Osnago: in cc cassonetto da rimuovere e antenne
All’ordine del giorno del consiglio comunale di Osnago di venerdì 22 marzo, è stata presentata un’interpellanza del gruppo di minoranza Orgoglio Osnago riguardante il cassonetto di raccolta di abiti usati sito nell’area Marasche, già discusso durante la seduta consigliare del 16 gennaio.Il consigliere Marco Riva ha chiesto le motivazioni per le quali, dopo quasi tre mesi dalla segnalazione, inoltrata al comune il 28 dicembre 2023, l’opera abusiva posta nel parcheggio privato ad uso pubblico, non sia stata ancora rimossa. L’assessore Felice Rocca ha nuovamente ribadito come il mantenimento ordinario e straordinario dei parcheggi sia totalmente a carico del privato. La gestione dell’area è stata affidata dai condomini ad un Amministratore, al quale era stata immediatamente inoltrata la segnalazione. “L’area è già stata bonificata dai rifiuti, l’Amministratore è in attesa che Silea provveda, mediante un mezzo opportunamente attrezzato, alla rimozione del cassonetto in materiale ferroso. È in corso inoltre una riflessione da parte del condominio, che sta valutando di accordarsi con un operatore per il posizionamento, questa volta in maniera concordata, di un contenitore di rifiuti tessili per fornire un servizio ulteriore all’utenza del parco commerciale”. Riva ha ribattuto, che secondo la legge, il proprietario dell’area dovrebbe essere sanzionato per una gestione dei rifiuti non concordata con il comune e che la struttura dovrebbe essere messa sotto sequestro. “Si fa passare il segnale che una parte della cittadinanza può fare quello che vuole e un’altra no. Questo è un messaggio inaccettabile”. Rocca ha spiegato che il privato ha subìto e non effettuato qualcosa di irregolare, è stato vittima di un deposito abusivo, dunque da parte sua non vi sono stati comportamenti scorretti e per questo non può essere multato. Il sindaco ha inoltre assicurato che in passato, senza che fosse suscitato tanto clamore, altre opere abusive sono state rimosse in diverse zone del paese e come dimostrato, anche in questo caso la struttura verrà portata via al più presto grazie all’intervento di addetti specializzati. Durante l’assise il gruppo di minoranza ha inoltre contestato il piano comunale di telefonia mobile. A seguito delle numerose discussioni sull’antenna Marasche, la società Polab è stata incaricata della redazione di un piano di localizzazione triennale delle istallazioni della telefonia mobile, che per il 2024 sono state confermate senza modifiche. E' stato previsto solamente un cambiamento di uno degli impianti della torre piezometrica dell’acquedotto già presente. Riva ha riconfermato il rifiuto da parte della minoranza del piano delle antenne, già ampiamente manifestato in passato. Il consigliere, mettendo a confronto le simulazioni di Arpa e della società Polab, ha denotato come le rilevazioni del livello elettromagnetico siano state fatte in un edificio soggetto ad un basso campo magnetico. “Gli studi scientifici hanno comprovato che le localizzazioni non arrecano danni alla popolazione. Le rilevazioni sono state effettuate nel punto più vicino alle antenne, da chi ci ha fatto entrare nella sua abitazione e i valori sono dieci volte sotto la soglia minima di 6 V/m consentita dalla legge (aggirandosi intorno ai valori di 0.3 V/m). Le aree di maggiore impatto sono su esercizi commerciali e produttivi rimanendo comunque sotto le soglie” ha chiarito il sindaco, sottolineando come questi controlli siano stati sollecitati dal comune, assoggettando le strutture ad un controllo aggiuntivo severo e scrupoloso.
La volontà è quella di continuare e invitare la futura Amministrazione a monitorare questi impianti e contrastare come possibile la volontà del governo Meloni di innalzare i limiti soglia d'inquinamento elettromagnetico in tutta Italia da 6 V/m ai 15 V/m, parametri che esporrebbero i cittadini a più del doppio delle emissioni, non paragonabili ai bassi numeri attualmente registrati ad Osnago.
La volontà è quella di continuare e invitare la futura Amministrazione a monitorare questi impianti e contrastare come possibile la volontà del governo Meloni di innalzare i limiti soglia d'inquinamento elettromagnetico in tutta Italia da 6 V/m ai 15 V/m, parametri che esporrebbero i cittadini a più del doppio delle emissioni, non paragonabili ai bassi numeri attualmente registrati ad Osnago.
I.Bi.