Airuno: richiesti 50mila € al Ministero per l’intervento di manutenzione del viadotto
Il comune di Airuno ha candidato il progetto di manutenzione straordinaria del viadotto Alcherio al bando ministeriale delle infrastrutture e dei trasporti rivolto proprio a comuni con meno di 5mila abitanti. Il costo dell’opera è di 55mila euro. Qualora Airuno dovesse risultare vincitore del bando riceverà un contributo di 49.671,04 euro e la restante parte sarà a carico dell’ente.
Proprio nei giorni scorsi la Giunta si è riunita per approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica di manutenzione del viadotto, redatto dall’ingegner Piergiorgio Locatelli di Lecco, a cui il Comune ha assegnato l’incarico lo scorso novembre per redigere una perizia relativa allo stato dell’arte della struttura e elaborare un primo livello di progettazione per un possibile intervento per risolvere i dissesti rilevati alla struttura.
Nella sua relazione, l’ingegner Locatelli ha segnalato che sulla struttura sono stati riscontrati distacchi del copriferro delle travi o delle pile, localizzati in “zone abbastanza importanti”, e il mal funzionamento dello smaltimento delle acque: “fenomeno che, nel tempo e sotto l’azione delle basse temperature invernali, produce il deterioramento superficiale del calcestruzzo e l’esposizione dei ferri delle armature – ha scritto – È evidente che quanto segnalato rappresenti l’inizio di un possibile danneggiamento strutturale più importante ed esteso, che attraverso un intervento manutentivo finalizzato potrebbe essere scongiurato”.
Tra le proposte di intervento è stato evidenziato che la priorità è demandata al ripristino dello smaltimento delle acque superficiali provenienti dall’impalcato stradale. Ciò si attuerà rimuovendo le piastre di copertura dei giunti, la rimozione del materiale depositato e il ripristino e la pulizia delle bocche di convogliamento. Si procederà poi con la rimozione dei pluviali e curve e la posa dei nuovi. I successivi interventi saranno indirizzati al ripristino delle superfici degradate delle pile e delle travi di impalcato. Da cronoprogramma, i lavori dovrebbero durare 60 giorni e per tutto il tempo il ponte non verrà chiuso, ma sarà percorribile regolato da movieri o impianto semaforico.
Nella relazione il professionista ha anche evidenziato che il lato a monte che costeggia il viadotto è occupato dal parcheggio, mentre quello a valle è incolto e caratterizzato da un andamento molto acclive, alla base del quale è stato realizzato un muro di contenimento che delimita le aree di proprietà pubblica. “Queste sostanziali differenze di giacitura delle aree adiacenti costituiscono il problema principale per la programmazione di ogni intervento manutentivo; infatti se il lato a monte consente un facile uso delle aree, quello a valle risulta poco accessibile per la forte pendenza del terreno e la scarsa possibilità di accesso. L’alternativa sarebbe l’occupazione temporanea di aree private poste ancora più a valle, ma che richiedono l’uso di mezzi particolari di sollevamento”.
“Il viadotto è sicuro” ha intanto tranquillizzato il sindaco Alessandro Milani. “Non ci sono rischi strutturali, ma parliamo di un’opera che ha i suoi anni e quindi è normale che abbia bisogno di manutenzione”. Proprio in delibera è ricordato infatti che il viadotto è stato realizzato in virtù di una convenzione sottoscritta nel 1985 fra la ex Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato e il Comune di Airuno relativa ai rapporti derivanti dalla soppressione del passaggio a livello lungo la tratta Monza- Calolziocorte e dalla costruzione delle opere sostitutive dell’attraversamento stradale, appunto il viadotto stesso, consegnato il 3 settembre del 1988. La stessa convenzione riporta anche l’assunzione degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte del Comune di Airuno.
Gli ultimi lavori al viadotto risalgono al 2019, quando l’allora sindaca Adele Gatti, dopo un’insistente mediazione con RFI, era riuscita a ottenere 80mila euro per una serie di lavori che hanno consentito di sostituire nove giunti.
Proprio nei giorni scorsi la Giunta si è riunita per approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica di manutenzione del viadotto, redatto dall’ingegner Piergiorgio Locatelli di Lecco, a cui il Comune ha assegnato l’incarico lo scorso novembre per redigere una perizia relativa allo stato dell’arte della struttura e elaborare un primo livello di progettazione per un possibile intervento per risolvere i dissesti rilevati alla struttura.
Nella sua relazione, l’ingegner Locatelli ha segnalato che sulla struttura sono stati riscontrati distacchi del copriferro delle travi o delle pile, localizzati in “zone abbastanza importanti”, e il mal funzionamento dello smaltimento delle acque: “fenomeno che, nel tempo e sotto l’azione delle basse temperature invernali, produce il deterioramento superficiale del calcestruzzo e l’esposizione dei ferri delle armature – ha scritto – È evidente che quanto segnalato rappresenti l’inizio di un possibile danneggiamento strutturale più importante ed esteso, che attraverso un intervento manutentivo finalizzato potrebbe essere scongiurato”.
Tra le proposte di intervento è stato evidenziato che la priorità è demandata al ripristino dello smaltimento delle acque superficiali provenienti dall’impalcato stradale. Ciò si attuerà rimuovendo le piastre di copertura dei giunti, la rimozione del materiale depositato e il ripristino e la pulizia delle bocche di convogliamento. Si procederà poi con la rimozione dei pluviali e curve e la posa dei nuovi. I successivi interventi saranno indirizzati al ripristino delle superfici degradate delle pile e delle travi di impalcato. Da cronoprogramma, i lavori dovrebbero durare 60 giorni e per tutto il tempo il ponte non verrà chiuso, ma sarà percorribile regolato da movieri o impianto semaforico.
Nella relazione il professionista ha anche evidenziato che il lato a monte che costeggia il viadotto è occupato dal parcheggio, mentre quello a valle è incolto e caratterizzato da un andamento molto acclive, alla base del quale è stato realizzato un muro di contenimento che delimita le aree di proprietà pubblica. “Queste sostanziali differenze di giacitura delle aree adiacenti costituiscono il problema principale per la programmazione di ogni intervento manutentivo; infatti se il lato a monte consente un facile uso delle aree, quello a valle risulta poco accessibile per la forte pendenza del terreno e la scarsa possibilità di accesso. L’alternativa sarebbe l’occupazione temporanea di aree private poste ancora più a valle, ma che richiedono l’uso di mezzi particolari di sollevamento”.
“Il viadotto è sicuro” ha intanto tranquillizzato il sindaco Alessandro Milani. “Non ci sono rischi strutturali, ma parliamo di un’opera che ha i suoi anni e quindi è normale che abbia bisogno di manutenzione”. Proprio in delibera è ricordato infatti che il viadotto è stato realizzato in virtù di una convenzione sottoscritta nel 1985 fra la ex Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato e il Comune di Airuno relativa ai rapporti derivanti dalla soppressione del passaggio a livello lungo la tratta Monza- Calolziocorte e dalla costruzione delle opere sostitutive dell’attraversamento stradale, appunto il viadotto stesso, consegnato il 3 settembre del 1988. La stessa convenzione riporta anche l’assunzione degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte del Comune di Airuno.
Gli ultimi lavori al viadotto risalgono al 2019, quando l’allora sindaca Adele Gatti, dopo un’insistente mediazione con RFI, era riuscita a ottenere 80mila euro per una serie di lavori che hanno consentito di sostituire nove giunti.
E.Ma.