Guerra e terrore

Guerre e terrore, due facce della stessa medaglia, la medaglia dei guerrafondai e sono in molti ad esserne portatori a vario titolo, nella grande maggioranza ignari o inconsapevoli con il loro comportamento di fiducia inerte, malriposta nei mezzi comunicativi generalisti che avvalorano le scelte dei Governi di alimentare il conflitto rinunciando alla ricerca del dialogo e della pace.

Nei giorni scorsi la stessa capitale russa, Mosca è stata presa di mira da un tragico e grave attentato che ha causato 140 morti e centinaia di feriti, immediato lo sdegno unanime e nel contempo la ricerca dei colpevoli e dei mandanti.

I terroristi sono stati acciuffati dai corpi speciali russi, avranno vita dura e difficile, sono stati assoldati, l’occidente ha attribuito le responsabilità all’ISIS, mentre dalle testimonianze e dalle prove raccolte dai russi, tendono ad individuare altre matrici che convergono sull’Ucraina ed alla CIA.

E’ una pesante tragedia che ha già imposto una svolta al conflitto fratricida, immediatamente sono scattate le ritorsioni, con ulteriori bombardamenti alle strutture civili in Ucraina, ora anche i russi citano la “guerra” aperta e non più “operazione speciale” per noi è difficile comprenderne gli sviluppi.

Le nostre autorità governative nazionali, europee e NATO, dovranno valutarne le conseguenze.

La nostra forza stà nella mediazione e nella diplomazia non certo unicamente nelle armi.

La Russia come gli USA, sono potenze nucleari che non possono essere attaccate e tantomeno sconfitte.    Chi ha inneggiato alla vittoria ed ha sostento con le armi l’Ucraina deve ravvedersi in fretta, la situazione militare sul campo, dopo due anni di guerra, parla da sé.

Queste persone che hanno imposto tali scelte irresponsabili, abbandonino gli incarichi istituzionali che hanno assunto e lascino ad altri esponenti il compito e la responsabilità di ricomporre le ragioni e gli interessi reciproci per convivere e coesistere con le nostre diversità, insieme nel futuro.

Questo vale sia per l’Ucraina ed anche per Israele ed il popolo palestinese, in guerra da 75 anni.

Va costruito un nuovo ordine economico e di convivenza mondiale, ridiamo vero potere alle Nazioni Unite.     L’ONU riformato, non potrà subire il diritto di veto delle super potenze, va affermato il diritto di ogni popolo all’autodeterminazione ed al rispetto degli altri, in particolare degli avversari con ordinamenti diversi, vanno affermati diritti universali condivisi, in primis la sicurezza reciproca, non più l’omologazione imposta con condizionamenti, la corruzione e la forza.

Non servono nuovi eserciti come la destra primatista e xenofoba vorrebbe imporre, serve una nuova cultura basata sul rispetto , la corresponsabilità, il rispetto dell’ambiente che ci accoglie, la difesa dei popoli che sono stati da noi, depredati e sfruttati ed oggi costretti ad abbandonare i loro paesi alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli, in aggiunta da noi ripudiati ed umiliati.

Lecco 25 Marzo 2024 

 

Sergio Fenaroli
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.