Merate: revoca delle deleghe, Tamandi smentisce Vanotti. Gagliardi con Panzeri, Lupi con F.I. E Lupi significa Procopio
Roberto Gagliardi, coordinatore provinciale di Forza Italia, nel suo peregrinare tra casa Brambilla, Seminario e il “fanta-castello”, dovrebbe trovare il tempo per riflettere. Prima di prendere decisioni avventate. Era nell’aria che Maurizio Lupi sarebbe prima o poi ritornano in seno a Forza Italia. E così sarà in occasione delle elezioni europee. Per ora il distinguo è solo sul simbolo Noi Moderati. Lupi lo vorrebbe nel logo, Tajani preferisce di no. Ma la sostanza non cambia. Il viaggio di ritorno a Arcore è iniziato.
In terra meratese Lupi si traduce in Giuseppe Procopio il quale, pur non avendolo mai dichiarato (e Panzeri quindi è reo di processo alle intenzioni) dovrebbe alla fine seguire Dario Perego che, di Forza Italia, una ventina d’anni fa fu persino segretario nonché candidato alle provinciali.
Nessuno dei due intende farsi appiccicare il logo Azzurro. Ma in politica contano anche le assonanze. E poi, Gagliardi, sinora dagli alleati ha ricevuto sono qualche amichevole ceffone e neppure un candidato consigliere.
Dovrebbe guardare di più al territorio e ascoltare meno i suggeritori tipo Antonio Conrater che teorizza di un centrodestra unito come l’ideale supremo, non considerando lui, che è stato a lungo sindaco, che in sede locale sono le persone a creare consenso molto più dei simboli. Ai suoi tempi bastava correre sotto le insegne DC per vincere. Oggi sono gli uomini che incontri per strada a fare la differenza.
Per esempio, prendiamo Alessandro Vanotti. Diciamo subito che Massimo Panzeri non è stato fortunato nella scelta dei capigruppo, sia pure per ragioni molto diverse fra loro. Vanotti ha messo per iscritto nome e cognome di tutti i membri di maggioranza sostenendo che hanno votato compatti a favore della revoca delle deleghe a Franca Maggioni e Giuseppe Procopio. Ma ha mentito e a sbugiardarlo è lo stesso Tamandi.. Perché sa bene che Fabio Tamandi si è opposto e Greta Ghezzi non ha voluto nemmeno partecipare alla farsa. “L’ho detto e lo ripeto – ha confermato Tamandi - ero e sono contrario a togliere le deleghe ai colleghi di Giunta”. Ma Vanotti sostiene l’opposto. “Beh Vanotti ha mentito”. La Ghezzi, addirittura, non ha partecipato né alla prima riunione né alla seconda che, voci di corridoio dicono si sia svolta in un bar. Peraltro aveva già espresso la propria contrarietà quando Panzeri tolse le deleghe a Robbiani e informalmente lo ha confermato anche in questa occasione.
A posto. Tanto per dire con chi si ha a che fare e quali personaggi verranno a cercare il voto.
Sempre in tema di revoca delle deleghe, ora il sindaco si trova a dover riassegnare le competenze che furono di Giuseppe Procopio e, soprattutto, di Franca Maggioni. Oltre a rivedere tutte le composizioni delle commissioni consigliari.
Una bella rogna. Cercata e voluta. La prima delega riguarda niente meno che l’adozione dei provvedimenti con i quali vengono disposti i Trattamenti Sanitari Obbligatori, i TSO come si dice in gergo.
L’incarico è andato proprio al povero Tamandi, in alternanza con Casaletto.
Non male come inizio.
In terra meratese Lupi si traduce in Giuseppe Procopio il quale, pur non avendolo mai dichiarato (e Panzeri quindi è reo di processo alle intenzioni) dovrebbe alla fine seguire Dario Perego che, di Forza Italia, una ventina d’anni fa fu persino segretario nonché candidato alle provinciali.
Nessuno dei due intende farsi appiccicare il logo Azzurro. Ma in politica contano anche le assonanze. E poi, Gagliardi, sinora dagli alleati ha ricevuto sono qualche amichevole ceffone e neppure un candidato consigliere.
Dovrebbe guardare di più al territorio e ascoltare meno i suggeritori tipo Antonio Conrater che teorizza di un centrodestra unito come l’ideale supremo, non considerando lui, che è stato a lungo sindaco, che in sede locale sono le persone a creare consenso molto più dei simboli. Ai suoi tempi bastava correre sotto le insegne DC per vincere. Oggi sono gli uomini che incontri per strada a fare la differenza.
Per esempio, prendiamo Alessandro Vanotti. Diciamo subito che Massimo Panzeri non è stato fortunato nella scelta dei capigruppo, sia pure per ragioni molto diverse fra loro. Vanotti ha messo per iscritto nome e cognome di tutti i membri di maggioranza sostenendo che hanno votato compatti a favore della revoca delle deleghe a Franca Maggioni e Giuseppe Procopio. Ma ha mentito e a sbugiardarlo è lo stesso Tamandi.. Perché sa bene che Fabio Tamandi si è opposto e Greta Ghezzi non ha voluto nemmeno partecipare alla farsa. “L’ho detto e lo ripeto – ha confermato Tamandi - ero e sono contrario a togliere le deleghe ai colleghi di Giunta”. Ma Vanotti sostiene l’opposto. “Beh Vanotti ha mentito”. La Ghezzi, addirittura, non ha partecipato né alla prima riunione né alla seconda che, voci di corridoio dicono si sia svolta in un bar. Peraltro aveva già espresso la propria contrarietà quando Panzeri tolse le deleghe a Robbiani e informalmente lo ha confermato anche in questa occasione.
A posto. Tanto per dire con chi si ha a che fare e quali personaggi verranno a cercare il voto.
Sempre in tema di revoca delle deleghe, ora il sindaco si trova a dover riassegnare le competenze che furono di Giuseppe Procopio e, soprattutto, di Franca Maggioni. Oltre a rivedere tutte le composizioni delle commissioni consigliari.
Una bella rogna. Cercata e voluta. La prima delega riguarda niente meno che l’adozione dei provvedimenti con i quali vengono disposti i Trattamenti Sanitari Obbligatori, i TSO come si dice in gergo.
L’incarico è andato proprio al povero Tamandi, in alternanza con Casaletto.
Non male come inizio.
C.B.