni continuativi. Protesta Procopio, si accoda Tamandi. Ma non c’è verso. La Presidente è inflessibile, gli eventi si devono fare. Si sente sicura. E’ certa di avere le spalle protette. Chi dovrebbe, non si accorge che proprio in quel momento la frattura si è fatta voragine. E le conseguenze si faranno vedere plasticamente il 21 marzo 2024.


MeratePanzeriSfortune10.jpg (67 KB) 20 maggio 2021 – L’assemblea dei soci delibera la messa in liquidazione volontaria di Retesalute, l’azienda speciale pubblica fondata nel 2005 che eroga servizi alla persona. I Clienti sono gli stessi soci. Alla base della crisi bilanci contestati, giri di fondi tra l’Ambito e l’azienda strumentale, servizi venduti sotto costo. Il Nostro è niente meno che il Presidente dell’Assemblea dei Soci. Potrebbe ragionare con calma riprendendo il piano di rilancio bocciato nel 2018 che avrebbe rapidamente riportato i conti in nero. Ma, al contrario, spara a palle incrociate denunciando mala gestio nonché sospetti giroconto. Esce un pandemonio, nove comuni del caratese in attesa di entrare per ampliare il giro di lavoro e realizzare economie di scala si sfilano e altri dell’oggionese appena entrati si preparano ad andarsene. Intanto inizia il valzer di consulenze finanziarie, fiscali, legali. Un giro vorticoso di cui non si conosce ancora l’esatto ammontare ma che si colloca tra 400 e 500mila euro. Poi è sufficiente che i Comuni paghino le fatture arretrate che si faccia un versamento una tantum e si ritocchino alcune tariffe perché l’azienda torni in bonus. Operativa, come lo è oggi. Si poteva evitare questo disastro? La nostra risposta è sì.

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7 gennaio 2022 – Chiude improvvisamente la piscina comunale di via Matteotti gestita dalla società Gestisport che con il Comune aveva avviato una joint venture finanziaria. Neanche l’esercizio provvisorio di tre mesi sarà autorizzato dal curatore fallimentare. E pensare che il Nostro aveva affermato il 28 dicembre 2021 che i corsi e l'accesso al pubblico non dovrebbero subire stop e che il tempo non è tanto ma è sufficiente per trovare una soluzione. E in Consiglio comunale il 22 dicembre 2021 poco prima di mezzanotte aveva profetizzato che grazie a un evidente ripresa del flusso di persone si poteva ragionevolmente sperare in un superamento di questa fase di difficoltà finanziaria. Invece l’impianto resterà chiuso 5 mesi.


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27 gennaio 2022 – I trombettieri di palazzo annunciano la firma del contratto di appalto per la realizzazione dell’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco e della protezione civile di via degli Alpini. Spesa prevista 831mila euro, fine lavori 28 febbraio 2023. Il cantiere però avanza a fatica: primo stop il 17 maggio con ripresa dei lavori il 4 luglio e poi il secondo il 28 luglio con ripresa il 31 agosto. La chiusura dei lavori viene spostata al 31 ottobre 2023. Ma l’opera non procede. Il 9 agosto la Responsabile del procedimento chiede al Direttore lavori di contestare l’appaltatore. E il 29 agosto scatta la revoca del contratto d’appalto. Nel frattempo il costo è salito a poco meno di 1,5 milioni di euro. 
 

2 maggio 2022 – “Dopo meditata e attenta valutazione” il Nostro revoca le deleghe all’assessore Andrea Robbiani. Il rapporto fiduciario è compromesso, spiega in una nota. In realtà ha sempre mostrato insofferenza verso l’ex sindaco che pure l’aveva nominato assessore ai lavori pubblici nel 2009. Si rompe un sodalizio durato 12 anni. I due sono entrambi della Lega. La rottura apre una stagione nuova anche dentro il Consiglio comunale. A memoria, del resto, non si ricorda un’azione così dura nelle consigliature del passato, verso un assessore tra l’altro, uno dei più votati.


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18 luglio 2023 – Con delibera nr.94 l’Amministrazione comunale accetta un atto di mecenatismo proposto dai residenti della strada comunale capitano Gino Prinetti Castelletti – un eroe meratese morto in guerra – concedendo loro l’onore di sistemare 390 metri di strada pagando all’incirca 25mila euro. Soldi che, evidentemente il Comune non ha, forse perché ne ha spesi 27mila per la Proloco e 9mila per eventi sportivi organizzati da una società di box di Cernusco sul Naviglio. L’uomo del FARE ha investito 3,5 milioni per via Verdi – i cui cittadini giorno dopo giorno sono sempre più spaventati dal prevedibile volume di traffico – ma non trova 25mila euro per una strada pubblica soprattutto intitolato a uno dei pochi eroi cittadini.


MeratePanzeriSfortune14.jpg (298 KB) 1 agosto 2023 – Un nubifragio si abbatte sul meratese, la Riserva è tra le zone più colpite con decine e decine di piante abbattute. Un vero disastro senza precedenti. L’area resterà chiusa 40 giorni per consentire all’azienda incaricata di mettere in sicurezza almeno il sentiero. Ma ancora oggi ci sono grossi rami e piante a terra o appoggiate ad altre che devono essere asportate.


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11 marzo 2024 – Chiude anche il Punto Nascite del San Leopoldo Mandic. Nell’ottobre del 2023, quando Il vertice di Ostetricia presentò le dimissioni, a domanda il Nostro rispose: “Non conosco le motivazioni”. Tradotto mai si era occupato della situazione nel reparto nonostante avesse inventato e tenuto per sé la delega alla sanità. Ormai non c’è speranza: a Merate non sarà più possibile nascere. Dopo più di sessant’anni. Davvero un bel risultato per la città che ospita il presidio ospedaliero.

 
18 marzo 2024 – In un sol colpo il Nostro ritira le deleghe agli assessori Giuseppe Procopio, vice sindaco e Franca Maggioni, istruzione e servizi sociali. Non sono più in linea con il gruppo di appartenenza. Che lui stesso, però, ha già presentato del tutto modificato rispetto al 2019. Una situazione davvero unica per la nostra città dal dopoguerra. Un “caso” che allarma i vertici del centrodestra e fa sorridere gli amministratori del circondario.


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21 marzo 2024 – Per la prima volta nella storia della città, 78 anni, dal 1946 anno del primo Consiglio comunale presieduto dal maestro Alessandro Tettamanti, dopo la reggenza affidata dal CLN a Gerolamo Palazzi Bonfanti (una Giunta senza Consiglio) si forma dentro l’Aula un gruppo misto. Cioè ai gruppi usciti dalle libere elezioni si affianca una formazione nata tra ex appartenenti al gruppo di maggioranza. Mai, peraltro in passato un sindaco aveva tolto le deleghe a un assessore in corso di mandato. Il Nostro prima le aveva revocate a Andrea Robbiani e, a tre mesi dal voto, a Giuseppe Procopio, suo vice e a Franca Maggioni. Una fine consigliatura da iscrivere negli annali della città.

P.S. Naturalmente se il signor Sindaco lo vorrà saremo ben lieti di mettere a disposizione lo spazio per le 49 opere realizzate, almeno le più significative. Ci mandi un cenno.

C.B.
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